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La popolarità di Jannik Sinner è tale che che un cambio di preparatore atletico e di fisioterapista diventa una notizia, quando il 90% dei tifosi di Inter o Juventus il nome del preparatore atletico della propria squadra lo ignora totalmente. Marco Panichi e Ulises Badio non fanno più parte della squadra del numero uno del mondo, per motivi che spiegherà lo stesso Sinner ma che presumibilmente riguardano una certa sovraesposizione mediatica (di Panichi) e soprattutto il fatto che il perfezionista Sinner si ritenga fisicamente ancora sotto un Alcaraz al 100%, come si è visto a Roma e Parigi, anche se con uno dei tre matchpoint di Parigi sfruttati adesso staremmo a fare altri discorsi.
Un doppio esonero un po’ alla Cellino, ma Sinner ha il coraggio di prendere questo tipo di decisioni senza tirarla in lungo e del resto niente potrà eguagliare la seprazione da Riccardo Piatti a inizio 2022 per intraprendere un percorso con Vagnozzi, poi affiancato da Cahill. Il caso Panichi-Badio (che in passato hanno lavorato anche con Djokovic) fa notizia, diciamolo, anche perché un anno fa presero il posto di Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, cacciati per la vicenda Clostebol in cui, comunque la si veda, ci fu una negligenza se non una colpa. Situazione strana, che certifica un certo nervosismo in Sinner: i suoi avversari sperano che a Parigi qualcosa si sia rotto dentro di lui, ma è appunto una loro speranza visto che la storia personale di Sinner dice tutt’altro. Le analisi su un Sinner più muscoloso e meno elastico si sprecano, ma i fatti dicono che per giocare 5 set come quelli della finale del Roland Garros contro Alcaraz, senza passaggi a vuoto se non all'inizio del quinto, la preparazione atletica deve essere stata ottima. Mah...
Finalmente Wimbledon, dunque, dopo la sconfitta di Halle con Bublik che ci sta viste le punte di rendimento del kazako. Il sorteggio ha dato a Sinner un primo turno contro Luca Nardi, con il quale non ha precedenti, un secondo contro Vukic, un terzo contro Shapovalov, un ottavo di finale contro Paul o Dimitrov, un teorico uarto di finale contro Musetti (che però sulla sua strada ha Shelton), una semifinale contro Djokovic o Draper e ovviamente la finale dei sogni contro Alcaraz, che al primo turno ha un Fognini purtroppo ai saluti.
Per il momento è solo un gioco, anche se Sinner da quando è diventato Sinner all’All England Club ha sempre fatto bene: nel 2022 sconfitto in 5 set da Djokovic nei quarti di finale, nel 2023 ancora da Djokovic ma in semifinale, l’anno scorso nei uarti di finale da Medvedev in 5 set. Insomma, fra servizio e risposta Sinner è un giocatore da erba di primissima fascia, con qualunque preparatore atletico. L’errore dei tifosi di tutto improvvisatisi cultori del tennis è crederlo imbattibile e insensibile a ogni stimolo esterno al campo, ‘vendendo’ mediaticamente come tragedia nazionale sconfitte contro fuoriclasse o contro campioni in giornata di grazia.
stefano@indiscreto.net
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