Prima di tuffarmi nell'aggiornamento del CalcioItalia, che mi porterà via sonno e occhi in questi giorni di lavoro e che comporterà - temo - un'uscita in edicola posticipata di un paio di giorni, mi premeva fare qualche considerazione sul mercato chiuso ieri sera a Milano. E lo farei attraverso alcune pagelle.
INTER 9
Vera dominatrice del mercato Dopo aver risparmiato in estate, con la cessione di Balotelli, Moratti ha messo il turbo, evidentemente un Milan di nuovo agguerrito ha risvegliato gli istinti. Quaranta milioni di euro a gennaio non si vedevano da tempo (Pazzini 20, Ranocchia 12,5, più Kharja e Nagatomo, quest'ultimo con la formula del reciproco prestito con Santon, in realtà pagato 5 o 6 milioni). Al momento dell'addio a Benitez, Moratti promise 5 nuovi acquisti in sprezzo alle lamentele dello spagnolo: beh, è stato di parola.
MILAN 8
Qui l'esborso è stato assai inferiore, ma si è puntato più al presente che non al domani, a meno che Didac Vilà ed Emanuelson non si dimostrino davvero due campioni. Nell'immediato pesano di più Van Bommel e Cassano, quest'ultimo arrivato in barba agli scrupoli etici. Galliani l'ha definito il mercato delle idee, a me è parso soprattutto quello di Raiola. Abile squalo che sa muoversi nelle acque torbide del calciomercato e che in via Turati spopola. Il Diavolo vuole vincere il campionato: si è capito bene.
NAPOLI 7
Un solo acquisto importante, Ruiz dall'Espanyol. È stato bravissimo Bigon a pagarlo poco (6 milioni più Datolo, ormai estraneo al progetto Mazzarri). Con le cifre che si leggevano per gli altri difensori centrali, intendo Britos od Ogbonna, un rapporto qualità-prezzo eccellente. Mascara è un'alternativa a Lavezzi o Hamsik. Mentre è mancato il centrocampista. Inler costava troppo, d'accordo, ma non si poteva arrivare almeno a Barreto? Impressione personale: De Laurentiis ha più ambizioni che disponibilità a buttare soldi. Il cinepattone non lo sperpera.
PALERMO 6
Ha tenuto tutti i migliori. E ha rimpiazzato Maccarone con Paolucci, perdendoci diversi gol ma guadagnandoci 7 anni a favore del secondo. Si è acquistato ancora all'est (Andjelkovic, Milanovic e Kurtic) dopo gli ottimi colpi Ilicic-Bacinovic. Ormai Zamparini ha cambiato pelle: niente più spese pazze, ma giovani da far crescere sul modello Udinese. Aspettando il rientro di Hernandez.
GENOA 5
Non perché abbia preso giocatori sbagliati o scarsi, sono anzi convinto che il ringiovanimento attuato con Paloschi, Boselli, Antonelli e via elencando fosse giusto. Anche Floro Flores - specie se si metterà a segnare di più - potrebbe essere utile alla causa di Ballardini. Ma l'insufficienza è dettata dalle continue e furibonde rivoluzioni, una porta scorrevole che spinge dentro giocatori al Pio XII e ne butta fuori a getto continuo. Come si può assicurare una minima programmazione tecnica? Il Genoa è un albergo. E per fortuna che almeno Criscito non è stato venduto (fortuna perché Preziosi non si dovrà mangiare il famoso cactus).
JUVENTUS 4
Lo so: il colpo Matri nell'ultimo giorno di mercato meriterebbe un voto più alto. In fin dei conti, tra cartellino dell'attaccante e cessione definitiva di Ariaudo, è un'operazione da 20 milioni di euro. Ma è la stessa cifra con cui l'Inter si è garantita Pazzini, obiettivo dichiarato della Juve in estate e di un anno più giovane. Evidentemente comprare all'ultimo momento, sulla spinta di risultati scadenti del campo, ha costi accessori. Matri (o Pazzini) andavano presi al posto di Toni, che è stato una toppa sin qui peggiore del buco. Barzagli è l'ennesimo campione del mondo 2006, appunto di cinque anni fa. Se un mercato va giudicato nel complesso, la Juve ha speso senza avvicinare la concorrenza di Inter e Milan, anzi allontanandosene. Forse l'obiettivo erano la Roma e un quarto posto da sopravvivenza.
SAMPDORIA 3
Garrone vive una forte contestazione, dunque è inutile infierire. Ma una squadra arrivata quarta un anno fa, a un passo dalla Champions, è stata smantellata pezzo per pezzo. Dopo Marotta-Del Neri-Paratici in estate, è stato il turno del duo Cassano-Pazzini. A giugno toccherà a Ziegler. Pazzini, in particolare, sembrava l'ultima speranza di segnare per una squadra che ha un problema evidente con il gol (nelle ultime 6 gare, solo una volta a segno: doppietta contro la Roma). Sneto aria di smobilitazione, ma il risveglio per i tifosi è amaro.