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Il secondo rientro di Pietro Mennea

Il secondo rientro di Pietro Mennea

Redazione

10.08.2017 ( Aggiornata il 10.08.2017 09:42 )

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Il buon Mondiale che ha disputato Filippo Tortu, a Londra eliminato con onore nelle semifinali dei 200 metri, fa sognare un'atletica italiana affamata di medaglie o anche soltanto di personaggi in cui credere. In quella che rimane una delle specialità più seguite i miti rimangono ovviamente gli ori olimpici Livio Berruti, che Tortu ha fra l'altro conosciuto, e Pietro Mennea. Un Mennea che proprio il 10 agosto 1987, trent'anni fa esatti, fece il suo secondo rientro in pista. Con obbiettivi diversi rispetto al primo, avendo ormai 35 anni, ma comunque con tante speranze e il desiderio di andare a Seul per la sua quinta Olimpiade. Mennea si era ritirato pochi mesi dopo l'oro di Mosca per gettarsi in un'attività imprenditoriale nel settore automobilistico, per la delusione del professor Vittori ("Ma come, sei l'uomo più veloce del mondo e ti metti a vendere macchine?") e con pentimento quasi immediato, anche per questioni finanziarie. Il rientro nel 1982 aveva portato poi a eccellenti risultati al Mondiale dell'anno successivo (bronzo nei 200 e storico argento nella 4x100 con Pavoni, Simionato e Tilli) con chiusura onorevole, finale nei 200, ai Giochi di Los Angeles. Il rientro del 1987 era più una sfida all'età che la rincorsa di un risultato, ma questo non toglie che al meeting di Grosseto l'attesa fosse enorme, con tanto di finestra durante il TG1 soltanto per la gara di Mennea. Il cast, da Ribaud (specialista dei 400) a Madonia (più forte nei 100), non era di primissimo livello per non mettere troppa pressione al vecchio campione, ma il vero avversario era ovviamente l'età. Se il rientro del 1982 era stato in 20"94, questo si concluse in un modesto 21"38. Con l'umiliazione di essere collocato in una sorta di gara B, visto che in quella A del meeting c'erano Piefrancesco Pavoni contro americani di valore, su tutti Calvin Smith. Circa un'ora e un quarto dopo avere vinto i 100 in 10''24, Pavoni vinse i 200 con il personale di 20''38. Ma il personaggio era Mennea, rimasto molto lontano dal 20"70 che sarebbe stato il minimo di partecipazione ai Mondiali di Roma. Una manifestazione che Mennea avrebbe visto da spettatore, così come da spettatore aveva visto la Coppa del Mondo del 1981. Ma era tutt'altro che finito, perché il 13 settembre a Padova avrebbe corso in 20"76 e ai Giochi di Seul sarebbe riuscito ad andarci, superando anche il primo turno.

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