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Velasco

La generazione dei fenomeni della pallavolo italiana era allenata da un fenomeno, che a cavallo fra gli anni Ottanta e gli anni Novanta è stato anche un personaggio di fortissimo impatto mediatico. Capace di far uscire il suo sport dal ghetto degli appassionati, è stato anche sedotto e abbandonato dal calcio prima di ridiventare 'solo' un tecnico...

Redazione

21.02.2011 ( Aggiornata il 21.02.2011 11:16 )

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Julio Velasco nasce a La Plata, Argentina, il 9 febbraio del 1952...trascurabili le esperienze da giocatore di pallavolo, diventa allenatore da giovanissimo guidando il Ferro Carril Oeste alla conquista di 4 campionati argentini fra il 1979 e il 1982...nel 1982 è il vice-allenatore della nazionale argentina, che nei campionati mondiali disputati proprio in Argentina conquista la medaglia di bronzo dietro all'imbattibile Unione Sovietica dell'epoca e al Brasile...nel 1983 il trasferimento in Italia, per allenare la Tre Valli Jesi in serie A2...nel 1985 lo chiama la gloriosa Panini Modena, con cui Velasco domina il volley italiano fino al 1989, quando viene nominato commissario tecnico della nazionale azzurra...con l'Italia conquista 2 Mondiali (1990 e 1994), 3 Europei (1989, 1993 e 1995) e 5 World League, solo per citare le medaglie d'oro...a questi titoli vanno aggiunti l'argento olimpico di Atlanta 1996, che segna anche l'addio di Velasco alla panchina italiana...nel 1997 Velasco va a guidare la squadra femminile: un'esperienza durata poco ma che ha il merito di gettare le basi del cosiddetto Club Italia, che sarà alla base del Mondiale conquistato dalle ragazze nel 2002...Due le esperienze nel calcio, come dirigente nella Lazio di Cragnotti e nell'Inter di Moratti, senza lasciare grandi tracce...nel 2001 torna al volley maschile andando ad allenare la nazionale della Repubblica Ceca, mentre attualmente è sulla panchina della Spagna.

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