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Il Borussia festeggia: è campione della Bundesliga

Redazione

2 maggio 2011

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Doveva essere festa é festa é stata. Si sa da mesi che il Borussia avrebbe vinto lo Schale tanto che la cosa non fa quasi più notizia eppure non bisogna dimenticare che, quello che hanno fatto i dirigenti insieme a Jürgen Klopp ed ai suoi ragazzi, é un piccolo miracolo. Nel marzo del 2005 il club era sull'orlo del baratro ed evitò di portare i libri in tribunale solo perché i creditori decisero di dare fiducia alla nuova dirigenza. La politica delle spese folli e dei grandi nomi (su tutti Marcio Amoroso per il cui cartellino si sborsarono 25 milioni di euro nel 2001) aveva portato il titolo del 2002 ma aveva lasciato una montagna di debiti. Non c'era alternativa: bisognava volare bassi e puntare sui giovani. Dopo un paio di tentativi si é finalmente trovato il tecnico giusto che ha saputo scovare i talenti giusti. Ed eccola qua la squadra campione di Germania più giovane delle storia della Bundesliga. In questo Borussia c'é di tutto e di più. C'é un tecnico diventato cult per aver portato nella massima serie una realtà di provincia come il Magonza. Ha bucato il video con i suoi commenti tecnici durante il Mondiale 2006 ed ha dimostrato di non essere bravo solo davanti alla lavagna ma anche sul campo. La sua squadra ha messo in mostra il calcio più bello e spettacolare anche se il titolo é arrivato grazie ad una difesa di ferro (19 gol subiti in 32 incontri). C'é un ultras che nel 2002 era in curva a festeggiare l'ultimo Schale vinto e che oggi, in campo, si é fatto rasare la chioma: il suo nome é Kevin Großkreuz. C'é un portiere con la faccia da bambino ed il passaporto australiano che si é trovato titolare nella partita, che poteva riavvicinare il Bayern alla vetta, perché il titolare si era infortunato. Non ha fatto rimpiangere il numero uno nell'unica occasione in cui é stato chiamato in causa pur giocando davanti a 70 mila persone. C'é poi lo stesso Weidenfeller che può battere il record del minor numero di gol subiti di Kahn (sono 21). Ha giocato una stagione straordinaria dopo tanti anni di alti e bassi ed ha guidato una difesa che ha avuto in Mats Hummels (un prodotto del vivaio del Bayern) e Neven Subotic le sue torri inespugnabili. C'é la rivelazione dell'anno Shinji Kagawa prelevato per 300 mila euro dalla serie B giapponese e capace di segnare 8 gol nel girone d'andata. Solo il grave infortunio subito in Coppa d'Asia lo ha bloccato. C'é il talento cristallino di Mario Götze, il più giovane dei titolari con i suoi 19 anni da compiere a giugno. Ha i numeri del grande campione e la sua classe ha impressionato anche il Ct che non ha esitato ad arruolarlo nella sua truppa. C'é un centrocampo formato dal ritrovato Nuri Sahin (era nato fantasista ma é diventato campione di Germania giocando davanti alla difesa) e da uno dei gemelli Bender, Sven quello più forte. Non ha il piede del compagno di reparto ma corre per tre. Ci sono i tre polacchi dai nomi quasi impronunciabili: Piszczek, Blaszczykowski, Lewandowski. Solo il primo é stato titolare fisso ma anche gli altri due hanno dato il loro contributo e Lewandowski ha segnato il gol del 2:0 sul Norimberga la partita dello Schale. C'é Lucas Barrios, argentino che ha preso il passaporto della madre per giocare in Sudafrica. Con 14 reti é il cannoniere della squadra ed i suoi gol sono stati quasi sempre pesanti. È un bomber di razza, di quelli che non devi perdere d'occhio in area di rigore. Ma ci sono anche il capitano Sebastian Kehl bloccato da mille infortuni ed il beniamino del pubblico Dedè. Sono gli unici due reduci della vittoria del 2002 e sono stati costretti al ruolo di comparsa. Ma Klopp sa quanto sono importanti per il gruppo ed ha regalato loro tutti quei minuti che poteva con Dedè entrato nel finale della partita contro il Norimberga per festeggiare il titolo sul campo. È stata una stagione eccezionale, condita da un calcio spettacolare. Un film da Oscar interpretato da attori di grande talento e che rappresentano il futuro del calcio tedesco. Non é un caso che Hummels, Schmelzer, Großkreuz, Götze e Bender siano già arrivati in Nazionale. Togliamoci quindi il cappello di fronte a questi ragazzi ma anche di fronte a dei dirigenti che hanno dimostrato, con i fatti e non a parole, di voler puntare sui giovani. Si può vincere anche con il vivaio. Basta crederci.

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