Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Lo strano suicidio di Bergamini

Redazione

30 giugno 2011

  • Link copiato

Carlo Petrini è conosciuto dai più giovani per i suoi libri su scommesse e sottobosco calcistico, mai realmente cambiato dagli anni Settanta ad oggi: web e cellulari, magari con sim svizzere, hanno solo reso le porcherie di più veloce attuazione. Il suo libro che noi preferiamo è però 'Il calciatore suicidato', una sorta di inchiesta personale sulla morte di Donato Bergamini: il giocatore del Cosenza che nel 1989 morì in circostanze ufficialmente chiare (fu investito da un camion) ma al tempo stesso strane visto che il corpo non si presentava come quello di un uomo stritolato da un camion. Bergamini e Petrini ci sono venuti in mente dopo la decisione di riaprire il caso, a 22 anni di distanza, da parte della procura di Castrovillari. Il procuratore capo Franco Giacomantonio gestirà l'inchiesta insieme al sostituto Larizza Catella, rubricando l'ipotesi di reato per omicidio volontario contro ignoti. Insomma, omicidio. La procura si è mossa sulla richiesta della famiglia di Bergamini, che ha presentato richiesta formale di riapertura dell'indagine sulla base di nuovi elementi raccolti in quasi due anni di accertamenti privati. Elementi che hanno messo in discussione la ricostruzione della dinamica del presunto suicidio avvenuto sull statale ionica. La tesi della famiglia è infatti che Bergamini sia stato portato ormai cadavere nel punto in cui venne trovato: evidentemente adesso la logica è stata supportata da nuovi elementi. Sullo sfondo storie di malavita ai margini del Cosenza dell'epoca e, forse, anche dentro: peccato che si indaghi sul serio solo dopo 22 anni. La certezza negativa è quella del clima di omertà che circondò l'accaduto, anche da parte di alcuni compagni di squadra (è la parte più riuscita del libro di Petrini), quella positiva è che Bergamini non è mai stato dimenticato dai tifosi del Cosenza di cui fu trascinatore per 5 stagioni. I compagni videro da vicino le ultime ore della vita di Bergamini. Sabato 18 novembre 1989, vigilia della sfida di campionato tra il Cosenza e il Messina che deve giocarsi al San Vito. Bergamini è al cinema Garden, con i compagni di squadra: un rito prepartita. All'intervallo però Bergamini lascia all'improvviso il gruppo, senza spiegazioni (secondo i compagni). Poche ore dopo la morte, sul 'come' ancora oggi non ci sono certezze. Secondo la versione della fidanzata, una studentessa di Rende, Bergamini la incontrò dopo il cinema: era agitato, voleva partire e lasciare Cosenza all'improvviso. Invece lasciò l'auto a lei e si incamminò da solo verso la sua fine. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi