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Indovinate l’autore della seguente battuta: “Che patente ha Belen? La patente natica”.

Redazione

18.10.2010 ( Aggiornata il 18.10.2010 13:08 )

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Piccolo quiz. Indovinate l’autore della seguente battuta: “Che patente ha Belen? La patente natica”. A) Christian De Sica nell’ultimo spot Tim. B) Pippo Franco nell’ultimo spettacolo del Bagaglino. C) Massimo De Luca nell’ultima puntata di Circo Massimo, su Radio Due. La risposta giusta è C, e vi assicuriamo che è lo stesso Massimo De Luca che ha condotto per anni e anni trasmissioni televisive con competenza e garbo, ma non sempre con stile brillante, anzi. Forse è l’effetto dell’esilio impostogli dalla Rai dopo aver osato fare il proprio lavoro con eccellenti risultati: da direttore di Raisport trasmissioni decorosissime malgrado una redazione sulla cui qualità media ci sarebbe di che ridire, da conduttore la vittoria definitiva della Domenica Sportiva su Controcampo, ferito a punto da cambiare fascia oraria. O forse semplicemente, dopo una carriera che non gli ha negato pressoché nessun onore, ha deciso di tornare al primo amore, la radio, dove divenne celebre come successore di Roberto Bortoluzzi a Tutto il calcio minuto per minuto, stavolta fregandosene delle diplomazie e di un certo modo paludato e divertendosi. Circo Massimo è in sostanza il Quelli che…il calcio di Radio Due, fortunatamente senza lo stile grossier del cugino televisivo, anche se la battuta di cui sopra farebbe pensare il contrario. Certo, lo stile non è dei più ortodossi, e infatti non è proprio uno stile Rai. Ad affiancare De Luca e Massimo Cervelli c’è Joe Violanti, che le emittenti private grosse se le è passate tutte (105, Rtl, Rds) con una cifra goliardico-simpaticona-cazzeggiante-colloquiale un po’ più estrema di quella che Radio Rai ha comunque anche nelle trasmissioni di intrattenimento (Il ruggito del coniglio, Caterpillar) e una serie di imitazioni alcune azzeccate (Santoro) altre terrificanti (Briatore lo si capisce alla decima frase, visto che lo fa parlare in brianzolo). Ma anche lui contribuisce a una trasmissione divertente, simpatica, ritmata ben impaginata, che passa veloce. Ecco, magari ci si domanda che utilità possa avere l’insieme quando uno può ascoltarsi i gol in diretta su Tutto il calcio, a meno che non si rivolga a chi è in un posto dove non si prende Radio Uno. Perché questa non è una trasmissione di umorismo e musica che incidentalmente annuncia i cambi di risultato. No, proprio la presenza di De Luca – malgrado faccia da spalla e inventi gag (!) - la tiene ancorata sull’informazione sportiva: è lui che descrive i gol che vede in diretta su una batteria di teleschermi e imbastisce rapide analisi tecniche e tattiche. Perché alla fin fine, anche se qui si sente in vacanza, o in pensione, il nostro è e resta un signor giornalista sportivo. E fa riflettere che la Rai si possa permettere di (mal)trattarlo così, come fa anche con altri dei suoi pochi talenti. Proprio per questo l’allegria di De Luca in Circo massimo provoca prima lo spiazzamento di chi aveva imparato a conoscerlo in tutt’altro modo, quindi paradossalmente malinconia: la malinconia di sentire uno così confinato in una trasmissione così, quando potrebbe ancora essere altrove. Anzi, dovrebbe. Livio Balestri

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