Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Il calcioscommesse dei poveri

Redazione

14 giugno 2011

  • Link copiato

L'evidenza empirica, costituita da amici e e conoscenti, dice che la gente scommette sempre di più sul calcio. le cifre invece dicono il contrario, perlomeno le cifre ufficiali 'italiane'. Nei primi cinque mesi del 2011 la raccolta, per quanto riguarda le scommesse sportive, è stata di oltre 1,92 miliardi di euro: un bel meno 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Secondo Agicos la sola raccolta nelle agenzie ha superato gli 1,34 miliardi, soldi a cui vanno sommati i 576,8 milioni di euro della raccolta via web. Il gioco via internet del tutto a sorpresa mostra un calo ancora più marcato rispetto a quello generale: meno 11,9%. Siccome non risulta che il web sia in declino, la spiegazione è una sola: gli italiani scommettono sul calcio anche attraverso siti illegali o non approvati dall'AAMS. E non parliamo ovviamente solo di presidenti di LegaPro e ex calciatori che vorrebbero vivere ancora da calciatori, ma di gente normale che aggira senza bisogno di essere hacker gli sbarramenti della Guardia di Finanza. Di sicuro il nuovo scandalo scommesse non farà fuggire chi gioca abitualmente, visto che sono proprio le partite presunte taroccate a far impennare i volumi delle giocate. Detto questo, temiamo (per la pulizia dei campionati) che la fase propulsiva dell'inchiesta di Cremona sia terminata: il procuratore Di Martino dovrà rassegnarsi alla graduale diminuzione del numero di telecamere, se non salterà fuori il mitico 'pentito' o almeno qualche garante che è stato preso in mezzo e che si vuole vendicare di un addetto ai lavori che non ha coperto una perdita lasciandolo poi a rischio di spezzamenti di gambe. A cascata la giustizia sportiva, che può solo andare a ruota di quella ordinaria (a meno che la Lega o la Figc non autorizzino l'ingaggio di investigatori privati), dovrà farsi bastare la valanga di sporcizia da B e LegaPro che è venuta fuori nelle ultime settimane, senza che ci siano elementi tali da poter spedire certe società in una categoria inferiore a quella di appartenenza. Eravamo sicuri che potesse venire fuori di più, non tanto sul fronte delle partite taroccate quanto su quello dei tesserati-scommettitori (che rischiano pene sportive fino a 24 mesi). E ne siano ancora convinti: per tenere sotto controllo certe giocate non occorre una polizia privata, ma la semplice volontà di farlo come ad esempio accade a livello Uefa. Su tutto c'è poi da fare una considerazione politicamente scorretta: chi ha meno soldi ha più necessità e stimoli a rubare, soprattutto se vuole avere il tenore di vita di chi svolge la stessa professione ma in una categoria più alta. Alla fine questo, rispetto ai due più famosi predecessori (quello del 1980 e quello del 1986) potrebbe essere ricordato come il calcioscommesse degli ex e dei poveri. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi