Il calcio ci ha abituato a favole come quelle dei tedeschi dell’Hoffenheim o degli svedesi del Syrianska, protagonisti di vertiginose scalate dalle divisioni inferiori al massimo campionato nazionale in pochi anni. Oppure di salti tripli, sempre nel giro di qualche stagione, dalla seconda divisione alla Champions League, come nel caso del Rubin Kazan due volte campione di Russia. Talvolta accade però anche il percorso inverso. Dalle stelle alle stalle, dall’Europa alla Serie B. E’ la storia del Willem II, club storico della Eredivisie olandese sprofondato nella divisione cadetta dopo una stagione di rara tristezza.
I numeri innanzitutto: 24 sconfitte in 33 partite di campionato, con 97 reti subite e l’ultimo posto in classifica mai abbandonato neanche per un minuto. Eppure, incredibile ma vero, i Tricolori (chiamati così perché la maglia a strisce bianco-rosse-blu rappresenta un omaggio alla bandiera olandese) fecero addirittura peggio lo scorso anno, quando di incontri ne persero 25 – record negativo nella storia del club. La passata stagione però il Willem II riuscì a trovare una squadra peggiore, l’Rkc Waalwijck, centrando un 17esimo posto che equivaleva ai play-off salvezza per poi salvarsi all’ultimo respiro. Ma è stata solo un’agonia prolungata di altri dodici mesi.
Sul finire degli anni Novanta il Willem II era una squadra capace di scovare e/o valorizzare talenti quali Jaap Stam. Marc Overmars, Tomas Galasek e Sami Hyypia; non a caso la stampa coniò per loro il nick “Kleine Ajax” (piccolo Ajax). Sotto la guida di Co Adriaanse il club di Tilburg riuscì a centrare uno spettacolare secondo posto che gli valse la qualificazione alla Champions League, dove venne inserito in un gruppo comprendente Spartak Mosca, Bordeaux e Sparta Praga.
Con il nuovo millennio il Willem II è incappato in una lenta ma continua spirale discendente: pochi soldi, investimenti sbagliati, metà classifica, prospetti sempre meno appetibili, ulteriori restrizioni di budget, zona retrocessione. Nel 2005 l’ultimo sussulto, con l’approdo in finale di Coppa d’Olanda, persa per manifesta inferiorità 4-0 contro il Psv Eindhoven. In quegli anni lasciavano la squadra gli ultimi giocatori di un certo valore: Joris Mathijsen, Moussa Dembele, Mounir El Hamdaoui. Poi il buio. Il simbolo della decadenza può essere individuato nell’attaccante olandese Maceo Rigters, ormai dimenticato capocannoniere dell’Europeo under-21 2007 vinto dall’Olanda. Un tempo il Willem II lo avrebbe ingaggiato prima dell’euro-exploit e ne avrebbe ricavato un discreto affare; invece lo ha riportato in Olanda la scorsa estate dopo tre stagioni di ripetuti fallimenti inglesi tra Premier League e Championship. Così la Eerste Divisie non la si evita di certo.