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Basket, Europei al via con Francia, Serbia e Spagna favorite

Redazione

03.09.2015 ( Aggiornata il 03.09.2015 13:30 )

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Ormai ci siamo: la palla a due che darà l’avvio a Polonia-Bosnia Erzegovina, prevista per domani pomeriggio (ore 15:00) a Montpellier, sancirà l’inizio dell’edizione numero 39 degli Europei di basket. Torneo che vedrà Germania, Francia, Lettonia e Croazia nel ruolo di paesi ospitanti e 24 squadre pronte a contendersi lo scettro di regina d’Europa – ora in mano alla Francia – e il pass per i giochi olimpici di Rio 2016. Un Europeo difficilmente pronosticabile a causa dell’assenza di una vera e incontrastata monarca del parquet e, elemento da non sottovalutare, il breve lasso di tempo – due settimane – nel quale si svolgerà il torneo, ragion per cui sarà determinante lo stato di forma psicofisico delle squadre in questo periodo. Ma se proprio dobbiamo fare tre nomi, eccoli qui: Francia, Spagna e Serbia si presentano come le squadre più coriacee, quadrate (al netto delle assenze) e, storia recente alla mano, temibili. E l’Italia? In un torneo così insondabile gli uomini di Pianigiani si presentano come la potenziale scheggia impazzita, quella che può arrivare in fondo ma anche uscire al girone. Un rooster considerato tra i più forti – secondo alcuni addirittura il più forte – della storia cestistica italiana ma, sostanzialmente, indecifrabile perché al debutto in questi schemi e a questi livelli. Un rooster dall’indubbio talento, nel quale sarà determinate l’apporto dei 3 Nba (Gallinari, Belinelli e Bargnani), di Datome, leader empatico di questa squadra, e di quelle giovani leve che si affacciano all’orizzonte con potenziali punti pesanti in canna, due nomi su tutti: Alessandro Gentile e Amedeo Della Valle. Quello azzurro sarà un quintetto “impuro” per gli esegeti del gioco, quelli che vedono imprescindibile, nell’ossatura della squadra, la presenza di un pivot e di un play e che vedranno, in quei ruoli, due giocatori adattati (gli indizi portano a Bargnani e Cinciarini). Una nazionale che, ad osservare la composizione del girone nel quale si trovano gli azzurri, non ha potuto contare sul supporto della dea bendata. Islanda a parte, infatti, gli uomini di Simone Pianigiani troveranno sul loro percorso le corazzate Spagna e Serbia, mentre appaiono relativamente più abbordabili gli incontri contro la Turchia (al debutto, sabato 5 alle ore 21:00) e la Germania di uno stoico seppur fisicamente declinante Dirk Nowitzki. E se la fortuna non è stata, almeno finora, alleata degli azzurri, ci pensa il dolce sapore dei ricordi ad evocare mirabili presagi. Già perché se nel 1983 l’Italia, a Nantes, si laureava Campione d’Europa, lo stesso destino si ripeteva, a distanza di sedici anni in quel di Parigi, sempre in Francia. Bè, se la cabala è una vostra passione, adesso andate a cercare il Paese che, dopo sedici anni, ospiterà la fase finale di questo Europeo. Stefano Sulis

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