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Djokovic e la guerra dei sessi

Djokovic e la guerra dei sessi

Redazione

22.03.2016 ( Aggiornata il 22.03.2016 10:25 )

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Il torneo di Indian Wells, sempre più quinto Slam, ha tirato fuori dalla soffitta una questione che non passa mai di moda, quella dell'equiparazione dei premi fra tennis maschile e femminile. Un discorso relativamente recente, visto che a Wimbledon donne e uomini hanno guadagnato gli stessi soldi (a parità di turno raggiunto, ovviamente) soltanto nel 2007. Un risultato raggiunto grazie alle battaglie di Billie Jean King e di altre pioniere, che in America è arrivato molto prima che nel resto del mondo. I titoli dei media sono stati riservati alle considerazioni soft di Novak Djokovic, ma in realtà la polemica l'aveva aperta il direttore del torneo Ray Moore (sudafricano che noi anziani ricordiamo come avversario in Davis di Panatta e Zugarelli in una semifinale interzone) sostenendo, nella sostanza che il tennis femminile vive delle luce riflessa di quello maschile. Guardando alle audience televisive è difficile dargli torto: i tornei ATP hanno circa il triplo degli spettatori di quelli WTA, mentre negli Slam e nei quattro cosiddetti 'combined events' le differenze si attenuano perché donne e uomini giocano insieme ruotando sugli stessi campi. Più articolato è il discorso se prendiamo in considerazione le sponsorizzazioni: il tennis è uno sport giusto e crudele, i soldi veri li guadagnano soltanto quelli che godono dei favori del pubblico. Nel 2015 il tennista più pagato del mondo, secondo Forbes, è stato Roger Federer con 67 milioni di dollari (di cui 59 di sponsorizzazioni), il secondo Djokovic con 48,2 (29 le sponsorizzazioni), il terzo Nadal con 32,5 (28), mentre al quarto posto troviamo la prima donna, Maria Sharapova, con 29,7 (23 di sponsor), Al quinto Serena Williams con 24,6 (13), al sesto Murray con 22,3 (16), al settimo Nishikori con 19,5 (15), all'ottavo la Wozniacki con 14,6 (11), al nono Wawrinka con 11,1 (7,5), al decimo Ana Ivanovic con 8,3 (6,5). Fermiamoci per comodità ai top ten, avvertendo che più si scende nel ranking e più la differenza relativa fra uomini e donne aumenta. È chiaramente una classifica di popolarità, visto che la parte sponsor è preponderante, diversamente la Sharapova non sarebbe davanti ad una Williams che non ha battuto quasi mai, per non parlare delle presenze di Wozniacki e Ivanovic. Comunque i sei uomini nei top ten raccolgono di sponsorizzazioni 154,5 milioni di dollari, le quattro donne 53,5. Una proporzione coerente con i risultati televisivi e quindi con il reale interesse del pubblico. In altre parole, tennis maschile femminile hanno pari dignità e magari anche pari valore tecnico pur nelle differenze, ma di certo uno interessa al pubblico molto di più dell'altro. Non è quindi lesa maestà sostenere che avere premi uguali sia una sorta di gentile omaggio del sistema alle donne, nel nome del politicamente corretto. Un sistema che però rimette tutto in proporzione quando a decidere sono aziende ben decise a non regalare i propri soldi.

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