Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Alternative Tyre Allocation in Formula 1: pregi e difetti© Pirelli Motorsport via Twitter

Alternative Tyre Allocation in Formula 1: pregi e difetti

In attesa della seconda qualifica sperimentale (in programma a Monza in occasione del Gp d’Italia) analizziamo i pregi e difetti dell’Alternative Tyre Allocation emersi nel primo test in Ungheria

25.07.2023 ( Aggiornata il 25.07.2023 18:17 )

  • Link copiato

Alternative Tyre Allocation: i pregi

Tra i pregi legati all’introduzione dell’Alternative Tyre Allocation (ATA) c’è senza ombra di dubbio l’ecosostenibilità. Con due set in meno di gomme per tutti e 20 i piloti attualmente partecipanti al Mondiale di Formula 1 è possibile risparmiare 40 set di gomme per weekend (e di conseguenza 160 gomme complessive), con un risparmio in termini di CO2 pari a 17 tonnellate tra produzione, trasporto, utilizzo e smaltimento.

Qualcuno potrebbe a questo punto chiedersi se non abbia più senso piuttosto che fornire due set in meno di gomme d’asciutto per pilota riutilizzare nelle gare successive i set inutilizzati dai piloti in una precedente gara. La risposta, purtroppo, è negativa: le gomme d’asciutto vengono infatti installate nel cerchione, e la rimozione dello stesso per un ipotetico riutilizzo successivo ne complica di fatto un successivo rimontaggio (per le gomme da bagnato, invece, nelle gare europee è possibile riutilizzare gomme intermedie/full wet in quanto non vengono smontate dai cerchioni. Cosa, questa, non possibile nelle gare extra europee, in quantoi per motivi logistici le gomme devono essere tassativamente staccate dai cerchioni). Per non parlare del fatto che ovviamente Pirelli non può conoscere la temperatura dentro le termocoperte a cui le gomme sono state sottoposte dalle singole squadre, così come se un determinato materiale delle mescole possa averne eventualmente risentito. Questo fa si, volente o nolente, che purtroppo tutte le gomme slick (usate o non usate) al termine di una gara debbano venir giocoforza buttate via.

In tal senso, alcuni dati forniti dal Chief Engineer Pirelli, Simone Berra al sito Formulapassion, meritano di essere osservati. Nei 13 weekend interamente disputati su pista asciutta lo scorso anno sono stati ben 945 i treni di gomme scartati dopo meno di 5 giri in pista (circa 3780 pneumatici). Andando poi nei dettagli, nei 13 Gp disputati lo scorso anno interamente sull’asciutto sono stati 351 i set di gomme mai utilizzati dalle singole squadre restituiti a Pirelli (e di fatto smaltiti) così come per ciascun dei suddetti 13 Gp su pista asciutta lo scorso anno sono stati 72 i set scartati con meno di 5 giri di vita.
Se molto spesso, quindi, fino ad oggi, molti set di gomme venivano restituiti dalle squadre alla Pirelli con pochissimi giri sulla struttura (se non addirittura nessuno), con l’ATA l’obiettivo principale è quello di evitare degli sprechi, facendo utilizzare al massimo alle squadre le gomme a propria disposizione.

L’introduzione dell’ATA ha sicuramente un altro vantaggio, perché da modo alle squadre meno competitive il fatto di poter studiare qualcosa di differente rispetto all’allocazione tradizionale, con la possibilità di poter avere dei risultati a dir poco inaspettati in qualifica. Vedi l’eliminazione in Q1 di George Russell (Mercedes), o di Carlos Sainz Jr (Ferrari) in Q2, ma anche l’approdo in Q3 dell’Alfa Romeo, che nelle qualifiche precedenti aveva sempre fornito delle prestazioni decisamente sottotono. Non c’è dubbio che alla base della performance fatta registrare in qualifica dal team guidato da Alessandro Alunni Bravi (con Zhou quinto e Bottas settimo in griglia) e non ripetuta in gara ci sia stata in primis l’ottimizzazione del pacchetto introdotto a Silverstone, ma in molti sono convinti che rispetto ad altre squadre più competitive l’Alfa si sia preparato meglio agli effetti dell’ATA in qualifica.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi