L’Inter conquista la Coppa Italia, in una sfida vivace, brillante e briosa contro il Palermo che ha messo in campo cuore e gioco, ma che esce sconfitto dall’Olimpico per 3-1.
Leonardo, al suo primo trofeo da allenatore nerazzurro, conferma Sneijder dietro ad Eto’o e Pazzini , Ranocchia viene schierato al centro della difesa con Lucio, mentre Rossi lascia Miccoli in panchina e si affida al talento argentino, re del calciomercato estivo, Pastore.
E’ il Palermo che si propone subito in attacco e a soli cinquanta secondi dal fischio d’inizio, Hernandez fallisce un gol praticamente fatto. L’Inter si chiude nella propria metà campo e la sfera è sempre tra i piedi degli uomini di Rossi che tengono ottimamente le fila del gioco.
I nerazzurri impostano la gara, invece, in modo più pragmatico, ma forse concede troppo agli avversari e al 18esimo, è Pastore che, in un uno – due con Ilicic, sbaglia clamorosamente davanti a Julio Cesar.
Passa un minuto e ancora il talento argentino rosanero si propone in avanti, ma senza successo: la palla è di poco alta sopra la traversa. Al 22esimo, Goian lascia il campo per infortunio e al suo posto entra Carrozzieri, tornato da poco a calcare i campi di serie A dopo la squalifica per doping che l’ha tenuto lontano dal contesto agonistico per due anni. Per lui giocare la finale è una vera e propria possibilità di rivincita a livello sportivo, ma soprattutto personale.
Attacca solo il Palermo, ma è l’Inter a passare in vantaggio: al 26esimo, infatti, arriva il lampo vincente di Eto’o che sorprende tutta la difesa rosanero e infila la palla in rete.
Pronta la reazione dei siciliani con Balzaretti che, di testa, fallisce l’occasione del pareggio. Al 31esimo, azione confusa in area nerazzurra con la difesa totalmente in bambola, ci provano i giocatori del Palermo, ma, ancora una volta la palla non centra la rete.
Al 42esimo è ancora Hernandez, complice un errore di Chivu, a mancare il gol e la palla termina, senza problemi tra le mani di Julio Cesar. Al 45esimo, Morganti manda tutti negli spogliatoi sul risultato di 1-0 a favore della compagine nerazzurra.
Nella ripresa, continua l’assedio del Palermo nell’area piccola avversaria, la porta sembra stregata. E’ l’undici allenato da Rossi a dettare i ritmi del gioco e a proporsi in avanti e il raddoppio dell’Inter non tarda ad arrivare.
Siamo al 76esimo ed Eto’o, con un tiro di destro rasoterra, beffa ancora Sirigu. Passano cinque minuti e Lucio commette fallo su Pinilla: il direttore di gara, invece di assegnare il calcio dagli undici metri a favore dei rosanero, decide per il calcio di punizione a favore della formazione milanese.
All’85esimo, Sneijder prova il tiro a girare di destro, Sirigu si supera e la palla finisce all’incrocio dei pali. I siciliani non si arrendono e accorciano le distanze: su calcio d’angolo di Miccoli, Munoz schiaccia di testa in porta, questa volta Julio Cesar è battuto e si riaccendono le speranze rosanero.
A due minuti dal fischio finale espulso Delio Rossi che a bordo campo chiedeva maggior tempo di recupero prima del fischio finale e dopo di lui anche l’autore del gol rosanero esce dal campo, espulso, con rosso diretto, per comportamento falloso, alquanto discutibile, su Pandev.
Il Palermo crede nel pareggio, ma al 91esimo, su cross di Pandev dalla sinistra, il Principe Milito segna il tris e chiude, definitivamente, i conti. Al fischio finale, è festa per la formazione nerazzurra che si aggiudica la settima Coppa Italia della sua storia, ma merito e applausi ad un Palermo immenso che meritava qualcosa in più.
Raffaella Picciani
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