Spagna in formazione titolare, mentre Cacic cambia 5 undicesimi per far rifiatare diversi uomini, tra cui Modric alle prese con un problema muscolare. Prima frazione pimpante e ricca di occasioni. Srna (6') calcia alle stelle di destro, poi la Spagna sblocca la partita gi&agrave; al minuto 7: David Silva tocca per F&aacute;bregas in area, che tocca la sfera eludendo l'uscita di Subasic; Morata deve solo spingere il pallone nella rete sguarnita, per il suo 4&deg; centro nel torneo. A Nolito (9', destro al volo di poco fuori) risponde Kalinic (12') con un destro secco che costringe De Gea alla respinta. Al 14' la Croazia va vicinissima al pari: svarione di De Gea che si attarda a rinviare e perde il pallone, pallonetto di Rakitic che si infrange sulla parte interna della traversa e ritorna in campo. Ancora Spagna all'arrembaggio con David Silva (23') e Nolito (28'), Badelj (33') spara alto. Allo scadere i croati pervengono al pari con Kalinic, lesto a toccare&nbsp;in rete al volo un pallone d'oro servitogli da Perisic. Intervallo. Juanfran (48') conclude di destro nettamente fuori, poi coraggioso tentativo in sforbiciata di Pjaca (57') sul fondo ed incornata pericolosa di Sergio Ramos (67') a lato. Al 70' rigore dubbio concesso alla Spagna, per fallo di Vrsaljko su David Silva: Sergio Ramos calcia centrale e Subasic respinge. Ancora un tentativo per parte con Rakitic (75') e Sergio Ramos (79'). Poi la beffa per la Spagna: contropiede croato, con Kalinic che lancia benissimo Perisic; l'esterno dell'Inter calcia di sinistro sul primo palo e batte De Gea. La Croazia trionfa con i campioni uscenti e vince il girone. Agli ottavi, sar&agrave; remake della finale 2012: Italia-Spagna.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Ivan Perisic:&nbsp;sulla sinistra &egrave; devastante. Infila il suo secondo gol in questi Europei. + David Silva:&nbsp;il pi&ugrave; positivo tra gli iberici, cerca pi&ugrave; volte il tiro e si guadagna il (dubbio) rigore. + Nikola Kalinic:&nbsp;partita di grande sostanza e qualit&agrave;; segna l'1-0&nbsp;e regala l'assist per Perisic. - Sergio Ramos:&nbsp;si rende pericoloso in area croata, ma pesa tanto il rigore sbagliato a 20 minuti dalla fine. - David De Gea:&nbsp;non d&agrave; la sensazione di essere tranquillo. Un suo sonnellino costa quasi un gol.  IL TABELLINO  Bordeaux, 21 giugno Croazia-Spagna 2-1 7' Morata, 45' N. Kalinic, 87' Perisic Croazia (4-2-3-1):&nbsp;Subasic; Srna, Corluka, Jedvaj, Vrsaljko; Rog (82' Kovacic), Badelj; Perisic (94' Kramaric), Rakitic, Pjaca (92' Cop); N. Kalinic. In panchina: Vargic, Strinic, Modric, L. Kalinic, Schildenfeld, Brozovic, Mandzukic, Coric, Vida. Ct: Cacic. Spagna (4-3-3):&nbsp;De Gea; Juanfran, Piqu&eacute;, Sergio Ramos, Jordi Alba; F&aacute;bregas (84' Thiago Alc&aacute;ntara), Busquets, Iniesta; David Silva, Morata (67' Aduriz), Nolito (60' Bruno Soriano). In panchina: Casillas, Azpilicueta, Bartra, Koke, V&aacute;zquez, Pedro, Beller&iacute;n, San Jos&eacute;, Sergio Rico. Ct: Del Bosque. Arbitro:&nbsp;Kuipers (Olanda). Note: ammoniti Rog, Vrsaljko, Srna, Perisic; recupero: 1' pt, 3' st. Uomo partita Uefa: Perisic.  Fabio Ornano @fabio_ornano

