In un&rsquo;intervista alla Gazzetta dello Sport del 2003, fresco vincitore della Uefa, Mourinho espose le sue tecniche per motivare i giocatori, dividendo questi ultimi in due categorie: quelli che hanno bisogno di essere incoraggiati sempre e comunque, quasi coccolati, e quelli invece da spronare mettendo loro di fronte la verit&agrave; nuda e cruda, possibilmente calcando la mano. Dallo &ldquo;stai ancora dormendo&rdquo; di un allenamento in pretemporada, al &ldquo;Karim lo lascio in panchina perch&eacute; l&igrave;, seduto comodamente, vede quello che succede in campo e si rende conto meglio di cosa ha bisogno la squadra&rdquo; , gli indizi convergono nel classificare Benzema all&rsquo;interno della seconda categoria. E, tentativo dopo tentativo, finisce che anche l&rsquo;enigmatico francese si sveglia: 9 gol nelle ultime 9 partite, tre doppiette consecutive, grandi prestazioni e titolarit&agrave; riconquistata dopo l&rsquo;arrivo di Adebayor.  Mentalmente e tecnicamente, potrebbe essere arrivata la svolta. Benzema sente fiducia in s&eacute; stesso come non mai dal suo arrivo al Bernabeu, un palcoscenico portato pi&ugrave; ad apprezzare il furore agonistico, la corsa e l&rsquo;aggressivit&agrave;: attaccanti come Higua&iacute;n e naturalmente Ra&uacute;l. Un&rsquo;inclinazione storica per il gioco offensivo, ma concepito in maniera pi&ugrave; diretta rispetto al nemico storico. Paradossalmente si potrebbe dire che con la sua propensione al fraseggio insistito sulla trequarti, anomala per il proprio ruolo, Benzema avrebbe forse legato pi&ugrave; rapidamente con il pubblico del Camp Nou. I gol sono per&ograve; un passaporto valido ovunque, e dalla rete dell&rsquo;ex a Lione, ultima gara iniziata in panchina, &egrave; cambiato tutto.  Un altro paradosso &egrave; che il risveglio di Benzema sia stato agevolato dall&rsquo;acquisto di Adebayor, colui che gli doveva chiudere la strada. Le ultime gare senza Cristiano Ronaldo hanno infatti permesso a Benzema di partire da seconda punta, o comunque dietro al togolese a sinistra nel 4-2-3-1. Ruoli pi&ugrave; vicini a quelli della sua epoca a Lione, dove spesso partiva largo in un tridente. Un contesto che, con Adebayor a fare il lavoro sporco sui centrali avversari, permette a Benzema di esaltarsi nel fraseggio. In quello spazio fra le linee Karim &egrave; bravo come pochi a non dare punti di riferimento e fornire un appoggio costante al centrocampo, con pi&ugrave; possibilit&agrave; di partire fronte alla porta e puntare nell&rsquo;uno contro uno, specialmente defilandosi a sinistra, la sua zona prediletta.  Ora torna Cristiano Ronaldo, l&rsquo;&rdquo;aiutino tattico&rdquo; probabilmente non ci sar&agrave; pi&ugrave;, ma &egrave; comunque un altro Benzema.  (a cura di Valentino Tola)

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Il nuovo Benzema