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Sainz e la vittoria strategica di Singapore© Getty Images

Sainz e la vittoria strategica di Singapore

Il pilota spagnolo della Ferrari conquista il Gp di Singapore davanti alla McLaren di Lando Norris e alla Mercedes di Lewis Hamilton dimostrando un’incredibile intelligenza tattica, al punto da riuscire a leggere ogni momento della gara. Leclerc quarto, Verstappen quinto

18.09.2023 ( Aggiornata il 18.09.2023 00:04 )

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Un capolavoro tattico. Non ci sono altre parole per commentare il Gp di Singapore, che ha visto il ritorno alla vittoria di Carlos Sainz Jr (al secondo successo in Formula 1 dopo quello conquistato nel Luglio 2022 a Silverstone), che mette così fine a un digiuno di vittorie della Ferrari che durava da 434 giorni (Gp Austria 2022 con Leclerc), oltre a regalare al Team Principal Frederic Vasseur l'emozione della prima vittoria nella massima serie motoristica (e al comado della Rossa). Il pilota spagnolo ha saputo leggere brillantemente ogni fase di gara, riuscendo a mettere a punto una tattica che alla fine è stata decisiva per conquistare un’importantissima vittoria davanti alla McLaren dell’ex compagno di squadra Lando Norris e alla Mercedes di Lewis Hamilton, in un Gp che ha visto Charles Leclerc chiudere al quarto posto davanti alla Red Bull di Max Verstappen (quinto), con George Russell costretto al ritiro per un errore nel corso dell’ultimo giro mentre stava tentando di superare con la sua Mercedes numero 63 la McLaren di Norris.

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Mantenuta al via la prima posizione grazie a un ottima partenza (al pari della Rossa gemella di Charles Leclerc, salito al secondo posto dopo aver superato la Mercedes di Russell), nella prima parte di gara Sainz riesce a tener basso il ritmo della gara, con il duplice obiettivo di mantenere alle sue spalle il gruppo compatto (potendo contare anche sul prezioso supporto di Leclerc, immolatosi come scudiero pur di garantire alla Ferrari la prima vittoria stagionale), e al contempo impedire agli immediati inseguitori (le Mercedes di George Russell e di Lewis Hamilton, e al contempo la McLaren di Norris) di poter effettuare un undercut. Una strategia, quella studiata da Sainz in concerto con la squadra, che funziona piuttosto bene fino al 21°giro, quando la Williams dell’americano Logan Sargeant finisce a muro. Per consentire la rimozione della monoposto, la Direzione Gara decide di mandare in pista la Safety Car, con i primi sei classificati (Sainz, Leclerc, Russell, Norris, Hamilton e Alonso) che decidono di anticipare la sosta, in virtù del tempo dimezzato per effettuare il pit-stop garantito dalla presenza in pista della vettura di sicurezza. In casa Ferrari viene dunque deciso di effettuare la doppia sosta, con Sainz che effettua regolarmente il suo pit stop, e con Leclerc che purtroppo viene rallentato dal traffico in pit-lane, venendo così superato dalla Mercedes di Russell e dalla McLaren di Lando Norris.

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Rimossa la monoposto incidentata, la gara riprende nel corso del 23°giro con Sainz che mantiene la testa della corsa seguito da Verstappen (risalito fino alla seconda posizione senza essersi fermato ai box, avendo montato al via della gara un set di gomme dure al pari del compagno di squadra Perez), Russell, Perez, Norris, Leclerc e Hamilton, con il pilota monegasco della Rossa che per evitare di tamponare la McLaren di Norris (in duello con Perez per il quarto posto), viene a sua volta superato da Hamilton. Una volta che le due Red Bull (con gomme dure più vecchie) vengono superate man mano dai piloti che avevano effettuato la sosta in regime di Safety Car, la gara vede Sainz proseguire nella sua strategia, girando piuttosto lento con l’obiettivo di provare a tenere compatto il gruppo, al fine di gestire al meglio le proprie gomme e di evitare un’ulteriore sosta. Una strategia, quella del pilota spagnolo, che funziona fino al 44°giro, quando un problema tecnico all’Alpine di Esteban Ocon (costretta al ritiro poco dopo l’uscita della pitlane essendo rimasta bloccata in sesta marcia), costringe la Direzione Gara ad utilizzare la Virtual Safety Car per rimuovere la monoposto del pilota francese. La Mercedes (ancora in possesso di una nuova gomma media nuova) approfitta della VSC per richiamare ai box sia Russell che Hamilton: l’obiettivo del team tedesco è quello di sfruttare la mescola media rispetto alla gomma dura montata dalle Ferrari di Sainz e di Leclerc e dalla McLaren di Norris per superare i rivali in pista, e provare a vincere la gara, possibilmente con una doppietta.
La strategia del team tedesco sembra pagare: una volta ripresa regolarmente la gara (45°giro), Hamilton e Russell girano dal secondo e mezzo ai due secondi più veloci rispetto alle monoposto di testa, con Russell che nel corso del 53°giro supera tra curva 15 e curva 16 Leclerc, imitato da Hamilton nel giro successivo (54°tornata). In testa, Sainz da qualche giro ha cominciato ad aumentare il proprio ritmo, con Lando Norris che riesce a tenere bene il ritmo del pilota spagnolo, con il gap tra i due ex compagni di squadra in McLaren che passa da due secondi a un solo secondo. È in questa fase, però, che è possibile apprezzare una volta di più la grande freddezza tattica di Carlos Sainz Jr: consapevole che con gomma media Russell e Hamilton sarebbero riusciti piuttosto facilmente a superare sia Norris che la sua Ferrari, il pilota spagnolo (con gomme anteriori ormai finite) rallenta per consentire a Norris di portarsi sotto al secondo in modo tale da poter usare il DRS per difendersi dagli attacchi delle Mercedes W14 di George Russell e di Lewis Hamilton.
La strategia sembra funzionare brillantemente, con Russell impossibilitato a superare la McLaren di Norris, fino all’ultimo giro, quando il giovane talento della Mercedes tocca un muretto, finendo con la sua W14 contro le barriere. Sainz può così respirare un sospiro di sollievo, andando così ad aggiudicarsi la gara.

