I due
goals con l’ultima unghia dell’ultimo dito fatti al
Cesena nell’anticipo di
Serie A da
Pazzini che, in fatto di imprese di rimonte, non ha eguali, ci dicono di stare ancora allerti, di non concedere subito, scontatamente, lo scudetto al
Milan. Va bene che per la compagine rossonera è ormai una formalità – considerato il successo sul
Bologna (goal di
Flamini, nella foto) – chiudere la pratica tricolore ma cantare e lasciarsi andare a peana già intonati, è storicamente sconsigliato perchè la sorpresa e l’imponderabile sono dietro l’angolo.
Milan ricordati quello che successe negli spogliatoi dello stadio
Ataturk di
Istanbul in una notte di primavera del 2005 quando, in vantaggio di tre gol sul
Liverpool, ne presi poi tre nella ripresa ed ai rigori vidi la
Champions sfumare come nel più infausto degli incubi.
Anche nella
Serie A 2001-2002 non ci fu niente di certo fino alla fine quando l’
Inter, già incensata di stendardi festanti, cadde all’olimpico davanti alla
Lazio di
Fiore e
Poborsky e il campionato fu accolto, tra lo stupore assoluto, dalla
Juventus vincente ad
Udine.
Nel 2000 altro colpo di scena: scudetto che sembra già nella carrozza juventina ma che al capolinea dei giochi si accomoda in un altro vagone, quello biancoceleste della
Lazio. E’ il famigerato giorno del diluvio di
Perugia che rallenta la
Juve e ribalta il destino del campionato di
Serie A. Bisogna dunque evitare di dormire sugli allori perchè può arrivare un acquazzone da un momento all’altro.
Il
Milan può perdere il titolo che manca da sette anni, solo se pensa di averlo già vinto. Com’era l’adagio del
Trap? Non dire gatto se non l’hai nel sacco.. servono enormi sacchi di attenzione per non farsi scappare gatti di razza tricolore..
Tratto da:
http://www.stadiogoal.com
(
Luca Savarese)