Meno calciatori e più sportivi

Secondo i dati del Coni nel 2010 la percentuale degli italiani che non praticano alcuno sport è scesa al di sotto del 39%. Per quanto riguarda i tesserati, il calcio rimane al primo posto ma i suoi numeri stanno diminuendo...
Meno calciatori e più sportivi

Pubblicato il 28 aprile 2011, 09:50

Potere dell'oro. Inteso come medaglie, sì, ma anche come denaro investito. Il traino delle eccellenze, l'ultimo finanziamento di 450 milioni elargito dal Governo, la campagna per l'educazione fisica nelle scuole primarie: ecco perché gli italiani, oggi, sono un po' meno sedentari. I numeri sciorinati ieri dal Coni raccontano di un milione e 203 mila cittadini strappati alle poltrone rispetto al 2009: erano il 40,6% degli abitanti, quelli che non praticavano la benché minima forma di sport, neppure due chilometri di passeggiata, una nuotata, o qualche pedalata in bicicletta. Nel 2010 la percentuale è scesa del 2,3%, negli ultimi dieci anni non si era mai andati al di sotto della soglia del 39%: «Un vero e proprio miracolo», l'orgoglio del presidente del Coni Gianni Petrucci. (...) Dove non arrivano le strategie sposate dai finanziamenti, compensa il fascino dei campioni. Con i dati del 2009 si misura l'effetto di Pechino 2008: un volano per il numero crescente dei tesserati, a dispetto di un medagliere meno ricco rispetto alle Olimpiadi di Sydney ed Atene. Il vero colpo lo ha assestato Roberto Cammarelle: con l'oro, il pugilato ha guadagnato il 40% in più di iscritti nelle società professionistiche (in aumento, a loro volta, dell'11%). Stessa tendenza ha registrato la Federazione Italiana Scherma: +27% di amanti, dopo le stoccate di Matteo Tagliarol e Valentina Vezzali. Mentre agli sforzi di Giulia Quintavalle nel judo e di Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana, ha fatto seguito un incremento dell'8,8% dei tesserati Fijlkam (la federazione degli sport da combattimento). Negli ultimi dieci anni la distribuzione degli sportivi nelle diverse discipline è cambiata, anche se il calcio resta saldamente al primo posto della graduatoria con oltre 1 milione di tesserati. Le cinque attività predilette dagli italiani (pallavolo, pallacanestro, tennis e pesca sportiva, dopo il pallone) convogliano il 53,6% degli atleti: nel 1999 erano sufficienti le prime quattro federazioni (di cui faceva parte la caccia) per coprire il 50% dei tesseramenti. Tradotto: gli sport «minori» suscitano maggiore interesse. Nel contesto, oggi gli italiani si cimentano meno sugli sci, ma nuotano di più e saltano volentieri a cavallo. Tra le discipline in costante aumento di discepoli si segnalano il motociclismo e il badminton. Nel panorama delle cifre emerge un dato negativo: gli operatori sportivi sono in netta diminuzione. Nel 2008 le società annoveravano in media 7,7 dirigenti, oggi gli organigrammi sono composti da 6 persone. Da qualche parte bisognava pur risparmiare. Fonte: Simone Di Segni per La Stampa, link all'articolo

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