Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Arrivederci Federer

Redazione

27.07.2016 ( Aggiornata il 27.07.2016 08:12 )

  • Link copiato

Dobbiamo abituarci a vivere senza Roger Federer, perché la rinuncia olimpica e al resto dell'attività 2016 altro non è che l'inizio di un lungo addio che nelle prossime stagioni si potrà materializzare in una maniera speriamo all'altezza di uno dei tennisti più forti di tutti i tempi. Sapendo quanto ci tenesse ai Giochi di Rio e alla medaglia d'oro nel singolare (a Pechino 2008 la vinse in doppio insieme a Wawrinka, a Londra 2012 perse in finale con Murray sul campo dove poche settimane prima aveva vinto a Wimbledon, che rimane il suo ultimo torneo Slam conquistato), è evidente che questa scelta ha ragioni soprattutto fisiche. Lui stesso ha spiegato che la riabilitazione al ginocchio operato necessita di più tempo del previsto e che per evitare guai peggiori è meglio chiudere qui il 2016. Su Facebook il quasi (compleanno l'8 agosto) trentacinquenne fuoriclasse ha parlato di 'giocare ancora qualche anno' e dal punto di vista commerciale è difficile dare torto al personaggio che più di tutti fa vendere biglietti e attira un tifo trasversale, spesso anche quando gioca contro il tennista di casa. Inoltre è numero 3 del mondo, in un ranking ATP basato sui risultati e non sulla simpatia mediatica, quindi anche dal punto di vista sportivo Federer fa bene ad andare avanti visto che tre settimane fa, non tre anni, è andato ad un niente dalla sua undicesima (!) finale a Wimbledon. Lo svizzero ha punte di rendimento ancora inarrivabili per quasi tutti, Djokovic e Murray gli sono adesso nettamente superiori ma hanno 29 anni e la carriera potrebbe presentare loro il conto all'improvviso, Nadal è logoro, le seconde linee della loro generazione sono rimaste seconde linee, per quanto di lusso, e, a dirla tutta, i Thiem, i Kyrgios e gli Zverev non hanno ancora la testa per vincere un grande torneo. Nella terra di mezzo si muove molto bene Raonic con il suo superteam di consulenti, ma non occorre essere Mirka (la moglie di Federer conosciuta proprio ai Giochi, erano quelli di Sydney 2000) per osservare che sarebbe un peccato mollare in un momento storico come questo e senza avere ancora avuto un infortunio davvero gravissimo. Mollare per fare cosa, poi? Impossibile fare previsioni, ma è probabile che finché Federer avrà un tennis da primi dieci del mondo, che lo possa far arrivare con un calendario amico (cioè mai partite in giorni consecutivi) alla seconda settimana degli Slam, continuerà a farci sognare. Il presente dice che Rio 2016 perde un altro campione, che sarebbe riuscito nell'impresa più grande: far appassionare le masse al doppio misto, che avrebbe giocato con la divina Martina Hingis. Il futuro dice che non è finita, non ancora. twitter @StefanoOlivari

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi