La Prima Divisione riunificata ha sempre in Pro Vercelli e Genoa le squadre favorite, ma il vero obbiettivo organizzativo della stagione è sfoltire il massimo campionato e arrivare da 36 squadre a 24. Missione compiuta, in ognuno dei 3 gironi da 12 retrocedono quindi in 4: alla fine si salveranno 19 squadre provenienti dalla CCI e solo 5 di quelle provenienti dal campionato FIGC. Sul piano calcistico il Genoa si mostra ancora più forte del previsto: una difesa eccezionale, con in porta De Prà, terzini De Vecchi e Bellini e una mediana insuperabile permettono di chiudere la stagione addirittura imbattuti. I tre gironi sono vinti da Genoa, Pro Vercelli e dalla sorpresa Padova, che quindi vanno a giocarsi la fase finale della Lega Nord in un gironcino molto combattuto: la partita decisiva si gioca a Genova ed è vinta dai padroni di casa con un goal di Enrico Sardi.
Dalla Lega Sud, più ambiziosa che nel passato ma ancora con problemi organizzativi (per dire: l'Anconitana è promossa di diritto alle semifinali in quanto unica iscritta al girone marchigiano, in Sicilia le regole cambiano a torneo in corso e portano a un girone con partite di sola andata), emerge la Lazio di un giovanissimo Fulvio Bernardini che solo due anni prima ha cambiato ruolo trasformandosi da portiere in centravanti. La doppia finale è dominata dal Genoa, che vince così il suo ottavo massimo campionato che ancora non si definisce scudetto.
Dal 1912 il suo allenatore è l'inglese William Garbutt, che al di là dell'aspetto tattico (il Metodo è lo schema adottato più o meno da tutti) è importante per essere stato il primo allenatore ufficialmente professionista del nostro calcio. Magari non il primo in assoluto, ma di sicuro il primo alla luce del sole. Garbutt è anche l'inventore del calciomercato condotto attraverso i soldi e non con (spesso) falsi trasferimenti per lavoro: fanno epoca gli aqcuisti di De Vecchi dal Milan (400 lire) e Santamaria dall'Andrea Doria (1.600), ma anche le polemiche sullo status dilettantistico dei calciatori che ovviamente vedono il Genoa schierato contro l'ipocrisia. Ma la Coppa del Mondo ancora non esiste e rimanere agganciata al carro olimpico è per la FIFA fondamentale.
Stefano Olivari
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