Ieri sera si è celebrata la presentazione della squadra del Napoli dal ritiro trentino. Entusiasmo alle stelle, musica e folklore, e un presidente in doppia veste di "padrone di casa" e "show man" a menare le danze, facendo da mattatore all'evento. Riuscite alcune gag con i giocatori, specie quella con Lucarelli, che da buon toscano è stato allo scherzo.
Ma è soltanto l'ennesima spavalderia targata De Laurentiis o davvero siamo dinnanzi a quella che si preannuncia una grande stagione per i partenopei.
Il presidente ha dimostrato di saperci fare, con i conti e con l'intuito, soprattutto nella scelta dei collaboratori, e a parte qualche eccesso di boria (e la mai digerita proposta di tramutare la serie A in una sorta di Nba Calcistico... che fine farebbero squadre emanazione di provincia come Chievo, Empoli o Cesena?), si sta veramente mettendo in gioco per il futuro del Napoli, per far tornare in alto la squadra della sua città. Arrivando persino a "oscurare" Mazzarri, Hamsik e compagnia.
Il mercato ci consegna una squadra nettamente migliorata, alla quale va lo scettro di regina, in attesa di vedere come si muoveranno altre compagini importanti negli ultimi giorni di mercato.
Sono rimasti i suer big Hamsik, Lavezzi e Cavani, sono stati inseriti innesti di indubbia qualità.
A centrocampo Gargano (in partenza) e Pazienza (passato a parametro zero alla Juventus), pur reduci da due buonissime stagioni, specie il secondo, hanno giocato spesso al di sopra delle loro possibilità e verranno sostituiti dai due nazionali svizzeri Inler e Dzemaili.
Due ottimi giocatori, che si compensano benissimo in campo (tornano così a comporre la coppia di centrali dello Zurigo che un quinquennio fa incantò molti addetti ai lavori).
Mentre Inler si è consacrato a Udine, mostrando doti di leader (silenzioso), fisicità, tiro dalla distanza e un giusto mix di qualità e quantità, l'ex parmense ha avuto un percorso più tortuoso, essendo portato in Italia da Cairo, quando era reduce da un gravissimo infortunio. Ci ha messo un po' a recuperare ma poi non si è più fermato! Grande senso tattico, corsa continua per tutti i 90 minuti, capace di fare da schermo difensivo ma pure da dispensatore di passaggi illuminati.
Alle loro spalle già freme l'esperto Donadel, una delle poche note liete dell'ultima sfortunata stagione viola. La continuità di rendimento fatta persona, un giocatore affidabilissimo in mediana.
Dietro le punte è arrivato Santana, argentino trapiantato in Italia, dove dispensa buone giocate e colpi di classe da 10 anni (Venezia, Palermo, Chievo e Fiorentina le sue tappe), un vero fantasista laterale, più che un'ala vecchio stampo.
In difesa fari puntati sull'uruguaiano Britos, fortemente voluto da Mazzarri, che lo vede perfetto per la sua difesa a 3. Il difensore mancino ha maturato esperienza a Bologna, dove viene accreditato di buone doti fisiche e personalità. Il reparto appare completo, con il sempre eterno Grava (idolo della curva), ristabilitosi dall'infortunio, Campagnaro (che dovrà risollevarsi a livello psicologico dopo il gravissimo incidente occorsogli in Argentina, nel quale hanno perso la vita tre persone), capitan Cannavaro, in attesa dell'inserimento di Fernandez e della conferma di Ruiz.
In attacco, tolti nomi altisonanti, fuori mercato, invece di un riciclato Trezeguet (pur reduce da una discreta stagione spagnola), punterei sulla voglia di serie A di Rolando Bianchi, che proprio con Mazzarri sbocciò definitivamente in un anno miracoloso a Reggio Calabria.
Cosa manca allora a questo Napoli per primeggiare e tenere testa fino all'ultimo alle milanesi? Forse qualche ricambio di qualità sulle fasce, dove Dossena e Maggio giocano quasi col pilota automatico da quanto sono collaudati ed efficaci, ma che alle spalle non hanno rincalzi all'altezza. Zuniga, come visto anche nella recente copa America rimane un terzino adattato a fare l'ala.
Eppure, con l'Inter che potrebbe incappare nella classica stagione di transizione (nonostante la massima stima in Gasperini) e con il Milan nuovamente proteso verso il traguardo europeo della Champions League, il Napoli potrebbe dire la sua e portare a casa un risultato eclatante. La parolina magica nessuno tra i sostenitori vuole pronunciarla, ma quelle magliette gialle... lasciano intendere qualcosa.
Gianni Gardon
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