Euro 2016, Croazia-Spagna 2-1

Sinfonia della Spagna, terza squadra - dopo Francia e Italia - a festeggiare in anticipo il raggiungimento degli ottavi di finale e prima nazionale a superare la soglia dei due gol, non varcata da nessun altro nelle altre venti partite giocate finora. La Turchia dell&rsquo;Imperatore Terim, deludente gi&agrave; all&rsquo;esordio con la Croazia, si squaglia di fronte alla prova di forza delle Furie Rosse, perfette in tutte le zone del campo e tornate alle loro migliori versioni, quelle degli Europei 2008 e 2012 e dei Mondiali 2010. A Nizza, &egrave; un dominio continuo della formazione di Vicente Del Bosque, che ha fatto impazzire gli avversari con un fraseggio perfetto, con una spietatezza sotto porta e una particolare attenzione alla fase difensiva, troppo spesso sottovalutata quando si parla della Spagna (eppure basta guardare ai numeri della Roja nei tornei vinti, per rendersi conto della forza del reparto: tre gol subiti a Euro 2008, due al Mondiale 2010, uno a Euro 2012. E in tutti i casi, neanche un gol incassato nella fase a eliminazione diretta). La vendemmia inizia al 34&rsquo;: cross di Nolito e colpo di testa di Morata, venuto via a un Topal in serata davvero storta. Due minuti ed ecco il raddoppio, questa volta con Nolito nei panni del bomber e non del rifinitore, pronto a sfruttare un altro regalo di Topal. La partita di fatto si chiude qua. Nella ripresa, palla deliziosa di Iniesta per Jordi Alba (a dire il vero in posizione irregolare) che tocca ancora per Morata, che da due passi sigla la doppietta personale. Poi la Spagna si dedica al controllo della partita, facendo possesso palla e chiudendo con il 92% di passaggi riusciti. Quattordici partite consecutive senza sconfitte agli Europei per i campioni in carica. La Turchia, per sperare di passare come una delle migliori terze, deve vincere con diversi gol di scarto contro la Repubblica Ceca e gi&agrave; la cosa sembra difficile. Ma il problema &egrave; che anche una larga vittoria contro i cechi potrebbe non bastare: serviranno anche risultati favorevoli dagli altri campi.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Andres Iniesta: era stato tra i migliori contro la Repubblica Ceca, ma l&rsquo;Uefa lo aveva inspiegabilmente escluso dalla Top 11 dei migliori della prima giornata. Difficilmente potr&agrave; farlo per questo secondo turno. Dipinge grande calcio, candidandosi sin d&rsquo;ora come uno dei migliori del torneo. + Alvaro Morata: un gol per tempo per l&rsquo;attaccante della Juventus, che raggiunge Bale, Stancu e Payet a quota due gol. &Egrave; la prima doppietta di Euro 2016. + Nolito: un gol e un assist per l&rsquo;ala del Celta Vigo (a proposito: primo giocatore del club a segnare in una fase finale). Era rimasto all&rsquo;asciutto contro la Repubblica Ceca, ma aveva gi&agrave; segnato quattro reti nelle due amichevoli contro Bosnia e Corea del Sud alla vigilia del torneo. - Arda Turan: nella Turchia potremmo scegliere un po&rsquo; tutti, ma in particolare delude lui che della squadra sarebbe la stella. Ad un certo punto, viene beccato anche dal suo pubblico. - Mehmet Topal: serata da incubo: &egrave; colpevole sia nel primo gol di Morata, dove perde la marcatura, sia nella rete di Nolito, dove di fatto serve l&rsquo;avversario nel tentativo di liberare l&rsquo;assist di Fabregas.  IL TABELLINO  Nizza, 17 giugno Spagna-Turchia 3-0 34&rsquo; Morata, 37&rsquo; Nolito, 48&rsquo; Morata. Spagna (4-3-3): De Gea; Juanfran, Piqu&eacute;, Sergio Ramos, Jordi Alba (81&rsquo; Azpilicueta); Fabregas (71&rsquo; Koke), Busquets, Iniesta; David Silva (64&rsquo; Soriano), Morata, Nolito. In panchina: Casillas, Sergio Rico, Bartra, , Bellerin, San Jos&eacute;, Pedro, Lucas Vazquez, Thiago Alcantara, Aduriz. Ct: Del Bosque. Turchia (4-3-3): Babacan; Gonul, Topal, Balta, Erkin; Ozan Tufan, Selcuk Inan (70&rsquo; Malli), Ozyakup (62&rsquo; Sahan); Calhanoglu (46&rsquo; Sahin), Yilmaz, Arda Turan. In panchina: Onur Kivrak, Harun Tekin, &Ccedil;alik, Ozbayrakli, Sen, K&ouml;ybasi, Semih Kaya, Tosun, Emre Mor. Ct: Terim. Arbitro: Mazic (Serbia). Note: ammoniti Sergio Ramos, Yilmaz, Tufan; recupero: 1&rsquo; pt, 2&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Iniesta.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Spagna-Turchia 3-0

