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F1, Qualifiche Germania: Vettel in pole, Hamilton ko per lo sterzo© Getty Images

F1, Qualifiche Germania: Vettel in pole, Hamilton ko per lo sterzo

Sebastian Vettel conquista la pole position del Gp di Germania, 11° prova del Mondiale di Formula 1, davanti a Valtteri Bottas (Mercedes) e al compagno di squadra Kimi Raikkonen. Problemi al servosterzo per Hamilton, costretto a fermarsi al termine della Q1.

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Pole e record della pista. Nel giorno in cui Lewis Hamilton (come vedremo in seguito) è costretto a fermarsi per un problema al servosterzo alla sua Mercedes W09, Sebastian Vettel a bordo della sua Ferrari SF71-H porta a casa un risultato estremamente importante in ottica campionato conquistando non solo la pole position del Gp di Germania (la quinta stagionale, la seconda ad Hockenheim dopo quella conquistata nel 2010 con la Red Bull), ma anche il record della pista (1'11”212), andando così a battere quel 1'13”306 conseguito nel 2004 da Michael Schumacher. Una pole figlia non solo del talento del campione tedesco, capace di fare la differenza  nel corso dell'ultimo tentativo dopo l'attacco di Valtteri Bottas (autore di un'ottima qualifica dopo il rinnovo contrattuale per il 2019 (con opzione per il 2020) ufficializzato ieri), ma anche e sopratutto dell'ottimo bilanciamento della SF71-H, che anche oggi ha finito con il fare la differenza, associata all'adrenalina di voler conquistare a tutti i costi la pole davanti al pubblico di casa.

Una pole dedicata dal Team Principal Ferrari, Maurizio Arrivabene a Sergio Marchionne, le cui condizioni di salute (divenute improvvisamente più serie dopo esser stato ricoverato a giugno in ospedale in Svizzera per un intervento alla spalla) hanno costretto la Fca a nominare nel tardo pomeriggio di oggi John Elkann come nuovo Presidente della Rossa, e Louis Carey Camilleri come nuovo Ad.

Se in casa Ferrari si celebra giustamente la pole di Sebastian Vettel, è anche vero che per un attimo si è addirittura pensato di poter piazzare entrambe le monoposto del Cavallino in prima fila, grazie a un Kimi Raikkonen estremamente superlativo sia in Q1 che in Q2, e capace di piazzarsi in entrambe le circostanze davanti al compagno di squadra tedesco. Purtroppo, un errore del finlandese all'altezza della curva 12 nel corso del primo tentativo della Q3 non ha consentito questa possibilità, relegandolo al terzo posto in griglia di partenza. Un risultato da cui Raikkonen dovrà ripartire, sperando di poter essere uno dei protagonisti anche domani in gara.

Per una Ferrari che sorride, c'è una Mercedes che nella gara di casa non ha molto di cui rallegrarsi. Detto dell'ottimo secondo posto in griglia di Bottas, bisogna purtroppo registrare un problema al servosterzo che ha finito con il rovinare la qualifica di Lewis Hamilton, il quale, salvo ulteriori sostituzioni, domani sarà costretto a partire dal 14° posto in griglia. Inizialmente il problema era stato attribuito ad un uscita di pista  del quattro volte campione del mondo inglese nel corso dell'ultimo tentativo in Q1 che, toccando forse esageratamente il cordolo, aveva finito con il danneggiare il servosterzo, bloccando il cambio in quarta marcia e generando così una perdita di olio.

Secondo invece un comunicato diffuso dalla stessa Mercedes nel corso del pomeriggio, il danneggiamento non sarebbe da imputare a una guida troppo aggressiva da parte di Hamilton, quanto a un problema tecnico occorso allo stesso servosterzo, il quale avrebbe accusato il cedimento mentre Hamilton stava guidando in curva 1 e che lo avrebbe spinto prima fuori pista, e poi, una volta rientrato, a saltare piuttosto fortemente sui cordoli. Un problema, l'ennesimo dopo quelli accusati al cambio da Bottas e all'alimentatore dallo stesso pilota inglese in Austria, che conferma una volta di più come i problemi di affidabilità alla nuova power unit non siano ancora stati del tutto risolti in casa Mercedes.

Un gesto, quello di Hamilton di voler cercare di spingere la macchina, ormai ferma, fino ai box, che ha ricordato ai più nostalgici quanto fatto da Nigel Mansell nel Gp degli Usa l'8 Luglio 1984 sul circuito di Dallas. Se negli States il Leone d'Inghilterra fu costretto ad arrendersi per il grande caldo che lo fece svenire, ad Hockenheim oltre alla grande fatica alla fine è stata determinante anche l'eccessiva distanza che separava la sua W09 dalla corsia dei box.
Una cosa, comunque è certa: Hamilton non si darà per vinto e proverà a rimontare su una pista dove sorpassare non è del tutto impossibile.

La Red Bull, costretta a partire dal fondo schieramento con Daniel Ricciardo per via della sostituzione della power unit, conferma con Max Verstappen di trovarsi relativamente bene ad Hockneheim: se nel secondo settore la monoposto del team di Milton Keynes soffre non poco per via della minore potenza della power unit Renault rispetto a quelle Mercedes e Ferrari, nel primo e sopratutto nel terzo settore (dove la trazione è a dir poco fondamentale) riesce a fare la differenza con il giovane pilota olandese. Se nel ritmo qualifica la RB14 non è parsa del tutto irresistibile, occhio al passo gara dove come abbiamo visto nel corso della seconda sessione di libere, Verstappen riusciva a girare sui tempi di Mercedes e Ferrari, dimostrando come la Red Bull possa sicuramente rappresentare in Germania il vero e proprio ago della bilancia.

Scorrendo la classifica, da sottolineare l'ottimo risultato dei team motorizzati Ferrari, con la Haas che, approfittando della penalizzazione di Ricciardo e del problema occorso ad Hamilton riesce a qualificare Magnussen e Grosjean al quinto e al sesto posto, e con l'Alfa Romeo Sauber, che porta Charles Leclerc al nono posto in griglia (in mezzo le due Renault di Hulkenberg e Sainz, qualificati rispettivamente settimo e ottavo).

Un Gp quello di Germania, in programma domani (diretta dalle 15:10 su SKY SPORT F1 HD e su SKY SPORT UNO; differita alle 21 su TV8) che ha tutti gli ingredienti per essere estremamente appassionante, con l'auspicio, come sempre, che a vincere in pista sia lo spettacolo.

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