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Arbitri dell’altro mondo

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I 25 arbitri scelti per la prossima Coppa del Mondo non sono i 25 migliori arbitri del mondo, così come le 32 squadre qualificate non sono le migliori 32 del pianeta. Banale però mai superfluo ricordarlo, prima di osservare e criticare fuori tempo massimo gente inadeguata a dirigere il calcio di alto livello. Ci sembra che per questa edizione la scelta dei direttori di gara da parte della FIFA, effettuata qualche giorno fa, sia scivolata quasi sotto silenzio, come se Blatter volesse tenere mediaticamente 'basse' scelte che poi per i risultati della manifestazione di riveleranno importanti almeno quanto la caviglia di Neymar offesa durante Getafe-Barcellona o gli schemi di Prandelli. In ogni paese articolo sull'arbitro locale (noi ci siamo esibiti con Rizzoli, insieme agli assistenti Faverani e Stefani) e poco altro. Merita invece secondo noi qualche considerazione la lista dei poco magnifici 25, che in realtà contando gli arbitri di supporto sono 33: 5 asiatici, 5 africani, 5 del Centro-Nord America, 6 del Sudamerica, 2 dell'Oceania (da notare che nell'Asia è conteggiato un australiano) e 10 europei, ai quali vanno aggiunti gli assistenti. Delle 32 squadre in campo dal 12 giugno 4 fanno parte dell'Asia, 5 dell'Africa, 4 del Centro-Nord America, 6 del Sudamerica e 13 dell'Europa. Senza bisogno di calcolare coefficienti è evidente la sproporzione. 'Votifici' come Asia, Centro-Nord America e Oceania hanno più arbitri che squadre presenti, Africa e Sudamerica li hanno nella stessa misura, mentre l'Europa è chiaramente sotto-rappresentata: in assoluto ma anche in senso qualitativo visto che il peggiore degli arbitri di Champions League ha più dimestichezza con il grande calcio del migliore della CONCACAF. Non è il primo di una serie di articoli volti a dimostrare che tutto è apparecchiato per far vincere il Brasile padrone di casa o l'Argentina-Adidas, ma una constatazione politica: la battaglia dell'arzillo (anche nel privato) Blatter contro Platini per le elezioni del 2015, magari per interposto Valcke, è già cominciata. Tanto per aggiungere incertezza e, possiamo dirlo, arbitrio, la FIFA ha affermato, con un comunicato pubblicato sul suo sito, che "The referees selected for the World Cup in Brazil have been chosen based especially on their personality and their quality in football understanding by being able to read the game and the teams’ tactical approaches towards each game" (traduzione: gli arbitri sono stati scelti per la loro capacità di comprendere il calcio, leggendo la partita e la tattica delle squadre). Cosa vorrà mai dire? Il resto fa parte delle curiosità: solo 6 arbitri dei 33 scelti erano presenti a Sudafrica 2010 e di questi solo uno (l'inglese Webb, che arbitrò fra l'altro la finale Spagna-Olanda riuscendo nell'impresa di non espellere De Jong per il calcio sul petto a Xabi Alonso e gestendo male una partita fallosissima) è europeo. Altro simpatico segnale mandato a Platini: per la prima volta dopo 40 anni mancherà nella fase finale un arbitro francese. Insomma, è chiaro il motivo per cui la tecnologia viene riservata a situazioni rarissime (i gol-non gol) e non alle centinaia di fuorigioco dubbi che si vedranno in 64 partite. Ah, ma ci sarà lo spray per far rispettare la distanza alla barriera.