Altro La Redazione 2014-06-25T01:22:01
39/64. Grecia-Costa d'Avorio 2-1
Il rigore di Samaras al 93' regala la prima storica qualificazione agli ottavi alla Grecia, che nelle precedenti gare non aveva segnato nemmeno un gol. Costa d'Avorio eliminata proprio in extremis. Tabellino, commento e pagelle della gara di Fortaleza.
IL TABELLINO
GRUPPO C
Fortaleza, 24 giugno
GRECIA-COSTA D’AVORIO 2-1
42’ pt Samaris; 28’ st Bony, 48’ st rig. Samaras.
GRECIA (4-2-3-1): Karnezis (24’ pt Glykos); Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Maniatis, Karagounis (32’ st Gekas); Salpingidis, Kone (11’ pt Samaris), Christodoulopoulos; Samaras. Ct: Fernando Santos.
COSTA D’AVORIO (4-2-3-1): Barry; Aurier, Kolo Touré, Bamba, Boka; Tioté (16’ st Bony), Serey Dié; Kalou, Yaya Touré, Gervinho (37’ st Sio); Drogba (33’ st Diomandé). Ct: Lamouchi.
ARBITRO: Vera (Ecuador).
NOTE: ammoniti Drogba, Kalou e Serey Dié; recupero: 4’ pt, 3’ st.
LA PARTITA
Niente da fare: per la terza volta consecutiva la Costa d’Avorio fallisce l’approdo agli ottavi di finale. Ma se nel 2006 e nel 2010 fu determinante l’essere finita in un girone di ferro, questa volta il rammarico è enorme. Gli avversari, a parte la Colombia, non erano trascendentali e soprattutto, la qualificazione era ormai cosa fatta. È un calcio di rigore a tempo scaduto di Samaras infatti a decretare l’eliminazione degli africani, a cui il pareggio sarebbe bastato per andare a sfidare la Costa Rica. La Grecia era partita con uno 0-3 con la Colombia e uno 0-0 noiosissimo con il Giappone: non c’era nulla che facesse pensare al passaggio del turno, e invece ecco la sorpresa. Il portoghese Fernando Santos diventa il primo Commissario tecnico a portare gli ellenici tra le prime sedici del mondo. Non è un risultato rumoroso come quello di Rehhagel nel 2004 (vittoria degli Europei), ma è comunque il secondo momento più alto della storia della nazionale greca (e lo stesso Santos portò la Grecia ai quarti di finale due anni fa in Polonia e Ucraina). E pensare che la serata era partita male per la compagine europea, che dopo 24 minuti aveva già utilizzato due cambi (fuori per infortunio il portiere Karnezis e il centrocampista Kone, dentro Glykos e Samaris). In chiusura di tempo, è stato proprio il neoentrato Samaris a sbloccare il match, approfittando di uno spazio apertogli da Samaras. Nel secondo tempo, la Costa d'Avorio ha provato a rientrare in partita e Lamouchi ha schierato i suoi con un offensivo 4-2-4: accorgimenti che hanno funzionato. Da una palla messa in mezzo da Gervinho, il neoentrato Bony ha liberato il gol dell'1-1. Sembrava fatta per gli africani, ma al 93' un fallo in area di Sio su Samaras ha dato vita al ribaltone. Rigore e gol. Il finale fa male agli Elefanti, che escono tra le lacrime e con la consapevolezza che quella sprecata è un’occasione gigantesca (agli ottavi poi ci sarebbe stata la Costa Rica, che per quanto stia giocando bene continua ad essere avversaria preferibile a un Brasile, a un'Olanda o a una Francia). Sono soprattutto i fratelli Touré ad essere amareggiati: tanta era la voglia di arrivare agli ottavi e di dedicarli alla memoria del loro fratello Ibrahim, scomparso i giorni scorsi ad appena ventotto anni. Per quanto visto durante i novanta minuti, però, bisogna dire che la vittoria della Grecia è più che meritata. Rocambolesca, ma meritata: i tre legni colpiti (traverse di Holebas e Karagounis, palo esterno di Torosidis) stanno lì a testimoniarlo. Incredibile come sia bastata una gara ben fatta alla formazione di Santos per spazzar via le prime due uscite deludenti e guadagnarsi la via degli ottavi di finale.
I PIÙ E I MENO
+ Samaris: meglio tardi che mai. La Grecia segna il primo gol del torneo a fine primo tempo dell’ultima giornata. Tanto quanta basta per passare il turno in modo sorprendente. Samaris, subentrato al bolognese Kone dopo undici minuti, raccoglie l’assist dal suo quasi omonimo Samaras e sblocca la gara.
+ Samaras: segna il rigore (da lui procurato) al 93’. Non è facile andare dal dischetto a tempo scaduto e con la qualificazione che dipende tutta da quel tiro. L’ex attaccante del Celtic lo segna e rompe un digiuno di gol che con la nazionale durava addirittura da Euro 2012. E nel primo tempo, aveva fatto l’assist dell’1-0.
+ Bony: segna l’1-1 al 28’ della ripresa. Il suo secondo gol di questo Mondiale vale la qualificazione per una ventina di minuti, poi il patatrac.
- Sio: Lamouchi lo mette nel finale al posto di Gervinho, ma è proprio il neoentrato a commettere il fallo da rigore all’ultima azione.
- Tioté: perde palla in occasione dell’1-0 greco. Un errore imperdonabile.
- Drogba: parte per la prima volta titolare in questo Mondiale, ma non graffia. Vede sfuggire la qualificazione della sua squadra, dalla panchina. Peccato: questa era davvero la sua ultima possibilità di fare la storia con la nazionale ivoriana.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco