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La doppia Bologna-Roma nell'era di Sky

TELECOMMANDO - La prosecuzione della partita interrotta per neve è stata, nelle repliche, messa in coda ai 17 minuti giocati prima dell'interuzione. Confermando che si è trattato di due partite diverse, con giocatori diversi. Meglio adesso o prima del 2005?

Redazione

25.02.2011 ( Aggiornata il 25.02.2011 09:48 )

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Mercoledì sera, finito di guardare il Diretta Gol dedicato alla Champions League, mi sono messo a giochicchiare un po’ al computer e ho lasciato la tv accesa su Sky. Ma mi ha richiamato la voce del telecronista che annunciava l’inizio di Bologna-Roma, evidentemente la replica del match del pomeriggio. “Incredibile – mi sono detto – anche questo pomeriggio nevicava a Bologna come il giorno che la partita fu sospesa? Eppure qui al Nord c’è il sole. Stai a vedere che la sospendono ancora”. Poi hanno inquadrato Ranieri: era la replica dello spezzone di partita sospesa tre settimane fa. “Che razza di idea è – ho proseguito nel mio monologo interiore – quella di fare rivedere 17 minuti di scivoloni sulla neve?”. Ma subito dopo il fischio finale è partita la registrazione del resto di partita giocato nel pomeriggio di ieri. Sky le aveva montate in sequenza, nel tentativo, geniale o patetico o chissà cosa, di far credere che fosse stato un match unico. Avendo anche l’accortezza di mettere insieme la stessa coppia di voci, Nicola Roggero e Ruggiero Rizzitelli, forse contando anche sull’allitterazione per confondere l’ascoltatore. Il tutto suonava maldestro un po’ come se appiccicassi la mia faccia sul corpo nudo di Rocco Siffredi. Si capirebbe subito che qualcosa non va: lui ha dei pettorali molto migliori dei miei. In realtà la colpa non è stata degli astutoni murdochiani, anzi sì. Ma facciamo a capirci, come diceva un conduttore di trasmissioni calcistiche, la colpa è a monte, non specifica. Nel senso che la loro colpa è stata quella, in quanto tv, di favorire il cambiamento di una regola basilare del calcio: quella della sospensione delle partite. Anzitutto è cambiata la regola materiale, cioè quella non scritta, che voleva le partite sospese o rinviate se mancavano le condizioni minime tecniche (rimbalzo del pallone e simili). Adesso deve praticamente essere messa in pericolo l’incolumità dei giocatori: rivedere i 17’ del match originario, le spaccate sulla neve tipo Fracci (anzi, Fracchia), i balletti coi tacchetti, la palla che andava dove voleva è stato imbarazzante anzitutto per l’arbitro. Ma soprattutto dal 2005-2006 (in Italia) è cambiata la regola nel senso che dalla ripetizione si è passati alla continuazione. Prima si ripartiva da zero, cioè dallo 0-0 e dal 1’, in qualunque momento il match fosse stato sospeso. Anche qui non mancavano i paradossi: ricordo un Bari-Parma negli anni Ottanta, sospeso e azzerato sul 3-0 all’89’. Ma era meno paradossale della regola attuale: si riparte dal minuto di gioco e dal punteggio della sospensione. Bene, però si dovrebbe ripartire con le squadre di allora, se vogliamo far sembrare che ci sia stata solo un’interruzione del gioco perché tale è nei fatti l’esito. Invece, il Bologna aveva tre giocatori diversi, la Roma 4 più l’allenatore. Insomma, era un’altra partita punto e basta. Ovvio, la regola non è così solo in Italia. Ma è stata modificata anche qui da noi, come altrove, per lo stesso motivo, appunto le tv. Le quali ormai considerano il calcio e gli sport in generale solo e sempre come uno spettacolo. Ovvero, non c’è differenza tra Bologna-Roma e Avatar (anche se come noia il paragone giusto sarebbe più con un film di Bergman). Non c’è neanche la differenza dello stand-by, il benemerito comando che c’è sia coi lettori dvd e blue ray che con molte emittenti digitali e satellitari, che ci permette di sospendere l’azione per andare a fare pipì o uno spuntino e poi riprenderla dall’esatto momento. Lo stesso qui. Premi il tasto stand-by al minuto 17, poi ti siedi di nuovo e ricominci. Sono cambiati giocatori, terreno di gioco, allenatori, spettatori? «Toh, che begli effetti speciali, un secondo fa c’erano, adesso no». Altro grande effetto speciale: è sparito il senso nel calcio. E di conseguenza forse anche di questo articolo. Livio Balestri telecommando@hotmail.it

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