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I soliti inutili paragoni

Redazione

21 aprile 2011

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Mustafa El Kabir, attaccante olandese di origini marocchine appena acquistato dal Cagliari, è stato presentato da parte della stampa italiana come il “nuovo Ibrahimovic”. Una definizione esagerata della quale proprio El Kabir è il primo ad essere imbarazzato. “Non ho idea di come possa aver avuto origine un simile accostamento”, ha dichiarato il 22enne. “Forse chi l’ha scritto ha visto qualche filmato su YouTube”. E visto che di mezzo c’erano la Svezia e l’Ajax, ecco pronta la logica (ma nemmeno tanto…) deduzione. El Kabir è un attaccante rapido, tecnicamente dotato e dal fisico sufficientemente robusto per fare a sportellate con i ruvidi difensori dell’Allsvenskan svedese. La sua carriera però rimane tutta da costruire, dal momento che per farsi notare ha dovuto lasciare l’Olanda, il paese dove è cresciuto (anche calcisticamente) per riparare in Svezia. “Un passo indietro per farne tre in avanti”, ha commentato il giocatore dopo la firma di un quadriennale con il Cagliari. Nell’Allsvenskan 2010 El Kabir si è imposto quale miglior giocatore della squadra rivelazione, il Mjällby, che da neopromossa si è classificata al sesto posto dopo aver a lungo frequentato la zona Europa League. L’attaccante ha chiuso la stagione in doppia cifra per la prima volta in carriera, attirando diversi scout di club di Serie A in Svezia: Brescia, Udinese e Cagliari. L’hanno spuntata gli isolani, la cui offerta ha reso El Kabir il giocatore più costoso di sempre ceduto dal Mjällby, superando il record detenuto da Christian Wilhelmsson quando nel 2000 si accasò ai norvegesi dello Stabæk. El Kabir è una prima punta molto mobile, ma sa adattarsi anche come esterno. Quest’ultimo è un ruolo che non ha mai particolarmente gradito, ma in Olanda è stato sempre costretto a fare buon viso a cattivo gioco, prima nello Jong Ajax (“facevo il raccattapalle all’Amsterdam ArenA quando Ibrahimovic giocava lì”) e poi nel Nec Nijmegen. Con quest’ultimi, sotto la guida di Mario Been, non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio permanente nell’undici titolari a causa dell’affollamento nel reparto avanzato, con otto giocatori in lizza per tre maglie. Quindi la decisione, a posteriori assolutamente azzeccata, di emigrare in Svezia. L’ultimo “nuovo Ibrahimovic” sbarcato in Italia era un certo Marko Arnautovic. Visto il precedente, El Kabir - pur non soffrendo dei problemi di ego ipertrofico che sta distruggendo la carriera del talento austriaco – può iniziare a fare gli scongiuri.  

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