L'Europeo che sta per cominciare vedr&agrave; ai nastri di partenza tanti fuoriclasse affermati, vogliosi di primeggiare sulla scena continentale. Ma anche una schiera di giovani interessanti, che proveranno con tutte le loro forze a sfruttare la prestigiosa vetrina. Senza dimenticare i cosiddetti vecchi leoni, ovvero i giocatori pi&ugrave; navigati al probabile passo d'addio in un grande torneo.  Le stelle: CR7 guida il gruppo d'elite  C'&egrave; un fuoriclasse planetario, sempre sulla cresta dell'onda nell'ultimo decennio, a cui &egrave; sempre sfuggita la grande affermazione con il suo Portogallo: Cristiano Ronaldo (31 anni), fresco di Champions League con tanto di penalty decisivo. I lusitani dovranno necessariamente aggrapparsi a lui. La sua non sar&agrave; un'impresa facile, proprio come quella di un altro cannoniere da urlo come Robert Lewandowski (27). La punta del Bayern Monaco ha fatto faville nelle eliminatorie e rappresenta l'unica vera star internazionale della Polonia. Identico discorso per Zlatan Ibrahimovi&#263; (34), a cui la Svezia guarda come unica speranza per ben figurare. Per questi tre grandi attaccanti il problema &egrave; purtroppo il resto della rosa, non al loro stesso livello. Nel citato Bayern &egrave; cresciuto in modo esponenziale David Alaba (23), un giocatore praticamente utilizzabile in tutti i reparti, trascinatore della nuova Austria giovane e multietnica. Una descrizione che calza a pennello anche alla Francia, rappresentativa in cui padroneggia a centrocampo Paul Pogba (23): lo juventino prover&agrave; a fare lo step successivo al titolo di miglior giovane vinto all'ultimo mondiale brasiliano. In cerca della definitiva consacrazione anche il connazionale Antoine Griezmann (25), mancino funambolico dell'Atl&eacute;tico Madrid. Il tedesco Thomas M&uuml;ller (26) rappresenta una sicurezza consolidata nelle occasioni che contano: ormai uno dei senatori della Nazionale, sapr&agrave; gestire al meglio la pressione. Reduce da una stagione avara di soddisfazioni e reti, Wayne Rooney (30) sar&agrave; il condottiero esperto di una rampante Inghilterra. Tra le varie esordienti assolute ci sar&agrave; il Galles di Gareth Bale (26), anche lui reduce dalla vittoria in Champions League con il Real Madrid. Con le sue accelerazioni travolgenti cercher&agrave; di caricarsi sulle spalle la squadra, da buon capitano.  I giovani: tantissimi talenti in vetrina  L'Inghilterra esporr&agrave; tanti campioncini in erba: il centrocampista centrale Dele Alli (20), il mediano difensivo Eric Dier (21), il frizzante Raheem Sterling (21) e il migliore attaccante inglese delle ultime due stagioni, Harry Kane (22). Promette molto bene anche l'ultima coraggiosa scelta di Hodgson, quel Marcus Rashford (18) che ha debuttato nel Manchester United solo 3 mesi fa. Verdissima la batteria offensiva del Belgio, candidato alla vittoria finale: l'esterno dell'Atl&eacute;tico Madrid Yannick Ferreira Carrasco (22) e le punte Romelu Lukaku (23), Divock Origi (21) e Michy Batshuayi (22). Da tenere d'occhio nella Francia gli attaccanti Kingsley Coman (19) e Anthony Martial (20). Anche l'Italia di Conte ha due giovani freccie offensive in Federico Bernardeschi (22) e Stephan El Shaarawy (23). In Serie A si &egrave; messo in mostra &Aacute;lvaro Morata (23), che guider&agrave; la prima linea dei campioni in carica della Spagna. Nella Nazionale turca da segnalare Hakan &Ccedil;alhano&#287;lu (22), specialista sui calci da fermo, e O&#287;uzhan &Ouml;zyakup (23). Il Portogallo confida molto nella coppia di esterni d'attacco formata da Bernardo Silva (21) e Rafa Silva (23), oltre alla nuova speranza del calcio lusitano Renato Sanches (18), gi&agrave; acquistato dal Bayern Monaco e che si ispira a Seedorf. Tra le possibili sorprese l'eclettico polacco Bartosz Kapustka (19), il centrocampista offensivo ungherese Laszlo Kleinheisler (22), la punta svizzera di origine camerunense Breel Embolo (19) ed il trequartista rumeno Nicolae Stanciu (23).  I veterani: pronti all'ultimo ruggito europeo  Euro 2016 sar&agrave;, quasi con certezza, l'ultima partecipazione continentale per diversi veterani. Cominciamo con i portieri. L'ungherese G&aacute;bor Kir&aacute;ly (40), se dovesse mantenere il ruolo di titolare come previsto, diventerebbe il giocatore pi&ugrave; anziano mai schierato nella fase finale. Pi&ugrave; giovane di pochi giorni l'irlandese Shay Given (40). Pi&ugrave; distanziati il capitano azzurro Gianluigi Buffon (38), il nordirlandese Roy Carroll (38) e colui che ha sollevato le ultime 2 Coppe Delaunay: lo spagnolo Iker Casillas (35). La Russia dispone di una difesa piuttosto rodata ma attempata, guidata da Sergei Ignashevich (36) e composta anche dai gemelli Aleksei e Vasili Berezutski (33). Reparto di grande esperienza anche per il Portogallo: al centro dovrebbero partire titolari Ricardo Carvalho (38) e Bruno Alves (34). Saranno in Francia anche tre laterali mancini di notevole esperienza: l'ucraino Vyacheslav Shevchuk (37), il rumeno Razvan Ra&#355; (35) ed il transalpino Patrice Evra (35). Nella zona centrale del campo, ecco alcuni capitani: Roman Shirokov (34, Russia), Anatoliy Tymoshchuk (37, Ucraina) e Tom&aacute;s Rosi&#269;k&yacute; (35, Repubblica Ceca). Tra gli attaccanti, convocati l'islandese Eidur Gudjohnsen (37), la stella svedese Zlatan Ibrahimovi&#263; (34) ed infine lo spagnolo Aritz Aduriz (35).  Fabio Ornano

