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Olimpiadi di Parigi 2024 - Medaglia d'argento per Filippo Ganna nella crono maschile

Filippo Ganna the men's cycling time trial event, at the 2024 Summer Olympics, Saturday, July 27, 2024, in Paris, France. (Photo Davide Spada/LaPresse)© LAPRESSE

L'argento di Ganna

Parigi 2024, giorno 4: le medaglie nella cronometro, nella 4x100 stile libero e nella sciabola, il viaggio di Musetti, la sesta di Rudy Fernandez e la Francia nel Rugby Sevens

27 luglio

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Filippo Ganna è la prima medaglia dell’Italia a Parigi 2024, un argento pesante nella cronometro su strada dietro ad un campione come Evenepoel, uscito benissimo dal Tour de France, che nei pronostici della vigilia stava però leggermente dietro a Ganna e molto dietro a Tarling, penalizzato da una foratura. Un argento che Ganna ha accolto quasi con amarezza, nessuno sportivo pensa che l'argento valga come uno oro (e meno che mai chi l'oro può vincerlo), ma una medaglia frutto comunque di una grandissima rimonta negli ultimi chilometri. Impresa, come la conferma ad altissimo livello della 4x100 stile libero, con il bronzo di Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Paolo Conte Bonin e Lorenzo Frigo, frutto soprattutto delle grandi frazioni di Ceccon e Frigo. Stessa situazione, l’argento di Tokyo diventato bronzo ma in questo caso preso con gioia, per Luigi Samele nella sciabola. Insomma, al termine della prima delle sedici giornate con medaglie l’Italia porta a casa un argento e due bronzi, più le mezze delusioni della spada femminile, di cui Rossella Fiamingo è l’immagine, e del judo categoria meno 48kg, dove Assunta Scutto si presentava da favorita per l’oro.

Non si è mai parlato tanto del tennis olimpico come in questi Giochi e al netto del discorso Sinner, che oltre ad allenatori della mutua fa scendere in campo psicologi della mutua (la dura vita delle icone pop), bisogna dire che l’ultimo urrah a cinque cerchi di Djokovic, Nadal e Murray (per lui ultimo torneo in assoluto) e mille altri motivi di interesse, dal doppio Nadal-Alcaraz in giù, meritano il massimo dell’attenzione. La prima giornata di questo Roland Garros bis, pur conzionata dalla pioggia, ha detto tante cose: Nadal e Alcaraz hanno una bella intesa umana, cosa non scontata negli incroci vecchio-giovane, Djokovic ha ancora il fuoco dentro, la Paolini pur faticando nel primo set con la Bogdan è ancora sulla nuvola degli ultimi due tornei dello Slam. Pioggia che facendo ritardare un po’ tutto il programma potrebbe aiutare Lorenzo Musetti, che in serata a Umago ha giocato e perso la finale con Francisco Cerundolo, finendo al tie-break del terzo set alle 23.10. In teoria dovrebbe giocare subito il primo turno olimpico contro Monfils e solo il maltempo potrebbe mitigare gli effetti di una programmazione assurda.

È iniziato anche l’attesissimo torneo di pallacanestro maschile, dove si fa sul serio fin da subito visto che arrivare primi nei propri gironi significa di sicuro evitare gli USA di LeBron James e Steph Curry. L’Australia ha controllato abbastanza bene la Spagna di Scariolo, dove Rudy Fernandez è diventato il primo giocatore della storia a mettere piede in campo in sei Olimpiadi: impossibile dimenticarlo da diciannovenne, nella Spagna che ad Atene battè l’Italia di Recalcati nel girone, prima che gli azzurri cambiassero marcia e andassero a vincere un argento che è l'ultimo piazzamento nelle prime quattro dell'Italia in un qualsiasi torneo. Era la Spagna di Calderon, Navarro, Garbajosa, ovviamente anche di Pau Gasol, per dire quanto tempo sia passato. Tornando al presente, di altra cilindrata la Germania rispetto al Giappone e la Francia rispetto al Brasile: Lille è impazzita per il pompatissimo ma anche bravo Wembanyama, che ha iniziato bene e poi giustamente non ha voluto strafare. La partita del giorno è arrivata alla fine, con il Canada-NBA che è quasi riuscito a perdere contro la Grecia di un Antetokounmpo di lusso: squadra trascinata da Gilgeous-Alexander e Barrett, con Murray che sembra poco coinvolto ma sarebbe fondamentale perché con lui in vena il Canada sembra l’unica in grado di battere gli Stati Uniti delle stelle un po' logore ma che non possono fallire.

Il primo sport di squadra ad assegnare l’oro è stato il rugby a sette, o Rugby Sevens, per la gioia della Francia che in finale in uno Stade de France impazzito ha battuto le quotatissime Figi, oro a Rio (prima presenza olimpica di questa disciplina) e Tokyo, al termine di un torneo ipercompresso e frenetico come del resto è frenetica questa spettacolare variante del rugby. La domanda scontata è come mai il rugby non proponga ai Giochi la sua versione classica, a quindici e con le sue stelle: in fondo ci sarebbero i tempi di riposo giusti per un torneo ad otto con quarti, semifinali e finale. Scontata anche la risposta: come nel calcio, il Mondiale è il motore finanziario della federazione internazionale e nessuno ha interesse a crearne un mini-clone, oltretutto regalandolo alle Olimpiadi. Almeno il rugby ha la decenza di mandare un altro rugby, come se il calcio mandasse il calcetto. Comunque la Francia festeggia, non avendo mai vinto il Mondiale del rugby vero e nemmeno quello del Rugby Sevens. 

stefano@indiscreto.net

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