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F1 Zandvoort: vince Verstappen, Alonso e Gasly sul podio© Getty Images

F1 Zandvoort: vince Verstappen, Alonso e Gasly sul podio

Il due volte campione del mondo su Red Bull conquista il Gp d’Olanda davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso e all’Alpine di Pierre Gasly. Quarto Perez (Red Bull) davanti a Sainz (Ferrari) e a Hamilton (Mercedes). Leclerc costretto al ritiro

28.08.2023 ( Aggiornata il 28.08.2023 07:02 )

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Una gara pazza, condizionata pesantemente dal maltempo, ma che alla fine ha visto trionfare il pilota più atteso dal pubblico di casa. A conquistare il Gp d’Olanda è stato infatti Max Verstappen (Red Bull) davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso e all’Alpine di Pierre Gasly, autori entrambi di una gara a dir poco stoica che se da una parte sancisce la ritrovata competitività dell’Aston Martin, dall’altra ribadisce il valore di un pilota che nel momento più complicato per la sua squadra regala all’Alpine un podio preziosissimo, assolutamente imprevedibile alla vigilia.
Il tutto in una gara, che, come dicevamo, è stata condizionata dal maltempo. Al via della gara, infatti, sul circuito di Zandvoort si è abbattuto uno scroscio di pioggia che ha obbligato i piloti a tornare ai box per montare le gomme intermedie. Una volta esauritosi lo scroscio, la gara era ripresa nella sua normalità fino al 59°giro, quando sul circuito olandese è ripreso a piovere. Le squadre hanno fermato a questo punto i loro piloti per montare nuovamente un set di gomme intermedie, ma questa volta non sono state sufficienti, visto che lo scroscio si è rivelato essere molto più intenso rispetto a quello d’inizio gara, con Zhou (Alfa Romeo) che nel corso del 63°giro è andato a muro, in un frangente che aveva visto solamente le Red Bull di Verstappen e di Perez e l’Alpine di Ocon con gomme da bagnato estremo, le full wet. Dopo una prima fase di Virtual Safety Car la Direzione Gara ha optato per fermare la corsa (65°giro) per circa mezz’ora dopo la quale, approfittando di una finestra di tempo migliore, è ripresa la gara, con gli ultimi sette giri (disputati obbligatoriamente con gomme intermedie) che hanno visto i piloti percorrere due tornate dietro alla Safety Car per poi gareggiare negli ultimi cinque giri in virtù di una partenza lanciata (rolling start).

A vincere il Gp d’Olanda, come detto, è stato Max Verstappen, che non solamente conquista la terza vittoria consecutiva in patria dopo il ritorno della gara di Zandvoort nel calendario mondiale della Formula 1, ma sopratutto in virtù della nona vittoria consecutiva (l’undicesima stagionale su tredici gare fin qui disputate) eguaglia il record di vittorie consecutive (9) fatto registrare nel 2013 in una singola stagione da Sebastian Vettel con la Red Bull, e a cavallo di due stagione (1952-1953) anche da Alberto Ascari con Ferrari.

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Una vittoria, quella di Verstappen, per nulla facile da conquistare per via del maltempo, ma assolutamente meritata per quanto visto in pista. Dopo aver mantenuto al via la testa della gara, il campione olandese si ferma al termine del secondo giro per montare le gomme intermedie (per via dello scroscio di pioggia caduto all’inizio della gara), tornando però in pista alle spalle del compagno di squadra Sergio Perez (che si era fermato il giro precedente). Una volta che smette di piovere, la Red Bull (conscia di aver sbagliato a non aver chiamato subito Verstappen ai box al termine del primo giro) decide di montare a Verstappen le gomme soft nel corso del 12°giro, e di fermare Perez il giro successivo, dando così modo al campione olandese di tornare in testa alla gara. Da quel momento in poi Verstappen ha di fatto strada libera davanti a se e da subito il suo ritmo alla gara, con un vantaggio che all’inizio del 63°dei 72 giri in programma è di circa19 secondi su Perez e 26 secondi su Alonso (che, approfittando di un lungo di Perez in curva 1 proprio in quel giro, salirà al secondo posto superando il pilota messicano). L’incidente di Zhou in curva 1 pochi istanti dopo con conseguente sospensione della gara e successiva ripartenza della stessa tramite rolling start potrebbe in apparenza mettere in discussione la vittoria di Verstappen, ma il pilota olandese non si fa cogliere impreparato, e una volta trovata la temperatura sulle sue gomme intermedie dopo essersi difeso dalla buona ripartenza di Alonso, riesce a trovare quel vantaggio (3”744) che gli consente di vincere la gara davanti al campione asturiano.

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Restando in casa Red Bull, giornata in chiaro scuro per Sergio Perez (riconfermato da Helmut Marko per il 2024 alla luce dell’infortunio occorso a Daniel Ricciardo): il pilota messicano sceglie il momento buono al via della gara per fermarsi e montare le gomme intermedie (conclusione primo giro) riuscendo addirittura a stare davanti a Verstappen. Una volta, però, che la squadra decide di montare per primo al compagno di squadra le gomme soft restituendogli di fatto la leadership della gara, Checo non è più riuscito ad emulare i tempi del compagno di squadra, rendendosi al contrario protagonista nel finale di gara sia di un lungo in curva 1 nel corso del 61°giro (rientrando pericolosamente contromano, con la Direzione Gara che incomprensibilmente non ha investigato l’episodio) che ha portato Alonso a superarlo salendo così in seconda posizione, sia di un eccesso di velocità in pitlane nel corso del 65°giro (quando era entrato per montare un set di gomme full wet a causa dell’intensificarsi della pioggia), punito dalla Direzione Gara con 5 secondi di penalità, che hanno privato Checo del podio, retrocedendolo in quarta posizione.

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