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Serbia nella storia senza ultras

Djokovic e compagni hanno trionfato in Coppa Davis raggiungendo la Croazia nel palmares e ottenendo un risultato mai ottenuto nemmeno dalla vecchia Jugoslavia unita...

Redazione

06.12.2010 ( Aggiornata il 06.12.2010 11:27 )

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Venerdì scorso abbiamo visto Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, che ospiti dei 'Migliori anni' hanno ricordato l'unica vittoria italiana in Coppa Davis: anno di grazia, soprattutto per Panatta che trionfò anche al Foro Italico e al Roland Garros, 1976. Adesso a esultare per la prima volta è la Serbia, vincitrice a Belgrado e in rimonta contro una Francia alla quale non è stato sufficiente il miracolo nel doppio. Troppo sicuri i due punti di Djokovic, tutto sommato senza storia anche la quinta e decisiva partita giocata dai sostituti dei rispettivi numeri due: apoteosi per Viktor Troicki, numero 30 del mondo (Djokovic è il terzo dietro ai soliti Nadal e Federer), e capelli di tutti rasati a zero per scommessa. Un'impresa, quella serba, che non era riuscita nemmeno alla vecchia Jugoslavia unita, che al massimo era stata semifinalista per tre volte (1988, 1989 e 1991). Una nazione che ha prodotto ottimi giocatori unita e che ha continuato a farlo dopo le varie guerre e divisioni. Fra i campioni della vecchia Jugoslavia da ricordare Niki Pilic (finalista al Roland Garros 1973, battuto da Ilie Nastase), croato e attuale guru (e capitano ufficioso) proprio della squadra serba campione, Zeljko Franulovic (anche lui croato e anche lui finalista a Parigi, nel 1970 contro Jan Kodes), attuale dirigente dell'Atp), Bobo Zivojinovic (semifinalista a Wimbledon 1986, sconfitto al quinto set da Ivan Lendl) e ora presidente della federazione serba. Dopo le varie divisioni è andata decisamente meglio al tennis croato, trionfatore in Davis nel 2005 ma soprattutto capace di produrre a livello maschile più campioni: se Djokovic può essere considerato come palmares paragonabile a Ivanisevic (non come valore e come continutà, Nole è di un altro pianeta), non altrettanto si può dire delle seconde linee che nel caso croato sono state di livello nettamente superiore: Mario Ancic, Ivan Ljubicic, Marin Cilic, Ivo Karlovic e Goran Prpic (attuale capitano croato). Ma adesso è il momento della Serbia, per la quale la seconda notizia più bella è che alla Beograd Arena non si sono visti ultras.

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