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F1, Gp Germania: l'inaspettata vittoria di Hamilton e l'harakiri di Vettel©  Getty Images

F1, Gp Germania: l'inaspettata vittoria di Hamilton e l'harakiri di Vettel

Lewis Hamilton su Mercedes W09 si aggiudica a sorpresa il Gp di Germania davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e alla Ferrari di Kimi Raikkonen. Costretto al ritiro Sebastian Vettel per un errore di guida sul bagnato.

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Passare in pochi minuti da una possibile doppietta Ferrari alla doppietta Mercedes. Il Gp di Germania complice anche un meteo ballerino regala l'esito meno inaspettato alla vigilia con Lewis Hamilton che si aggiudica la gara di Hockenheim davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e a Kimi Raikkonen. Niente da fare, purtroppo, per Sebastian Vettel, autore di un'ottima gara che lo aveva visto leader fino al 52° Giro e costretto poi a ritirarsi per un errore di guida sul bagnato. Quello stesso bagnato che lo aveva portato agli onori della cronaca il 14 Settembre 2008 a Monza quando, alla guida della Toro Rosso, il pilota tedesco si era aggiudicato il Gp d'Italia, e che ieri, quasi a voler presentare il conto, riserva al campione di Heppenheim un'amara lezione.

Una gara, quella tedesca, che fin dal via aveva visto Sebastian Vettel prendere la testa della corsa piuttosto agevolmente davanti a Bottas e a Raikkonen, e che, se eccettuiamo le tornate dietro al compagno di squadra (su due pit stop contro il solo già effettuato dal pilota tedesco della Ferrari, e per questo costretto a lasciargli strada grazie a un team order imposto dalla squadra) non aveva riservato grossi problemi per Sebastian, il quale stava andando molto tranquillamente a vincere per la prima volta ad Hockenheim davanti al pubblico di casa, potendo così allungare in classifica davanti ad Hamilton, e mostrando una volta di più il grande potenziale della sua SF71-H.

In Formula 1, però, mai dire mai, e così a causa di uno scroscio di pioggia improvviso caduto su alcune parti della pista (ma non su tutto il tracciato al punto da sconsigliare l'utilizzo di una gomma da bagnato), ecco che una possibile vittoria è tornata prontamente in discussione. Prima la violenta toccata del cordolo da parte del pilota tedesco della Ferrari, che lo porta a perdere al termine del 47° Giro la bandella superiore dell'ala anteriore, e poi, cinque giri dopo, l'errore che di fatto gli costa la gara, con la difficoltà a poter curvare con delle gomme Soft in parte consumate (e quindi con minor grip) a causa della maggiore quantità di acqua sull'asfalto presente all'altezza della curva 13, il dritto in curva, andando a toccare il cartellone posto davanti alle barriere, ma restando al contempo impantanato nella ghiaia nella zona del Motodrom in una delle poche vie di fuga non asfaltate presenti sul tracciato.  

Un errore di guida se vogliamo stupido, ma, come ammesso dallo stesso campione tedesco a fine gara, dalle conseguenze molto pesanti, che porta lo stesso Vettel dalla possibilità di poter tranquillamente allungare in classifica piloti, dopo l'errore commesso da Hamilton nelle qualifiche, a ritrovarsi staccato di 17 punti dal campione inglese della Mercedes, autore di una grandissima gara, sopratutto sotto il bagnato.

Se la prima parte di gara aveva visto Lewis Hamilton rimontare fino al quinto posto in una decina di giri confermando una volta di più la grandissima differenza in termini di prestazioni tra le prime tre vetture di vertice (Mercedes, Ferrari, Red Bull) rispetto alle altre squadre, importante è stata nel suo caso sicuramente la gestione delle gomme che gli ha consentito di poter affrontare 43 giri con le Soft facendo segnare dei tempi di tutto rispetto confermando come in Germania la Mercedes non fosse troppo severa con le gomme come occorso ad esempio su altri tracciati. Decisiva poi, la scelta del muretto di montargli per l'ultimo stint di gara le gomme Ultrasoft, che su una pista che in alcuni tratti era bagnata e in altri decisamente asciutta, ha consentito al quattro volte campione inglese di poter mostrare a tutti il suo talento sul bagnato, favorito indubbiamente dal maggior grip innescato dalla mescola più morbida portata qui dalla Pirelli, che gli ha consentito di guadagnare fino a 2-3 secondi al giro. L'harakiri di Vettel, e il rientro ai box di Raikkonen e di Bottas gli hanno spalancato di fatto la porta verso una vittoria, inaspettata alla viglia, ma meritata per quanto visto in pista.


Una vittoria (la 44° al volante di una Mercedes) che Hamilton ha rischiato di non poter festeggiare a causa di un momento di confusione ai box nel corso del 53° Giro, quando dal muretto gli era stato chiesto di rientrare, salvo poi, appurato che Raikkonen sarebbe rimasto ancora un giro fuori, fare marcia indietro, con il pilota britannico costretto a tagliare la linea bianca che delimitava l'ingresso nella corsia dei box andando anche sull'erba, pur di rientrare in pista. Una mossa, quella del pilota inglese, che violava l'articolo 4.5 dell'Appendice L del Regolamento Sportivo, ma che i commissari hanno ritenuto opportuno punire con una semplice reprimenda (la prima stagionale per lui), in quanto la manovra era stata effettuata in regime di safety car e in maniera sicura, senza pericolo per gli altri piloti.

Detto di Vettel e di Hamilton, meritano due parole i rispettivi compagni di squadra, Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas, accomunati peraltro dall'aver ricevuto entrambi un team order a favore dei rispettivi caposquadra. Se Bottas ha disputato una gara tutto sommato regolare, venendo solamente invitato dal team nel finale a non attaccare Hamilton in occasione della ripartenza della safety car lasciandogli così la posizione in seguito al ritiro di Vettel, deludente è stata sicuramente la gara di Raikkonen, il quale, ancora una volta, ha dimostrato di non saper attaccare quando il suo compagno di squadra era fuorigioco. Per carità, il terzo posto è sempre un buon risultato, ma il potenziale visto ieri sulla SF71-H era tale da meritare un piazzamento migliore rispetto al terzo posto portato a casa dal finlandese.

Capitolo Red Bull. Se Verstappen porta a casa un preziosissimo quarto posto nonostante un pit stop in più per via della scellerata scelta della squadra di montargli delle gomme intermedie (poi rimediata in occasione della safety car), Ricciardo, partito in fondo griglia per la sostituzione della power unit, si vede nuovamente costretto al ritiro in seguito all'ennesimo inconveniente occorso al motore Renault. Da capire se questa nuova unità potrà essere riutilizzata o meno dal pilota australiano di origini italiane domenica prossima in Ungheria, o se per il pilota di Perth si preannuncia nuovamente un weekend piuttosto travagliato.

Questo, dunque, l'ordine di arrivo del Gp di Germania, grazie alla schermata diffusa dalla FOM.

 

In Classifica Piloti, dunque, Hamilton (188) si porta in testa, con 17 punti di vantaggio su Sebastian Vettel, fermo a quota 171. Al terzo posto si conferma Kimi Raikkonen (131), seguito da Bottas (122), Ricciardo (106) e da Verstappen (105).

In Classifica Costruttori la Mercedes torna in testa con 310 punti, seguita dalla Ferrari (302), e dalla Red Bull (211). Più staccate Renault (80 punti), Force India e Haas (59 punti), e McLaren (48).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 domenica prossima, 29 Luglio con il Gp d'Ungheria, in diretta esclusiva su SKY SPORT F1 HD e in differita serale su TV8.

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