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F1, Analisi Gp Giappone

F1, Analisi Gp Giappone

Redazione

10.10.2016 ( Aggiornata il 10.10.2016 19:50 )

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Un vero e proprio colpo da samurai. Nico Rosberg approfittando dell'ennesima partenza sbagliata da parte del compagno di squadra, Lewis Hamilton, vince il Gp del Giappone davanti alla Red Bull di Verstappen e al campione inglese di Stevenage, allunga su di lui in classifica portando a 33 i punti di vantaggio, e consegna alla Mercedes (grazie anche al podio di Hamilton) il terzo titolo costruttori consecutivo. Non poteva esserci giornata migliore per il 31 enne pilota di Wiesbaden, il quale conferma il momento decisivamente positivo andando a vincere su un circuito dove mai aveva trionfato in passato.

Una vittoria, quella di Rosberg, mai per un attimo messa in discussione, nonostante la gara nipponica, disputata come sempre sul circuito di Suzuka, ci abbia mostrato come gli avversari (Ferrari in particolare) abbiano fatto un deciso passo in avanti recuperando una parte del gap mostrato su altri circuiti.

Partenza tris

Uno dei momenti sicuramente più significativi della gara è stato sicuramente il via dove Hamilton sbaglia la sesta partenza stagionale ritrovandosi di botto da 2° a 8°, con il pilota tedesco invece tranquillamente in testa. Da qui è dunque iniziata una lunga rimonta da parte del tre volte campione inglese che lo porterà ad arrivare terzo, dopo aver lottato nel finale con la Red Bull di Max Verstappen ed essere andato lungo alla Triangle Chicane (Chicane del Triangolo), passata alla storia per il celebre contatto tra Prost e Senna nel corso del Mondiale 1989 in seguito a una frenata fatta in extremis da parte del giovane pilota olandese, richiamato fortemente dai commissari a fine gara. A dire il vero anche Mercedes nelle ore successive aveva presentato un reclamo ai commissari in merito a questo episodio, per poi fare un passo indietro dopo le dichiarazioni di Hamilton che di fatto assolvono o quasi il giovane collega della Red Bull.

Festa triplete Mercedes

Eppure, nonostante il terzo posto finale di Hamilton, che lo pone, come dicevamo all'inizio, a 33 punti di svantaggio nei confronti di Rosberg, grazie ai due podi ottenuti ieri, la Mercedes può festeggiare a 4 gare dal termine il terzo titolo costruttori consecutivo. Nella storia solamente Ferrari nel triennio 1975-1977; e dal 1999 al 2004; McLaren-Honda dal 1988 al 1991; Williams dal 1992 al 1994 e Red Bull dal 2010 al 2013 ottennero 3 o più titoli costruttori consecutivi (ricordiamo, infatti, che questo titolo viene assegnato a partire dalla stagione 1958).

Raikkonen FP3

Due parole, infine, sulla Ferrari. Se dovessimo limitarci ad analizzare la gara in se per se, non c'è dubbio come il quarto e quinto posto finale raccolti da Vettel e da Raikkonen siano da considerarsi assai deludenti, eppure non tutto è da buttare via. Dopo la giornata di venerdì che aveva visto le Rosse in difficoltà sopratutto nel secondo settore (dove come sempre, la trazione gioca un ruolo importante), il sabato ha visto una Rossa completamente rigenerata, con il gap nei confronti della Mercedes sceso a soli 3 decimi, e con un deciso recupero proprio nel secondo settore, portando così in griglia Raikkonen in terza posizione e Vettel in quarta posizione, staccati tutto sommato di pochissimo rispetto al team campione del mondo, e comunque (cosa importante!) davanti alle Red Bull in un circuito che alla vigilia veniva dato come ostico per le monoposto di Maranello.

Vettel Perez Gara

Purtroppo le penalità inflitte ai due ferraristi (3 posizioni di meno in griglia a Vettel per l'incidente occorso al via in Malesia in cui aveva coinvolto Rosberg; 5 posizioni in meno a Raikkonen per la sostituzione del cambio poche ore prima della gara) avevano sicuramente reso difficile almeno in apparenza la gara delle Rosse. E invece, nonostante ciò, grazie anche a un paio di sorpassi al via su Ricciardo e Perez (qui raffigurato), Vettel era riuscito con molta autorità a portare la sua Ferrari fino al terzo posto, staccato di poco meno di due secondi dal secondo posto occupato dalla Red Bull di Verstappen. La scelta decisiva passata poco dopo metà gara: imitare Rosberg, Verstappen e Hamilton (in rimonta) e montare gomme hard per finire la gara, o andare avanti con le gomme hard in uso e poi passare alle soft, sperando di essere più veloci degli altri e andando così a recuperare le posizioni perse. In casa Ferrari hanno scelto questa soluzione, rivelatasi fin da subito purtroppo un vero e proprio boomerang. Non solamente Vettel, rientrato in pista con le soft al 35° giro, non è riuscito a superare la Mercedes di Hamilton (3°) che montava le gomme hard, ma addirittura, come possiamo vedere dalla classifica finale, ha chiuso con ben 15 secondi di ritardo, dimostrando così, purtroppo, come la mescola più indicata alla fine fosse proprio la Hard, con la Soft che, dopo pochi giri andava progressivamente a perdere prestazione sul giro. Presumibilmente montando le Hard alla peggio un giro dopo Verstappen, il campione tedesco della Ferrari avrebbe potuto lottare con il pilota olandese della Red Bull per il podio.

Riepilogo Gara

Sperando di farvi cosa gradita, andiamo a riepilogare l'ordine di arrivo della gara. Da rilevare come tutte e 22 le monoposto in gara abbiano tagliato la bandiera a scacchi. Nella storia della Formula 1 questa circostanza si era verificata altre 6 volte: a Zandvoort nel 1961, a Indianapolis (dove partirono solamente le 6 monoposto gommate Bridgestone) e a Monza nel 2005; a Valencia nel 2011; proprio qui a Suzuka lo scorso anno, e infine quest'anno a Shanghai.

Classifica piloti

In Classifica piloti, Rosberg (313 punti) rafforza la leadership in testa alla classifica con Hamilton, che sale a quota 280. Terzo Ricciardo a 212 punti, seguito a 170 punti da Kimi Raikkonen. Quinto a 165 punti il duo costituito da Max Verstappen e da Sebastian Vettel.

Classifica costruttori

In Classifica costruttori le prime posizioni sembrano assai congelate con la Mercedes (vincitrice del titolo) a quota 593, seguita dalla Red Bull a 385, e dalla Ferrari a 335. Decisamente più interessante la lotta per il quarto posto con la Force India (134 punti) davanti alla Williams (124 punti) con soli 10 punti di distacco tra i due team.

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 23 Ottobre con il Gp degli Usa sul circuito di Austin (diretta SKY, differita RAI), che la scorsa stagione regalò a Lewis Hamilton la gioia del terzo titolo mondiale.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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