1. L'Europa è il motore del calcio mondiale a livello finanziario, organizzativo e culturale, ma Mondiale dopo Mondiale continua a perdere i pezzi. Il 30 luglio a Rio de Janeiro saranno sorteggiati i gruppi di qualificazione per Brasile 2014 (magari dell'estrazione si occuperà Cesare Battisti, al posto di una banale modella), con le 53 nazionali europee che saranno divise in 9 gruppi (8 da 6 squadre e uno da 5) e fase finale raggiunta dalle 9 vincenti più le 4 che sopravviveranno agli spareggi fra le 8 migliori seconde. Potremmo bombardare con altri numeri, ma preferiamo notare solo che che le nazionali europee a qualificarsi saranno 13, eguagliando il minimo storico (da quando c'è il format a 32 squadre, cioè dal 1998) di Sudafrica 2010. Piazzare tre squadre nei primi tre posti evidentemente continua a valere meno del voto di un'isoletta per evasori fiscali. Peraltro spesso europei.
2. Le partite casalinghe della Nazionale, più le amichevoli all'estero, valgono televisivamente 30 milioni di euro l'anno? La risposta è no. Ma comunque la Rai e la Figc hanno rinnovato, per il quadriennio 2011-2014, il loro rapporto proprio a questa cifra. Buon per Abete, ma non per la Rai anche se il presidente federale ha parlato di 120 partite a stagione (!!!): contando anche la femminile e le varie Under si arriva a questa cifra solo aggungendo gli allenamenti e le partitelle contro gli Allievi della Fiorentina. Al di là delle cifre, quello della Rai con la Figc è sempre stato un rapporto ben lontano da quello giornalistico a causa di un male inteso patriottismo. Come se una critica a una scelta dl c.t. fosse un vilipendio della bandiera. La colpa è sempre del Moreno del momento, insomma. E' bene ricordare che Rai e Figc non sono citate nella Costituzione, al di là del fatto che anche la Costituzione sia modificabile: sono un'azienda e un ente pubblico dove spesso governa chi non ce l'ha fatta nella politica vera. E dall'alto del nostro canone sempre pagato possiamo dirlo.
3. Sì, stiamo per tornare sul calcioscommesse delle 'sensazioni': in cui le squadre andranno salvate a ogni costo, anche a quello di perdere la faccia e la credibilità, mentre ci si accanirà sui singoli calciatori. E' proprio questo il senso della decisione del Consiglio Federale, che per i tesserati scommettitori ha portato la sanzione minima da 18 a 24 mesi di squalifica. Scommettitori, precisiamo, non taroccatori: in questo secondo caso scatta l'illecito sportivo la cui sanzione minima è di 3 anni. Finalmente, dicono al bar sfogliando il giornale (è la famosa readership) sopra il bancone dei gelati, ecco le famose pene esemplari. Peccato la responsabilità oggettiva delle squadre resti in versione light, nel silenzio generale: Calciopoli ha in questo senso creato un precedente che rende difficilissimo mandare in serie B anche club i cui dirigenti hanno responsabilità diretta negli illeciti, figuriamoci quella oggettiva. In definitiva la solita demagogia fatta sulla pelle dei calciatori. Alcuni dei quali si sono comportati in maniera irresponsabile, altri in maniera criminale, ma che si muovono sempre in contesti ambientali ben precisi. La figura del presidente o del direttore sportivo del genere 'Mai me lo sarei aspettato' è ridicola, anche se per convenienza i media la stanno cavalcando e la cavalcheranno ancora di più nelle prossime settimane quando per almeno un grosso club di A si parlerà di retrocessione.
4. La marcia dei tifosi dell'Atalanta è stata pacifica, quindi non scriviamo sull'onda di qualche fatto spiacevole come di solito accade quando si parla di tifo. Quattromila persone, ultras ma anche atalantini sciolti, hanno sfilato dietro l'inevitabile striscione 'Giù le mani dall'Atalanta'. Diciamo inevitabile, perchè lo abbiamo visto e lo vedremo per tante altre squadre: non solo per vicende opinabili, ma anche per difendere fideiussioni taroccate, tasse non pagate e procacciatori di escort per arbitri. Cosa vuole dire tenere giù le mani dall'Atalanta? Che Doni è intoccabile? Che la promozione in A non può essere messa in discussione in alcun caso? In mancanza al momento di processi sportivi e tanto più di sentenze, queste marce suonano un po' come minacce preventive. Qualche politico locale, localissimo, ha cercato goffamente di metterci il faccione: prima di tutto la parrocchietta e poi, eventualmente, l'interesse della collettività.
5. Al folle panorama delle sigle e delle commssioni inutili che ammorbano l'Italia si sono quindi aggiunte Uiss e Giss. Non sono scherzi (anzi, lo sono ma involontari) ma l'Unità Investigativa Scommesse Sportive il Gruppo Investigativo Specializzato Scommesse (Grand'Uff Lup.Mann., avrebbe aggiunto il miglior Paolo Villaggio). L'annuncio è stato del minsitro dell'Interno Maroni, dopo una riunione con Petrucci e Abete: purissima esibizione di potere, una specie di G3 del nulla che nulla risolverà. La Uiss sarà formata da rappresentanti di Viminale, Coni, Figc, ministero Economia e Unire ed avrà il compito di raccogliere segnalazioni di anomalie sulle scommesse, da parte dei concessionari. Ma queste segnalazioni sono sempre state fatte, nel modo migliore possibile: sospendendo le giocate o facendo crollare le quote a livelli risibili. Il Giss, composto da uomini di Sco, Gico, Ros e Dia, invece si occuperà operativamente degli eventuali illeciti: che erano illeciti anche fino a ieri e quindi meritevoli di indagine. Insomma, fumo purissimo e demagogia usata nonostante le indagini possibili nella legalità siano già state fatte. Alla fine può essere che qualche persona in più possa andarsi a vedere le partite a scrocco con la scusa di controllare se quella papera del portiere o del centravanti è davvero genuina. Un modo come un altro per riempire gli stadi.
Stefano Olivari
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