Pagine Olimpiche: l'argento triste dei fenomeni

Pagine Olimpiche: l'argento triste dei fenomeni

Pubblicato il 20 luglio 2016, 20:00

Il coronamento di una carriera sportiva, pur ricchissima di successi, passa inevitabilmente dal sogno a cinque cerchi. L'Italia del volley ha avuto la fortuna di vivere l'epopea della cosiddetta "Generazione di Fenomeni" pigliatutto negli anni Novanta, a cui però purtroppo è stata negata la gloria olimpica. Fino al 1989, la Nazionale maschile di pallavolo non era mai riuscita ad ottenere la vittoria in una grande manifestazione: il miglior risultato era stato il bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles 1984. Finché arriva sulla panchina azzurra un giovane tecnico argentino, reduce da grandi successi a Modena. Si chiama Julio Velasco. Un allenatore all'avanguardia, preparato e che non lascia nulla al caso. Per la prima volta la Nazionale può disporre di un tecnico a tempo pieno e i risultati non tardano ad arrivare. La striscia vincente comincia agli Europei svedesi dello stesso anno: nessuno però immagina che è solo l'inizio dell'epopea della pallavolo italiana. I fenomeni di Velasco conquistano 2 Mondiali, 3 Europei, 5 World League, una Coppa del Mondo, una Grand Champions Cup, un World Top Four e un World Super Challenge. Va da sé che ad una squadra del genere manchi solo l'alloro più ambito, la medaglia d'oro alle Olimpiadi. I campioni azzurri non sono andati oltre il quinto posto a Barcellona '92. Delusione cocente. Ma spinti da maggiore esperienza e sulla scia di tanti trofei, si presentano ad Atlanta '96 con l'aura di squadra favorita. Per i ragazzi italiani si tratta di qualcosa di più: un'occasione da non fallire, perché potrebbe essere l'ultima. Inserita nel girone B, l'Italia vince 5 partite su 5 sbarazzandosi di Corea del Sud, Tunisia, Olanda, Russia e Jugoslavia, senza lasciare un solo set agli avversari. Nei quarti batte l'Argentina 3-1 ed in semifinale di nuovo la Jugoslavia con il medesimo punteggio. Gli azzurri volano in finale con tutti i favori del pronostico. Si arriva così al 4 agosto: l'ultimo ostacolo prima della medaglia più ambita è l'Olanda, già sconfitta al primo turno. Gli avversari vincono il primo set, l'Italia pareggia i conti. Stesso andamento nei successivi due set: si va al quinto. Il 16-14 che fa esplodere un'incredula Olanda getta nello sconforto più totale la Generazione di Fenomeni, tra lacrime disperate e un'amarezza impossibile da elaborare. Per la cronaca, l'oro olimpico resta maledetto ancora oggi per la pallavolo azzurra: l'argento è stato doppiato nel 2004, a cui vanno sommati due bronzi e un quarto posto.

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