È bello vedere giocare il Palermo. Perché diverte, entusiasma ed esalta i suoi tifosi come nel successo di ieri sulla Roma, tradotto in un quinto posto in classifica che mi sembra tutto fuorché fugace.
Nel mio piccolo avvertivo da tempo che la creatura di Delio Rossi avrebbe finito per confezionare una grande stagione. Ragioni tecniche, mica astrologiche. Una squadra che si avvale del migliore giovane al mondo, Javier Pastore, ha una carta importante da calare al tavolo del campionato. Se poi si aggiungono i talenti degli sloveni Bacinovic e Ilicic, clamoroso quest'ultimo nella capacità di incunearsi nelle difese avversarie, il risultato appare logico, persino scontato. Ma non basta. Credo infatti che una parte consistente dei meriti spetti proprio a Delio Rossi, tecnico che ruba poco la scena, specie quella televisiva, ma che offre tanta sostanza e che fa giocare benissimo le sue squadre, nel solco del suo pigmalione Zeman. Il predecessore Zenga, non posso dimenticarlo, tenne in panchina Pastore.
Dopo aver quasi salvato un'Atalanta disperata diversi anni fa, e dopo aver collezionato una qualificazione in Champions e una storica Coppa Italia con la Lazio, Rossi sta facendo un grande lavoro a Palermo, nel silenzio dei più, unendo la freschezza dei giovani ricordati all'esperienza dei vari Miccoli e Liverani. Mi pare un mix perfetto. E mi chiedo cosa sarebbe stato di questo Palermo se Zamparini in estate non avesse ceduto Cavani e soprattutto Kjaer. Se insomma fosse stato lo Zamparini di qualche lustro fa, ambizioso e generoso, non amareggiato dagli arbitri e tentato di passare la mano. Sarebbe un peccato che lo facesse ora che si ritrova in mano la migliore squadra italiana dei prossimi anni. Pastore (classe 89), Ilicic (classe 88), Hernandez (classe 90), Pinilla (classe 84), Sirigu (classe 87), Munoz (classe 90). Se si riuscisse a trattenerli tutti, magari con poche aggiunte sul mercato, questo Palermo potrebbe far davvero paura alle grandi nel giro di pochi anni.
In questa stagione sta pagando la discontinuità delle squadre dall'età- media bassa, lo dimostrano le due sconfitte a fine ottobre e le cadute in Europa League, ma anche questo tirocinio finirà. E il Palermo potrebbe essere pronto a qualcosa di importante. Mi spiace solamente che nel momento dei frutti, manchi a raccoglierli Walter Sabatini, che personalmente non conosco, ma che apprezzo molto. È suo il merito di avere scovato molti dei campioncini che nutrono la Primavera di Palermo, nel senso di squadra divertente e giovane. Se qualcuno di voi lo conosce, gli estenda i complimenti.