Una rete allo scadere del brasiliano tascabile Alanzinho sul campo del Genclerbirligi ha permesso al Trabzonspor di rimanere agganciato al Fenerbahce in vetta al campionato turco. Per il club di Trebisonda continua così il sogno di tornare a vincere quel titolo nazionale che manca dal 1984. Come per tante altre squadre sparse in tutta Europa, nel motore del Trabzonspor c’è benzina verdeoro.
Alan Carlos Gomes Da Costa “Alanzinho” è sbarcato in Turchia nel 2009 dopo un triennio in Norvegia che gli è valso l’appellativo di Lille Kriger - Piccolo Cavaliere. Il formato mignon (1.66 di altezza) è la prima caratteristica che balza all’occhio vedendo in azione questo esterno d’attacco. Poi la parola passa al campo: accelerazioni, dribbling, assist, ovvero tutto il repertorio che il luogo comune associa ad una tipica ala brasiliana. Con la differenza che, nel caso di Alanzinho, in Brasile i suoi giochetti non erano particolarmente apprezzati. Il Flamengo lo bocciò proprio perché troppo innamorato del pallone, troppo giocoliere e poco giocatore. Incastrato nelle serie inferiore brasiliane, l’unica soluzione era la fuga.
Alanzinho è arrivato in Europa nel gennaio 2006 per un provino con i norvegesi dello Stabæk, club di Bærum, sobborgo occidentale di Oslo; i nerazzurri lo avevano visionato con la maglia della Sociedade Esportiva Do Gama attraverso un dvd inviato da un’emittente svedese che aveva scandagliato il sottobosco del calcio verdeoro alla ricerca di qualche prospetto interessante. Un’intuizione vincente: tre anni dopo vendevano al Trabzonspor per 4 milioni di euro il brasiliano, uomo-chiave nelle conquista del primo titolo nazionale in casa Stabæk. Il calcio spumeggiante di Alanzinho piaceva così tanto ai norvegesi da far nascere un forte movimento di pressione per la sua naturalizzazione allo scopo di rinforzare la nazionale. L’operazione non è andata a buon fine.
Se Alanzinho inventa, il connazionale Jackson Avelino “Jaja” Coelho finalizza. 10 le reti in campionato di questa seconda punta molto tecnica che ha dilapidato un abbondante quadriennio della propria carriera in un vorticoso tourbillon di società (Feyenoord, Westerlo, Getafe, Clube de Regatas do Flamengo, Genk, di nuovo Westerlo) dal quale non ha cavato un ragno dal buco. In Turchia ci è arrivato via Ucraina, al termine di un paio di ottime stagioni con il Metalist Kharkiv, messosi in evidenza anche in Europa League. Competizione che attualmente il Trabzonspor non vede di buon occhio. Grazie ai suoi brasiliani, il club turco mira ancora più in alto.