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Fia-Formula 1: rapporto agli sgoccioli?© Getty Images

Fia-Formula 1: rapporto agli sgoccioli?

Dopo il tweet del Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem relativo all’offerta presentata dal fondo saudita a inizio 2022 per l’eventuale acquisizione della F1, Liberty Media ha inviato una lettera alla Federazione, accusandola di aver interferito nei diritti commerciali dello sport

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Il punto più basso. Che il rapporto tra la Formula 1 (guidata da Stefano Domenicali) e la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile, guidata dal 16 Dicembre 2021 da Mohammed Ben Sulayem, raffigurato nella foto di apertura assieme a Domenicali e al patron Pirelli Marco Tronchetti Provera) non fosse dei più distesi lo si era capito in più circostanze, a cominciare dal mancato ampliamento delle Sprint nel 2022 (rimaste a tre come l’anno precedente, prima di trovare l’accordo per sei in ottica 2023), passando per l’anticipazione del calendario della F1 2023 da parte della FIA (a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni, con il calendario diffuso tramite un comunicato congiunto Federazione-Liberty Media), e per la questione relativa al possibile approdo di nuove squadre in Formula 1, con il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem favorevole a un approdo del Team Andretti in partnership con Cadillac (per conto di General Motors), a differenza di Liberty Media, decisamente meno propensa.
Mai, però, era capitato negli ultimi anni di assistere addirittura all’invio di una lettera da parte di Liberty Media atta a richiamare la Federazione a rispettare il proprio confine, accusandola addirittura con il suo comportamento non solo di aver interferito nei diritti commerciali della Formula 1, ma anche di aver causato un possibile danno agli azionisti. La dimostrazione, questa, di come tra Formula 1 e Federazione si stia davvero arrivando sempre più a un punto di rottura, se non addirittura di non ritorno, che sembra quasi riportare il Circus indietro nel tempo, e precisamente alla guerra tra la FISA di Jean Marie Balestre e la FOCA di Bernie Ecclestone che caratterizzò la fine degli anni’70 e i primi anni’80.

Ben Sulayem e la proposta del fondo sovrano saudita

Per poter capire meglio come in queste ore si siano ulteriormente aggravati i rapporti tra FIA e Formula 1, bisogna fare un passo indietro alla giornata di Venerdì 20 Gennaio.
Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, in tale data era uscito sul sito americano Bloomberg un articolo secondo il quale il fondo sovrano saudita (il PIF) aveva presentato all’inizio dello scorso anno un’offerta superiore ai venti miliardi di dollari per acquistare l’intera proprietà della Formula 1, prontamente rispedita al mittente da parte di Liberty Media (attuale proprietaria della massima serie motoristica), seriamente intenzionata a non cedere la Formula 1, e con lo stesso fondo saudita ancora oggi fortemente interessato al Circus.

Nella giornata di Lunedì 23 Gennaio è uscito in merito un tweet in tre parti del Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem.
“Come custode del motorsport, la FIA, in quanto organizzazione senza scopo di lucro, è cauta riguardo ai presunti prezzi gonfiati di 20 miliardi di dollari imposti alla F1.
Si consiglia a qualsiasi potenziale acquirente di applicare il buon senso, considerare il bene superiore dello sport e presentare un piano chiaro e sostenibile, non solo un sacco di soldi.
È nostro dovere considerare quale sarà l'impatto futuro per i promotori in termini di aumento delle tariffe per ospitare una gara e altri costi commerciali e qualsiasi impatto negativo che potrebbe avere sui fan.”

Dalle parole del Presidente FIA Ben Sulayem, emerge quindi una critica nei confronti dell’offerta del PIF ritenuta esagerata, ma anche come debba essere dovere della Federazione considerare quale potrà essere in caso di presentazione di un’offerta ad opera di un potenziale acquirente della F1 l’impatto futuro dei promotori per quanto concerne eventuali aumenti delle tariffe necessarie per ospitare una gara, nonché l’eventuale impatto (sul prezzo dei biglietti) possa andarsi a generare sui tifosi.

La risposta di Liberty Media

Nella giornata di ieri, Martedì 24 Gennaio, è arrivata puntuale la risposta da parte di Liberty Media con una lettera piuttosto dura inviata al Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem (e messa a disposizione delle squadre) da Sacha Woodward Hill, responsabile legale di Formula 1, e da Renee Wilm, responsabile legale e amministrativa di Liberty Media, il cui testo è stato diffuso da Sky Sports Uk.

Nella lettera, secondo le indiscrezioni diffuse, viene fatto presente al Presidente FIA Ben Sulayem che la Formula 1 ha il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali della F1 alla luce del contratto centennale firmato da FIA e FOM in passato, con la Federazione stessa che all’epoca si era impegnata “inequivocabilmente a non fare nulla per pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti”.
Secondo Liberty Media i commenti fatti dall'account Twitter del presidente della FIA, interferiscono con tali diritti in modo inaccettabile, così come il fatto che ogni potenziale acquirente della Formula 1 debba preventivamente consultarsi con la FIA è assolutamente sbagliato. Nella stessa lettera inviata da Liberty Media viene fatto presente al Presidente FIA Ben Sulayem di aver oltrepassato i limiti del mandato Fia, aggiungendo poi che “qualsiasi individuo o organizzazione che commenta il valore di un'entità quotata o delle sue controllate, in particolare affermando o implicando il possesso di conoscenze privilegiate, rischia di causare danni sostanziali agli azionisti e agli investitori di tale entità, senza contare la potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nella misura in cui questi commenti danneggiano il valore di Liberty Media Corporation, la FIA potrebbe essere ritenuta responsabile".

Non c’è dubbio che alla luce della lettera in questione, il rapporto tra FIA e Formula 1 rischia di andare in mille pezzi, con entrambe le parti che in queste ore non hanno rilasciato alcuna dichiarazione in merito. È lecito però immaginare che nei prossimi giorni possano emergere delle novità in merito, con l’auspicio che si possa arrivare quanto prima a un chiarimento, visto e considerato che una frattura in questo momento non conviene proprio a nessuno. Nè alla Federazione, né alla Formula 1. A maggior ragione in un momento in cui il Circus sembra aver ritrovato l’appeal di un tempo.

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