Cosa sono 20mila euro per Massimo Moratti? Niente, oppure un seicentesimo dei soldi buttati via per Alvarez. Di sicuro valgono molto meno delle scuse ufficiali che sarebbero dovute arrivare per l'indegno striscione acciaio-Heysel visto sabato scorso a San Siro. Certo, non era stato ovviamente ideato da dipendenti della società e soprattutto non si può rispondere della demenza di ogni singolo tifoso (bisogna dirlo a chi rimpiange la responsabilità oggettiva, quando i giocatori più furbi fingevano di essere stati colpiti da petardi scoppiati a cento metri di distanza), ma un gesto di questo genere sarebbe stato necessario. Per rispetto nei confronti dei morti, più che dei vivi. Diciamo pure che non ci aspettavamo niente del genere né da Moratti né da Andrea Agnelli (cori contro Facchetti e ululati razzisti contro Maicon), vecchi ragazzi che hanno ereditato qualche soldo più di noi e che solo in virtù di questo godono di una impunità mediatica e non solo mediatica da repubblica delle banane. Alla fine l'eterno Inter-Juventus ha visto vincitori i tifosi normali, quelli che durante la settimana sparano quattro scemenze su Calciopoli (comunque la si veda) ma non accoltellerebbero nessuno in nome del pallone, e soprattutto i giocatori. Che fra di loro si rispettano, grazie al loro essere professionisti. Che in italiano significa che non gliene può importare di meno di quattro stracci colorati.
Twitter @StefanoOlivari