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Il trofeo Tim prima dei cellulari

15 - A inizio Novecento è tutto un un proliferare di tornei, coppe e coppette di cui è difficile valutare l’importanza. Partecipano sempre le stesse squadre e alla fine il campionato sembra quasi un di più...

Redazione

30.12.2010 ( Aggiornata il 30.12.2010 04:21 )

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Quelli di inizio Novecento sono gli anni della grande rivalità fra il calcio federale e il cosiddetto calcio ginnastico, che ha da poco iniziato a disputarsi con le regole inglesi. Stiamo parlando sempre di pubblico modesto, poche centinaia di spettatori, oltre che di riscontri mediatici quasi inesistenti. Per questo i dirigenti più illuminati si inventano qualsiasi cosa pur di far parlare del loro sport. C'è così un proliferare di tornei, coppe e coppette di cui è difficile valutare l’importanza, sia a distanza di oltre un secolo che nello stesso periodo in cui sono in voga. La ragione è semplice: partecipano sempre le stesse squadre e alla fine il campionato sembra quasi un di più. Un po' come se oggi Inter, Milan e Juve disputassero un trofeo Tim ogni 15 giorni e poi per due mesi facessero un campionato ‘ufficiale’ con altre tre o quattro squadre. Fra questi tornei ormai sepolti dalla polvere della storia una menzione speciale la merita la Palla Dapples. Un trofeo ideato dal già citato Henri Dapples, attaccante del Genoa diventato dirigente. Questa palla d’argento viene messa in palio in una gara unica fra il detentore e lo sfidante, che acquisisce il diritto di essere tale solo in base alla velocità nel consegnare la lettera di sfida alla vincente. Infatti ogni volta è una gara ad aspettare fuori dal campo la vincitrice per potersi disputare la coppa la partita dopo (a volte una settimana dopo, altre un mese). Ulteriore perla del regolamento, per superare la squadra detentrice bisogna batterla, perché il pareggio per lo sfidante vale come una sconfitta. E stiamo parlando di uno dei trofei più prestigiosi, che la stampa sportiva dell’epoca considera almeno quanto una vittoria in campionato. La Coppa, attualmente nel Museo della storia del Genoa, passa di mano in mano (Juventus, Milan, Torino, Milanese, Pro Vercelli, Andrea Doria) e fra il 1903 e il 1909 questo challenge si disputa quasi 50 volte (statistiche contrastanti, ma siamo in quest'ordine numerico), con Il Milan a dominare nell’albo d’oro. Poi sparisce appena il campionato comincia a diventare una cosa seria. (15-continua) Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

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