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Moggi e il verosimile

Come quasi tutti i lettori del Guerino hanno almeno intuito, abbiamo pubblicato un articolo sull futuro al Milan di Luciano Moggi solo in omaggio al fatto che è il primo di aprile. D'accordo con il direttore Matteo Marani non abbiamo però voluto sparare la solita bufala, tipo Messi all'Inter o Cristiano Ronaldo alla Juventus (dite che le avete lette anche in altri giorni dell'anno su giornali considerati seri? Avete ragione...), ma proporre uno spunto di riflessione sul giornalismo sportivo.

Redazione

01.04.2011 ( Aggiornata il 01.04.2011 15:10 )

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Come quasi tutti i lettori del Guerino hanno almeno intuito, abbiamo pubblicato un articolo sull futuro al Milan di Luciano Moggi solo in omaggio al fatto che è il primo di aprile. D'accordo con il direttore Matteo Marani non abbiamo però voluto sparare la solita bufala, tipo Messi all'Inter o Cristiano Ronaldo alla Juventus (dite che le avete lette anche in altri giorni dell'anno su giornali considerati seri? Avete ragione...), ma proporre uno spunto di riflessione sul giornalismo sportivo. Premessa: nessuno ci ha assicurato che Moggi lavorerà per la società rossonera, anche se qualche voce autorevole l'abbiamo raccolta davvero. L'articolo è frutto soltanto della logica e di nostre elucubrazioni da bar. Eppure...eppure anche molti colleghi lo hanno ritenuto se non vero almeno verosimile, uno scenario con discrete probabilità di concretizzarsi visto che tutto quello che abbiamo scritto è fondato (dalla stima di Berlusconi per l'ex direttore generale della Juventus alle sue mire sul Milan, passando per il futuro ruolo in Lega di Galliani). L'amaro insegnamento è che se avessimo fatto mille telefonate alle varie fonti, più o meno credibili, e avessimo speso tutta una giornata in controlli e verifiche (incredibile ma vero, a volte proviamo a fare del giornalismo), non avremmo scritto un articolo molto diverso da questo che abbiamo scritto in dieci minuti senza nemmeno alzare la cornetta. La morale? Quello sportivo in generale e quello calcistico in particolare non è il giornalismo del vero, ma nella maggior parte dei casi solo del verosimile. E molte ricostruzioni, scenari, gossip, non sono altro che frutto della fantasia del giornalista. Tutti ne devono essere consapevoli, perchè non è che ogni giorno si possano riempire venti pagine di calcio solo scrivendo verità inconfutabili. Il nostro pesce d'aprile si riduce quindi alla fine a una considerazione: visto che il prodotto finale non è molto differente, distinguere il serio dal cialtrone è difficile anche per un lettore esperto. Una sfida in più per chi scrive, forse l'ultima rimasta. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

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