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La condanna di Moggi e i soldi della Juventus

Redazione

16 giugno 2011

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(...) Ha vinto la linea del procuratore federale Stefano Palazzi, che aveva chiesto la radiazione per tutti e tre. Ora Giraudo, che aveva un accordo con un club belga, potrebbe rivolgersi anche alla Corte europea: fra i suoi difensori infatti c'è Dupont, il legale di Bosman e Contador. Il tribunale di Napoli intanto è a buon punto, dopo anni di dibattimento (sovente inutile), anche se la sentenza per Moggi e c. potrebbe arrivare solo a settembre-ottobre. Le richieste di condanna del pm Narducci (passato con De Magistris al comune di Napoli) ci sono state, e sono state meno pesanti del previsto. Ora tocca alle parti civili, poi agli avvocati difensori. Le parti civili hanno chiesti danni complessivi per 224 milioni di euro. Si sono costituite molte società (Brescia, Atalanta, Lecce, Salernitana, Bologna, eccetera) oltre alla Figc: molto dura e dettagliata, martedì, la requisitoria dell'avvocato Bruno Catalanotti del Brescia che ha chiesto 36 milioni di euro di danni, coinvolgendo soprattutto i club (fra cui la Fiorentina) più che i tesserati. La Figc, che è parte lesa, ha spiegato che il risarcimento, da quantificare, "verrà destinato al settore giovanile". Il prossimo martedì parlerà l'avvocato della Juventus, e sarà molto interessante conoscere l'opinione del club che ha due suoi ex tesserati illustri, Moggi e Giraudo, coinvolti nel maxi-processo di Napoli. Il legale juventino Vitiello produrrà una memoria di 140 pagine, relative soprattutto agli aspetti procedurali e processuali in opposizione delle richieste di danni della parti civili. Sì, perché la Juve in caso di condanna di Moggi& Giraudo dovrebbe pagare molte decine di milioni. Inoltre entro fine mese (massimo metà luglio), il caso più scottante per la Figc: la decisione sullo scudetto 2006. Come noto, fu assegnato all'Inter. Come noto, la Juve, cui fu tolto, ora chiede che le venga restituito. Sulla revoca di quello scudetto ci sarà battaglia: Palazzi chiuderà la sua indagine, che è a buon punto ormai, con una relazione. Si va dall'archiviazione al deferimento, tenendo conto che, come disse Abete, "l'etica non va in prescrizione". L'ultima parola potrebbe spettare al consiglio federale, e sarebbe una decisione "politica" da scatenare le ire dell'Inter (nel caso le venisse revocato il titolo) o della Juventus (se il suo esposto non fosse tenuto in considerazione). Una bella "patata" bollente per Abete e c. (...) Fonte: articolo di Fulvio Bianchi, su Repubblica.it la versione completa dell'articolo

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