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Sainz e la vittoria strategica di Singapore© Getty Images

Sainz e la vittoria strategica di Singapore

Il pilota spagnolo della Ferrari conquista il Gp di Singapore davanti alla McLaren di Lando Norris e alla Mercedes di Lewis Hamilton dimostrando un’incredibile intelligenza tattica, al punto da riuscire a leggere ogni momento della gara. Leclerc quarto, Verstappen quinto

18.09.2023 ( Aggiornata il 18.09.2023 00:04 )

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La gara degli altri

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A poco meno di tre decimi dalla Ferrari di Charles Leclerc troviamo in quinta posizione la Red Bull di Max Verstappen. Partito dall’undicesima posizione in griglia, il campione olandese già al via della gara aveva guadagnato una posizione, salendo in decima posizione, divenuta poi nona dopo il sorpasso ai danni della Haas di Nico Hulkenberg nel corso del secondo giro. Dopo aver superato Magnussen nel corso del settimo giro salendo in ottava posizione, in seguito alla Safety Car mandata in pista per rimuovere la Williams di Sargeant (21°giro) Verstappen resta fuori mentre gli altri piloti che lo precedono effettuano la sosta: se alla ripartenza della gara si ritroverà in seconda posizione alle spalle della Ferrari di Sainz, nel giro di pochi giri verrà risuperato dai piloti che in precedenza avevano effettuato la sosta in regime di Safety Car, avendo gli altri delle gomme dure più nuove rispetto alle sue. Sceso fino al sesto posto, nel corso del 41°giro Verstappen si ferma ai box montando un set di gomme medie, rientrando in pista in quindicesima posizione. Questa strategia gli consentirà nell’ultima parte di gara di guadagnare numerose posizioni (visto che buona parte dei piloti è in pista con gomme dure) risalendo fino al quinto posto finale, a pochissimi decimi come detto dalla Ferrari di Leclerc, crollato con le gomme nel finale di gara.

Contestualmente al quinto posto di Verstappen, la Red Bull deve registrare anche l’ottavo posto di Sergio Perez, protagonista nelle fasi finali di gara per aver spinto verso il muro la Williams di Alexander Albon per guadagnare la posizione nei suoi confronti. Al termine della gara, la Direzione Gara ha convocato entrambi i piloti, comminando a Perez una penalità di cinque secondi (oltre a toglierli un punto dalla patente). Un provvedimento di fatto insufficiente, visto che con la penalità in questione Perez rimane comunque ottavo.

Scorrendo la classifica, merita un plauso la gara di Pierre Gasly, che regala all’Alpine un preziosissimo sesto posto, in una gara che ha visto, come già detto, il suo compagno di squadra Esteban Ocon costretto al ritiro per un problema presumibilmente al cambio della sua A523.


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Primi punti in Formula 1 per il sopra raffigurato Liam Lawson (nono) al termine di una gara che in casa AlphaTauri ha visto il secondo ritiro consecutivo per Yuki Tsunoda, fermatosi questa volta nel corso del primo giro presumibilmente per un problema tecnico dopo il contatto occorso con la McLaren di Oscar Piastri (come già detto settimo). A chiudere la top 10 troviamo Kevin Magnussen (decimo), che regala un prezioso punto in Classifica Costruttori alla Haas.

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Giornata da dimenticare in casa Aston Martin: dopo la decisione di non schierare Lance Stroll (ancora alle prese con i postumi dell’incidente in qualifica, tornerà regolarmente al volante dell’AMR23 nella prossima gara in Giappone), il Gp di Singapore ha riservato scarse soddisfazioni al sopra raffigurato Fernando Alonso, in quella che sarebbe dovuta essere una gara favorevole all’AMR23. Così non è stato.

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Non solo il pilota asturiano (partito settimo) è stato protagonista di un errore al momento di effettuare la prima sosta (22°giro) andando oltre la linea che delimita la pitlane rientrandovi poi dalla pista (ricevendo così una penalità di cinque secondi), ma nel corso della seconda sosta (approfittando della Virtual Safety Car necessaria per rimuovere l’Alpine di Ocon) i meccanici hanno avuto un problema nell’avvitamento della gomma soft posteriore destra, facendogli perdere ulteriormente tempo. Il tutto in una situazione che ha visto Alonso andare in testacoda nel corso della gara, e lamentarsi del fatto che la sua macchina fosse inguidabile, a causa di un retrotreno troppo instabile.

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