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F1 Zandvoort: vince Verstappen, Alonso e Gasly sul podio© Getty Images

F1 Zandvoort: vince Verstappen, Alonso e Gasly sul podio

Il due volte campione del mondo su Red Bull conquista il Gp d’Olanda davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso e all’Alpine di Pierre Gasly. Quarto Perez (Red Bull) davanti a Sainz (Ferrari) e a Hamilton (Mercedes). Leclerc costretto al ritiro

28.08.2023 ( Aggiornata il 28.08.2023 07:02 )

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Ferrari: Sainz quinto, Leclerc ritirato

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Una domenica in chiaroscuro. La Ferrari esce da Zandvoort da una parte con la buona performance di Carlos Sainz Jr che regala alla Rossa un buon quinto posto finale se consideriamo l’impossibilità di poter usare sulla SF-23 un’ala da alto carico (che sarebbe stata chiaramente più indicata da usare su una pista come quella olandese), dall’altra, purtroppo, con il ritiro di Charles Leclerc, dovuto alla bandella dell’ala anteriore che è andata a finire sotto il fondo della sua monoposto, rovinando di fatto la sua gara.

Andando più nei dettagli, la gara di Sainz è stata una vera e propria battaglia dal primo all’ultimo giro, con il pilota madrileno che intorno a metà gara ha per alcuni giri potuto accarezzare il sogno del terzo posto, venuto meno per via dei limiti tecnici della SF-23, che, come abbiamo già spiegato in occasione delle qualifiche, è stata costretta ad utilizzare un’ala posteriore da medio carico invece di quella da alto carico (che le caratteristiche di Zandvoort avrebbero richiesto) per evitare di avere un’anteriore ancora più instabile, con il serio rischio di acuire il sottosterzo che in alcuni frangenti la SF-23 ha dimostrato di accusare anche in gara. In queste condizioni Sainz ha fatto fatica (pur risultando il più veloce in rettilineo) a difendersi dagli attacchi subiti in curva 1 (vedi Alonso e Gasly), e nel finale si è dovuto difendere da un Hamilton decisamente più veloce di lui, dovendo peraltro contare su gomme intermedie usate quasi finite. Comprensibile, quindi, la soddisfazione del pilota spagnolo nell’aver potuto lottare con dei piloti che nell’arco del weekend erano più veloci di lui. Ora l’attenzione va a Monza, con Sainz che si aspetta di vedere delle prestazioni migliori alla luce della prestazione ottenuta dalla SF-23 a Spa.

Per un Sainz che chiude al quinto posto al termine di una gara di carattere, c’è un Leclerc costretto al ritiro al termine di un weekend piuttosto complicato per lui anche in gara. Una corsa, quella del pilota monegasco, di fatto conclusasi nel corso del primo giro, in occasione del duello con il pilota McLaren Oscar Piastri: non appena le due monoposto sono venute a contatto, la bandella dell’ala anteriore si è staccata, finendo sotto il fondo della Rossa numero 16. Ciò ha portato a una perdita di ben 60 punti di carico aerodinamico, che ha trasformato la gara di Charles in un vero e proprio calvario, che ha finito con il far passare in secondo piano anche la disorganizzazione del box Ferrari, che ha visto Leclerc rientrare ai box al termine del primo giro per passare dalle gomme soft alle gomme intermedie, con quest’ultime non ancora pronte. Non solo: nei 13 secondi che hanno caratterizzato la sosta, Leclerc non si è visto sostituire l’ala danneggiata dal contatto con Piastri, e con cui ha dovuto convivere per ben 11 giri, prima che venisse sostituita in occasione del ritorno alle gomme slick nel corso del 12°giro.

Con il fondo ormai danneggiato, la Ferrari ha lasciato in pista per 43 giri Leclerc nonostante giro dopo giro venisse progressivamente sopravanzato dalle altre monoposto, con l’auspicio che a un certo punto della gara venisse esposta causa maltempo/incidente una bandiera rossa che potesse consentire ai meccanici di poter lavorare più approfonditamente sulla monoposto del pilota monegasco. Purtroppo non solo in quei giri la bandiera non è mai arrivata (con la squadra che alla fine ha deciso di far ritirare Charles alla luce del danno troppo grosso presente sulla sua macchina), ma quando è arrivata (65°giro) era troppo tardi.
L’attenzione di Leclerc è ora rivolta alla prossima gara di campionato a Monza, con l’auspicio di potersi mettere alle spalle un weekend di gara piuttosto negativo come quello di Zandvoort.

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