Stelle, promesse e vecchi leoni che vedremo a Euro 2016

&ldquo;Sono arrabbiato e molto con Allegri: sta rovinando un campione. Dybala &egrave; il calcio, Allegri no. L&rsquo;argentino va lasciato libero di inventare e non va imbrigliato negli schemi&rdquo;. Il virgolettato &egrave; di Maurizio Zamparini, che non le ha mandate a dire al tecnico della Juventus, reo - secondo lui - di tarpare l&rsquo;estro a uno dei giocatori di maggiore fantasia del campionato. Zamparini aveva paragonato il suo ex attaccante a Messi e deve risultargli particolarmente blasfemo vederlo in panchina, ma ad ogni modo non dovrebbe preoccuparsi troppo di quel che accade in casa d&rsquo;altri. Anche perch&eacute; a conti fatti, l&rsquo;argentino, fresco di debutto in nazionale (dove curiosamente &egrave; subentrato a Tevez, in una sorta di passaggio delle consegne), ha saltato solo la partita di Genova contro il Genoa. Nelle altre dieci, ha sempre messo piede in campo, quindi non esiste un vero caso-Dybala e si fatica a credere che l&rsquo;allenatore dei Campioni d&rsquo;Italia non riesca a trovare una collocazione a un giocatore cos&igrave; talentuoso e pagato in estate 32 milioni di euro pi&ugrave; bonus. Certo &egrave; che colpisce averlo visto fuori dai titolari negli ultimi due big match, quello contro l&rsquo;Inter di campionato e quello contro il Borussia M&ouml;nchengladbach di Champions League. Due partite nelle quali ha giocato solo per due scampoli di gara. Contro i meneghini &egrave; entrato al 78&rsquo; per Zaza, a sorpresa preferito titolare da Allegri. Contro i tedeschi, &egrave; entrato all&rsquo;81&rsquo; al posto di Morata. Al di l&agrave; del minutaggio di Dybala (un gol su azione e due su rigore in questo primo scorcio di stagione), l&rsquo;impressione &egrave; che Allegri scelga ogni volta un attacco da portare fino al limite massimo della gara. Non tanto per poca fiducia nei panchinari, quanto per un'impostazione tattica che di volta in volta viene adottata: l&rsquo;avvicendamento tra le punte &egrave; costante tra una gara e l'altra, ma arriva sempre piuttosto tardi nelle partite in corso e di rado ha portato i suoi frutti. Solo contro il Siviglia, in una partita che tra l&rsquo;altro la Juventus stava gi&agrave; conducendo, ha trovato un gol dalla panchina (quello di Zaza che ha chiuso la partita). Nell&rsquo;undici titolare l&rsquo;attacco viene ruotato con costanza e solo due combinazioni sono state proposte in pi&ugrave; match. Una &egrave; il duo di Coppa Morata-Mandzukic, schierato in casa del Manchester City e ieri sera contro il Borussia; l&rsquo;altro &egrave; il tridente Cuadrado-Morata-Dybala, utilizzato