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Parigi 2024, giorno 11: un bronzo lungo un secolo, le scivolate di Fabbri, la faccia di Jacobs, i ripescaggi dell'atletica, i quarti di De Giorgi e la metà del percorso
Se mai vincerà un torneo dello Slam difficilmente Lorenzo Musetti proverà una gioia superiore a quella del bronzo olimpico conquistato nella dura finale contro Auger-Aliassime. Iniziata con il Musetti migliore, quello che trasforma (quasi) tutti in sparring partner, proseguita con il canadese che si è messo a servire bene e ad entrare nel campo alla prima occasione, conclusa con un’infinità di scambi-braccio di ferro in cui la varietà di Musetti ha fatto la differenza contro un giocatore di valore simile e anche lui autore di uno strepitoso torneo superando Medvedev e Ruud prima di essere travolto da Alcaraz. Ecco, Musetti non è Alcaraz e nemmeno il Djokovic da corsa che ha trovato in semifinale, ma il suo status esce ingigantito dalle Olimpiadi, senza contare la simpatia che si è attirato dando tutto per la maglia azzurra, oltre che ovviamente per sé stesso. Un bronzo storico e non per modo di dire, visto che l’unica medaglia ai Giochi, proprio un bronzo e proprio a Parigi, fu vinta da Uberto De Morpurgo esattamente un secolo fa. Anche se è giusto ricordare Paolo Cané, oggi eccellente commentatore RAI, che il bronzo lo vinse a Los Angeles nel 1984, quando il tennis rientrò come sport dimostrativo (incredibile, visto il breaking e altre invenzioni del CIO che si sarebbero viste in seguito per intercettare fantomatici 'giovani'). Era un torneo Under 21: vinsero Edberg fra gli uomini e la Graf fra le donne, si è visto decisamente di peggio. In ogni caso a 22 anni Musetti ha un futuro, ma anche già una grande storia. Per età e per tante altre cose, non ultima che vincerà molto meno di Sinner, l’anti-Sinner italiano è lui più di Berrettini.
La medaglia di Leonardo Fabbri era troppo annunciata, non per impressioni da bar ma per la sua grandissima regolarità ad alto livello. Purtroppo a Parigi si è visto il peggior Fabbri degli ultimi due anni, periodo in cui il ventisettenne toscano dell’Aeronautica è stato secondo ai Mondiali di Budapest e campione europeo a Roma. Forse la tensione, forse la pioggia che faceva scivolare e una certa disorganizzazione (che c’erano anche per gli avversari, fra i quali Weir poi undicesimo), forse il picco di forma raggiunto troppo presto, tema su cui si rischia di tornare anche se non bisogna esagerare perché i Trials americani da cui sono passati Crouser e Kovacs, cioè primo e secondo, si sono svolti due settimane prima degli Europei.
A proposito di campioni europei, Marcell Jacobs c’è. Ma non è quello di tre anni fa e forse nemmeno quello di Roma. Certo si è guadagnato l’accesso alle semifinali, ma l’impressione data arrivando dietro al nigeriano Aalayi non è stata quella del primo turno di Tokyo: buono, per una batteria, solo il tempo, 10”05. Delle varie fasi della gara di Jacobs la chiusura è piaciuta più delle altre, ma sono discorsi difficili se applicati ad un turno in cui tutti i grandi o mandano messaggi di forza (Thompson) o di debolezza (Lyles) a seconda del tipo di pretattica. Alle semifinali anche Chituru Ali, secondo nella sua batteria in 10”12 dietro a Omanyala: brutta partenza del comasco, che poi si è ripreso, con un’azione che rende sempre difficile capire dove inizi la pesantezza di corsa e la sua pesantezza fisica strutturale. Di buono c'è che né Jacobs né Ali sono usciti mezzi infortunati dalla barreia, o con faccette strane: daranno tutto ciò che hanno, che poi basti è un'altra cosa. Al momento Jacobs è al limite della finale e Ali ben sotto.
Nella regina dello sport e delle Olimpiadi peccato per Claudio Stecchi fuori dalla finale dell’asta, primo degli esclusi con un buonissimo, per lui in questa travagliata stagione, 5.70. I ripescaggi negli 800, formula che molti atleti hanno interpretato in maniera deteriore (cioè mollando in batteria una volta capito che non avrebbero ottenuto la qualificazione diretta), hanno detto male a Eloisa Coiro, che però si è battuta con orgoglio, e a una più anonima Elena Bellò: entrambe le italiane al primo turno avevano dato tutto e l’hanno pagata. Molto meglio è anda a Ossam Meslek e Federico Riva in quelli dei 1500, che hanno raggiunto Pietro Arese nelle semifinali di una gara di enorme prestigio. Zaynab Dosso ha fatto il suo uscendo nelle semifinali dei 100 e la 4x400 mista, pur non andando vicina ai propri limiti, è stata discreta sesta in una finale illuminata dalla frazione pazzesca di Femke Bol che ha dato l’oro all’Olanda. Brava la Derkach, ottava nel triplo dando tutto.
La pallavolo italiana è arrivata al dunque e lo ha fatto nel mondo migliore, battendo 3-1 la fortissima Polonia, un po’ tradita da Leon ma soprattutto travolta dai ragazzi di De Giorgi, che si sono qualificati ai quarti, la vera partita del volley olimpico italiano (senza bisogno di citare Velasco), contro il Giappone. Nell’eventuale semifinale la vincente di Francia-Germania, nell’eventuale finale magari una Polonia con gli occhi della tigre, anche se USA e Slovenia sono piaciute molto. I quarti, dunque. Poco più di due mesi fa, nella VNL, vinse 3-1 l'Italia superando nel ranking mondiale proprio il Giappone. Non sarà facile.
Nell’ottavo giorno di Parigi 2024 che assegna medaglie, l’undicesimo di gare, l’Italia di medaglie continua a vincerne ma anche a perderne. Marta Maggetti ha vinto l’oro nel windsurf, davanti all’isrealiana Kantor e alla britannica Watson, di Musetti già s'è detto. Nel file delusioni vanno archiviate le esclusioni delle 4x100 miste del nuoto, sia al maschile (primo tempo fra le escluse) sia al femminile (squalifica), la sconfitta dell’Italia femminile di sciabola a squadre contro l’Ucraina. Bravissima Simona Quadarella con il record italiano negli 800 stile libero e un quarto posto eccellente ma che di sicuro non festeggerà. Dopo 8 giorni di medaglie possibili, quindi esattamente a metà percorso, l'Italia è a quota 19 con 6 ori, 8 argenti e 5 bronzi, ma nella seconda parte le buone carte da giocare (e gli eventi) sono di meno. Non anticipiamo bilanci, ma in rapporto alle aspettative non sta andando benissimo.
stefano@indiscreto.net
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