Una vittoria, quella di Sainz (premiato dai tifosi di tutto il mondo anche con il Driver Of The Day), che mette fine al record Red Bull di 15 vittorie consecutive, ma che sopratutto non consentirà alla scuderia austriaca di aggiudicarsi tutte le gare di campionato, andando così ad emulare quanto fece la stessa scuderia di Maranello nel 1988 aggiudicandosi il Gp d’Italia, unica gara non vinta dalla McLaren in un’annata dominata dal team di Woking che quell’anno vedeva tra le sue fila due grandi piloti del calibro di Ayrton Senna ed Alain Prost.

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Se Sainz lascia Singapore con una vittoria, Charles Leclerc si deve invece accontentare del quarto posto finale. Un risultato apparentemente deludente per chi auspicava una vittoria o alla peggio una doppietta, ma bisogna dare atto al pilota monegasco di aver lavorato a beneficio della Ferrari dimostrandosi un ottimo uomo squadra, preferendo agevolare la possibile vittoria di Sainz piuttosto che pensare alla propria corsa.

Salito al via in seconda posizione grazie alla scelta di utilizzare in partenza un set di gomme soft, nel corso del primo stint di gara Charles riesce nei limiti del possibile a rispettare la consegna della squadra di restare staccato di circa tre secondi dalla Rossa gemella di Sainz con l’obiettivo di rallentare il gruppo alle sue spalle, impedendo ogni possibilità di undercut.

L’incidente di Sargeant con utilizzo di Safety Car per rimuovere la Williams incidentata del pilota americano se da una parte permette la doppia sosta in casa Ferrari, dall’altra, però, finisce con il penalizzare eccessivamente proprio Leclerc, che viene penalizzato dal traffico delle monoposto che rientrano in pitlane per la sosta, andando così a perdere due posizioni ai danni della Mercedes di Russell e della McLaren di Lando Norris. Ripresa regolarmente la gara, Leclerc per evitare il tamponamento nei confronti della McLaren perde come detto anche la posizione nei confronti di Hamilton, ritrovandosi così in settima posizione (divenuta poi quinta, dopo i sorpassi ai danni delle Red Bull di Verstappen e di Perez).

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Dopo la seconda sosta Mercedes con Hamilton e Russell passati su gomme medie nel corso del 44°giro, Leclerc (risalito in terza posizione), viene superato tra il 53° e il 54° giro da entrambe le Mercedes, avendo ormai le gomme finite, e con fatica nel finale riuscirà a tenersi alle spalle la Red Bull di Max Verstappen (passata anch’essa nel finale su gomme medie), conquistando un quarto posto (dopo il ritiro della Mercedes di Russell) che alla fine non rende merito al grande lavoro di Charles, che non ha esitato di fatto a sacrificare la propria corsa pur di consentire alla Ferrari di poter tornare sul gradino più alto del podio.

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Gara di sostanza anche per Lando Norris, che conferma la bontà del nuovo pacchetto aerodinamico introdotto questo fine settimana sulla sua McLaren MCL60 (e che nella prossima gara a Suzuka verrà montato anche sulla monoposto gemella di Oscar Piastri, classificatasi settima). Partito in griglia dal quarto posto, Norris alla fine può festeggiare un meritatissimo secondo posto, potendo contare sul finale anche sull’aiuto indiretto della Rossa di Carlos Sainz Jr, che, offrendogli il DRS, gli ha dato la possibilità di potersi difendere dall’attacco delle arrembanti Mercedes di George Russell e di Lewis Hamilton.

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Un plauso, infine, va proprio alla Mercedes, alla quale va dato comunque atto di aver avuto tra le mani un preziosissimo jolly, potendo contare rispetto alla concorrenza su un set di gomme medie nuove in più, giocato nel corso del 44°giro in occasione della seconda sosta di Hamilton e Russell. Quest’ultimo ha provato in tutti i modi a provare a vincere il Gp di Singapore superando prima la Ferrari di Charles Leclerc e poi tentando di superare la McLaren di Lando Norris, senza poter prevedere a sua volta il prezioso lavoro di difesa di Sainz nei confronti del suo ex compagno di squadra.

Vero, nel corso dell’ultimo giro Russell dopo aver toccato un muretto è andato ad impattare contro le barriere, ma questo errore non può e non deve cancellare un positivo weekend di gara da parte del giovane talento di casa Mercedes, capace di battere sul giro secco in qualifica un sette volte campione del mondo del calibro di Lewis Hamilton, autore al via di un errore in frenata, che lo ha portato a superare sia Russell che Norris (salvo poi dover restituire a entrambi le posizioni acquisite al via), ma che nel complesso ha disputato una gara piuttosto positiva, conclusa al terzo posto.

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