in Champions con il Siviglia e in campionato contro il Bologna. In tutti gli altri casi (e le partite giocate sono gi&agrave; undici), sono stati messi in campo duetti o trii inediti, con un gioco che di volta in volta verte sulle fasce (dove si scatena Cuadrado) o sul doppio attaccante (dove Dybala d&agrave; probabilmente il meglio). Ad oggi, il reparto avanzato ha fatto fatica, non avendo trovato un uomo che faccia reparto da solo come era Tevez fino all&rsquo;anno scorso. Sulla carta (e non solo) resta per&ograve; uno dei pi&ugrave; completi e variegati della Serie A. Ci sono tutti i crismi utili alle varie situazioni: Dybala per la tecnica, Mandzukic per delle soluzioni &ldquo;di potenza&rdquo;, Cuadrado per la velocit&agrave;. Tutti hanno le competenze necessarie per sposarsi con il duttile Morata, ormai leader dell&rsquo;attacco e punto fermo della linea avanzata. E proprio Morata, di questi tempi lo scorso anno faceva fatica a trovare spazi, per poi esplodere nella seconda parte di stagione. Chiss&agrave; che Dybala non possa seguire un percorso analogo.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco  TUTTI GLI ATTACCHI DELLA JUVENTUS 2015-16  Juventus-Udinese 0-1 Modulo: 3-5-2 Attacco: Coman-Mandzukic Attaccanti subentrati: Dybala (64&rsquo;), Llorente (79&rsquo;)  Roma-Juventus 2-1 Modulo: 3-5-2 Attacco: Dybala-Mandzukic Attaccanti subentrati: Morata (62&rsquo;), Cuadrado (75&rsquo;)  Juventus-Chievo 1-1 Modulo: 4-3-1-2 Attacco: Dybala-Morata Attaccanti subentrati: Mandzukic (73&rsquo;)  Manchester City-Juventus 1-2 Modulo: 4-4-2 Attacco: Morata-Mandzukic Attaccanti subentrati: Dybala (78&rsquo;)  Genoa-Juventus 0-2 Modulo: 4-3-3 Attacco: Cuadrado-Mandzukic-Morata Attaccanti subentrati: Zaza (83&rsquo;)  Juventus-Frosinone 1-1 Modulo: 4-3-3 Attacco: Cuadrado-Zaza-Pereyra Attaccanti subentrati: Dybala (46&rsquo;)  Napoli-Juventus 2-1 Modulo: 4-3-1-2 Attacco: Zaza-Dybala Attaccanti subentrati: Morata (70&rsquo;)  Juventus-Siviglia 2-0 Modulo: 4-3-3 Attacco: Cuadrado-Morata-Dybala Attaccanti subentrati: Zaza (80&rsquo;)  Juventus-Bologna 3-1 Modulo: 4-3-3 Attacco: Cuadrado-Dybala-Morata Attaccanti subentrati: Zaza (75&rsquo;)  Inter-Juventus 0-0 Modulo: 4-3-3 Attacco: Cuadrado-Zaza-Morata Attaccanti subentrati: Mandzukic (71&rsquo;), Dybala (78&rsquo;)  Juventus-M&ouml;nchengladbach 0-0 Modulo: 3-5-2 Attacco: Morata-Mandzukic Attaccanti subentrati: Zaza (70&rsquo;), Dybala (81&rsquo;)

4 risultati per 'alvaro-morata'

Euro 2016, Croazia-Spagna 2-1

Euro 2016, Spagna-Turchia 3-0

Stelle, promesse e vecchi leoni che vedremo a Euro 2016

Juve, la questione Dybala e un attacco che fa fatica