Scozia-Inghilterra Euro '96, Paul Gascoigne e la "sedia del dentista"

Scozia-Inghilterra Euro '96, Paul Gascoigne e la "sedia del dentista"

Nell’Europeo inglese il primo derby in una fase finale di un torneo internazionale, quel giorno Gazza stupì Wembley con una rete da antologia e un’esultanza folle

Jacopo Pascone/Edipress

18.06.2021 16:36

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Sono semplicemente le due nazionali più antiche di sempre: Inghilterra e Scozia diedero vita, il 30 novembre 1872, alla prima partita internazionale della storia del calcio. Una partita che non potrà mai essere come le altre, una rivalità che nasce tanti anni prima fuori dal campo, con le guerre di indipendenza scozzesi, per poi tornare in ambito sportivo, nel calcio e non solo. Dopo una sfilza incredibile di amichevoli, un paio di match di qualificazioni Mondiali negli anni ’50 e un doppio confronto nelle qualificazioni all’Europeo del ’68, il fato mette di fronte le due nazionali per la prima volta in una gara valida per una fase finale di un grande torneo internazionale nel 1996. Sì proprio il ’96, l’anno in cui si gioca l’Europeo inglese, l’anno in cui “il calcio torna a casa”.

Il derby di Wembley

15 giugno 1996, ore 16:00, Wembley Stadium, Londra. La Scozia di Craig Brown e l’Inghilterra di Terry Venables si giocano l’attesissimo derby. Il tutto in un clima di tensione assoluta: solo poche ore prima una bomba piazzata dall’IRA è esplosa a Manchester, provocando 200 feriti, questo solo grazie alla prontezza degli addetti alla sicurezza e delle forze dell’ordine inglesi che sono riuscite a far evacuare 75.000 persone, scongiurando una tragedia. Nonostante tutto, 76.900 spettatori gremiscono gli spalti di Wembley, scaldati da un piacevole sole inglese che ben risalta il verde del manto erboso e tutti i colori che contornano un’atmosfera incredibile. Le due rappresentative hanno pareggiato nella prima gara e cercano la vittoria per proiettarsi verso i quarti di finale. I Tre Leoni partono con il favore del pronostico, ma la Scozia non vuole assolutamente vestire i panni della malcapitata di turno e pone le sue speranze nel suo uomo più esperto e di talento: Gary McAllister. Dall’altra parte la squadra di Venables può contare su calciatori fantastici come Shearer, Sheringham, McManaman, su una difesa guidata da capitan Tony Adams e dall’attuale ct inglese Gareth Southgate, ma soprattutto su un genio assoluto come Paul Gascoigne che, tra l’altro, milita proprio in Scozia con i Rangers.

Vantaggio inglese

Dopo un primo tempo bloccato, è Alan Shearer a stappare il match a inizio ripresa. L’attaccante inglese, reduce da una stagione fantastica, la sua ultima con il Blackburn, in cui ha messo a segno 31 reti in campionato, insacca di testa il preciso traversone dalla destra di Gary Neville. Al 53’ è 1-0 per gli inglesi, con il numero 9 che, come di consueto, esulta con il braccio alzato facendo esplodere Wembley. Sheringham spreca poi la chance per il raddoppio, deviando in porta la punizione di Gazza, ma trovando sulla sua strada un super intervento di Goram. La reazione scozzese non si fa attendere, ma il colpo di testa di Gordon Durie viene letteralmente tolto dalla porta da una parata miracolosa di Seaman.

Seaman, la perla di Gascoigne e la "dentist's chair"

L’attaccante scozzese si rifà al minuto 78, quando un suo guizzo in area per anticipare Tony Adams provoca il fallo del centrale inglese: rigore. Wembley resta col fiato sospeso: gli spettatori non posso sapere che stanno per assistere a un minuto folle. Sul dischetto va ovviamente il numero 10 Gary McAllister. Seaman lo fissa immobile dalla linea di porta, lo scozzese incrocia con il destro, ma il portierone è insuperabile. Passano pochi secondi quando l’estremo difensore dell’Arsenal si appresta al rinvio. Palla lunga che Sheringham addomestica e cede ad Anderton, nel frattempo si vede quel burlone di Gazza che si butta dentro, verso l’area di rigore: la palla rimbalzante arriva lì… Ispirazione, istinto, genio, follia. Paul Gascoigne non ha bisogno di stoppare quel pallone, che potrebbe anche essere calciato di prima verso la porta, ma Gazza ce l’ha sul sinistro. E allora hop, sombrero, con Colin Hendry che casca come una pera, mentre Gascoigne scrive la storia, scaricando in rete un destro al volo che per bellezza e romanticismo entra di diritto tra i gol più iconici di sempre. Un capolavoro accolto da un boato quasi incredulo: il pubblico inglese stenta a crederci, ma è tutto vero, come la pazza esultanza di Gascoigne, che si gode quei pochi istanti prima che i compagni gli spruzzino direttamente in bocca l’acqua di una borraccia. Per comprendere il senso dell’esultanza della "dentist's chair" (la sedia del dentista), bisogna tornare indietro di qualche settimana, quando l’Inghilterra aveva da poco vinto l’amichevole contro la Cina giocata a Hong Kong. Quella sera alcuni membri della squadra, tra cui Paul Gascoigne e Teddy Sheringham, erano stati pizzicati dalle telecamere a fare baldoria in un locale della città. Il giorno dopo finirono sulle prime pagine di tutti i giornali con Gazza etichettato come un “ubriacone imbecille”. A far scalpore fu proprio la sedia del dentista, curioso gioco alcolico, in cui, a turno, i giocatori seduti e con la testa all’indietro, si versavano galloni e galloni di alcol, in una sfida di “resistenza”. Dopo una prima partita incolore contro la Svizzera, il più folle, probabilmente il più atteso protagonista mette la parola fine a Scozia-Inghilterra, regalando agli inglesi la prima vittoria dell’Europeo casalingo e prendendosi gioco di tutti gli addetti ai lavori che lo avevano aspramente criticato. Un successo che, vista l’atmosfera di tensione dovuta all’ordigno piazzato dall’IRA, tutte le premesse sulla rivalità, il gesto tecnico fuori dal comune di Gascoigne e la sua irriverente esultanza, racchiude appieno il significato del calcio per gli inglesi, oltre che la speranza che questa volta, veramente, “Football’s coming home”

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