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Il grande addio della Pellegrini© LAPRESSE

Il grande addio della Pellegrini

La campionessa azzurra con la quinta finale olimpica nella stessa specialità del nuoto ha condiviso un pazzesco record con Michael Phelps e dato l'ultima gioia ad un'Italia che già la rimpiange...

Stefano Olivari

27.07.2021 ( Aggiornata il 27.07.2021 16:46 )

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Federica Pellegrini ha vinto la sua vera Olimpiade raggiungendo a Tokyo la quinta finale nella sua gara del cuore, i 200 stiule libero, oltre che quella dove nel 2009 stabilì un primato mondiale (1'52"98, nell'era del costume gommato), dopo l’argento di Atene 2004, l’oro di Pechino 2008, il quinto posto di Londra 2012 ed il quarto di Rio 2016. Impresa non scontata, viste anche le difficoltà trovate in batteria, e raggiunta con il settimo tempo delle semifinali, un 1’56”44 che non fa sognare medaglie (per quelle ci sono Titmus, Haughey e Ledecky) ma la consegna comunque alla storia.

A pochi giorni dai suoi 33 anni, li compirà il 5 agosto, la Pellegrini diventa così la prima donna dei Giochi ad arrivare in finale cinque volte nella stessa specialità del nuoto. E tenendo presenti anche gli uomini, l’unico riuscito in una simile impresa era stato Michael Phelps, 5 finali nei 200 farfalla da Sydney 2000 al 2016. La Pellegrini ci riesce ad un’età che oggi per un nuotatore fa meno impressione rispetto all’epoca in cui lei stessa è emersa, ma comunque notevole per il logorio fisico e psicologico portato da uno sport individuale. Non dimentichiamoci che proprio nella finale di Atene ad arrivare quinta fu la famosa Franziska Van Almsick, una sorta di Pellegrini anni Novanta, che nel 2004 aveva 26 anni ed era considerata finita (infatti si ritirò dopo quei Giochi).

Federica saluta quindi con lacrime di gioia ed un palmares straordinario, con i Giochi (un oro e un argento) che le hanno reso meno giustizia rispetto a Mondiali (6 ori, 4 argenti ed un bronzo) ed Europei (7 ori, 6 argenti, 7 bronzi), per non parlare delle tante altre manifestazioni in cui la campionessa ha spesso dominato. Fra i rimpianti forse quello di avere fatto più incursioni nella velocità che nel mezzofondo, ma probabilmente è durata tanto anche per questo motivo. Da adesso in avanti la vita fuori dal nuoto, che peraltro lei è stata capace di vivere già da anni, e le discussioni su chi sia la più grande sportiva italiana della storia. Una discussione in cui la presenza della Pellegrini sarà obbligatoria.

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