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Tokyo 2020, i grandi assenti del tennis© Getty Images

Tokyo 2020, i grandi assenti del tennis

Da Nadal a Berrettini, da Federer a Sinner, ci sono pochi dubbi su quale sia il torneo olimpico più penalizzato da Covid, infortuni veri e infortuni finti...

Stefano Olivari

19.07.2021 17:52

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A Tokyo 2020 il torneo di tennis è forse il più penalizzato dalle assenze, con il Covid che c'entra meno della paura del Covid. Per non parlare di altri infortuni, veri o presunti, che rendono la situazione difficile da leggere, anche se singolare maschile e femminile hanno evidenti favoriti con Novak Djokovic e Naomi Osaka. Fra i grandi assenti anche alcuni tennisti italiani, anche se per motivi diversi: Jannik Sinner per scelta di programmazione e Matteo Berrettini per un infortunio muscolare che gli aveva fatto chiudere menomato il suo straordinario Wimbledon. Chi mancherà quindi alla partenza?

Fra i primi dieci della classifica maschile non saranno a Tokyo, per il torneo che inizierà sabato 24 luglio per finire domenica 1 agosto, Nadal, Thiem, Berrettini, Federer e Shapovalov. Va però detto che oltre allo scontato Djokovic, all'inseguimento del Golden Slam (i quattro tornei dello Slam più l'oro olimpico, impresa riuscita soltanto a Steffi Graf nel 1988), a dare qualità saranno Medvedev, Tsitsipas, Zverev e Rublev, tutti possibili vincitori di Slam e in teoria tutti buoni giocatori sul cemento. Certo le defezioni aumentano le possibilità di Fognini, Sonego e Musetti, se capiteranno in una buona zona del tabellone a 64, ma è presto per fare previsioni.

Per quanto invece riguarda le donne, mentre scriviamo questo post le defezioni fra le prime dieci del ranking WTA sono soltanto quelle di Kenin, Andreescu e Halep. Presenti, sempre con l'asterisco, Barty, Osaka, Sabalenka, Svitolina, Pliskova, Swiatek e Muguruza. Insomma, sarà in tutto e per tutto un torneo degno degli US Open, chiaramente con tutti gli occhi su Naomi Osaka, che è nata in Giappone da madre giapponese ma che di fatto è sempre vissuta negli Stati Uniti. In crisi psicologica (ha rinunciato all'ultimo Wimbledon, non riesce più a reggere le conferenze stampa) ma certo non di risultati, visto che a 23 anni ha già vinto 4 tornei dello Slam fra cui l'Australian Open di quest'anno, la donna da battere sarà lei così come Djokovic lo sarà in un torneo in cui non è mai riuscito ad arrivare all'oro.

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