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La Formula 1 e le ambiguità del regolamento

La Formula 1 e le ambiguità del regolamento

Redazione

26.07.2016 ( Aggiornata il 26.07.2016 19:18 )

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Un weekend da dimenticare. La Formula 1 del dopo Ungheria s'interroga dopo le polemiche suscitate dal comportamento della Direzione Gara tra le qualifiche di sabato e la gara di domenica. Diversi episodi, infatti, non hanno mancato di far discutere non solo gli appassionati, ma addirittura le scuderie per quanto accaduto (e sopratutto non deciso) in pista, e chi ha provato a rileggersi il Regolamento non ha potuto fare a meno di notare come in alcuni casi le decisioni prese non fossero proprio conformi allo stesso.

Il primo episodio che ha destato numerose polemiche riguarda le qualifiche, e in particolare la Q1, quando ben 11 piloti avevano ottenuto la migliore prestazione ottenendo tempi più alti del 107% rispetto al leader della fase di qualifica in questione, Nico Rosberg.

Secondo il Regolamento il pilota che gira su tempi superiori del 107% rispetto al leader non solamente viene eliminato, ma addirittura rischia l'esclusione dalla gara (anche se in tempi più recenti questa ultima parte è stata raramente applicata). Nel caso specifico, se è vero che ben 6 piloti sono stati eliminati (Haryanto e Wehrlein su Manor, la Sauber di Ericsson, le Renault di Magnussen e Palmer e la Williams di Massa) altri 5 piloti potevano essere a rischio eliminazione, essendo i loro tempi superiori al 107%, ma sono stati ugualmente ammessi alla Q2: ci stiamo riferendo alle Red Bull di Ricciardo e Verstappen, alla Williams di Bottas, e alle Force India di Perez e di Hulkenberg.

Vero, presumibilmente visto il diluvio abbattutosi a sorpresa sull' Hungaroring (la pioggia era prevista, infatti, intorno alle 17, non alle 13.30-14), i commissari avranno pensato di usare un po' più di tolleranza eliminando solamente i 6 piloti più lenti e non considerando eccezionalmente la regola sopra citata del 107%,  ma si trattava comunque di una decisione da comunicare ufficialmente alle squadre e al pubblico quantomeno nel corso della stessa Q1. Nulla di questo è stato fatto, lasciando un po' a tutti l'interpretazione di quanto stava capitando.

Testacoda Alonso Q3

Il secondo episodio riguarda la pole position di Rosberg, ottenuta in regime di bandiere gialle. Come possiamo vedere dal frame, nel corso dell'ultimo tentativo la McLaren-Honda di Alonso è andata in testacoda nel secondo settore (e più precisamente alla curva 8), mentre Hamilton, autore finora del miglior tempo, stava migliorando la propria prestazione. Per regolamento, quando vengono esposte le bandiere gialle, il pilota è tenuto a ridurre in maniera significativa la velocità. Hamilton ha decisamente rallentato; Rosberg invece ha ottenuto proprio in quel giro la pole position, migliorando di oltre due decimi, passando da 1'20”201, a 1'19”965. Solamente in serata (4 ore dopo la pole ottenuta !!!) i commissari hanno convocato Rosberg chiedendogli spiegazioni, con il pilota tedesco che ha potuto dimostrare grazie alla telemetria che in quel punto aveva rallentato. Se è vero che il Regolamento in tal senso non fornisce ai piloti una velocità standard da seguire nei tratti di esposizione delle bandiere gialle, lascia sicuramente perplessi il fatto che, pur rallentando, un pilota sia comunque riuscito a migliorare il proprio tempo di oltre due decimi, quando altri piloti (compreso il compagno di squadra Hamilton), rallentando ugualmente avevano alzato non di poco il tempo del giro effettuato.

Contatto Verstappen Raikkonen

Il terzo e ultimo episodio che ha suscitato numerose polemiche riguarda il contatto occorso in gara tra la Ferrari di Raikkonen e la Red Bull di Verstappen. Come abbiamo già spiegato, secondo il Regolamento, il pilota che sta davanti e che è in procinto di essere sorpassato può cambiare traiettoria solo una volta. Verstappen tenta di resistere ma si sposta in traiettoria due volte, seppur in maniera quasi impercettibile, andando anche a danneggiare (per fortuna in maniera lieve) l'alettone anteriore della Ferrari numero 7. Una irregolarità che la Direzione Gara non individua, sostenendo di non aver visto il doppio cambio di traiettoria (che le immagini telelvisive ben dimostrano) e che di fatto assolve erroneamente il giovane pilota della Red Bull, andando però a penalizzare l'innocente colloquio radio di Jenson Button con il proprio team (McLaren-Honda), in cui il pilota inglese stava chiedendo alla squadra il motivo per cui i propri freni non funzionassero, prima di essere poi costretto al ritiro.

Una serie di episodi, quelli occorsi all'Hungaroring, che se da una parte ha portato gli appassionati a protestare in merito sui principali social network, dall'altra ha spinto le squadre a inserire nell'ordine del giorno della prossima riunione dello Strategy Group (in programma tra mercoledì e giovedì a Ginevra) l'eccessivo numero di regole attualmente presenti, al fine di poter arrivare (a partire dalla prossima stagione?) a un nuovo Regolamento con meno regole, e possibilmente più semplici da interpretare.

Nel corso della stessa riunione si parlerà poi anche dell'utilizzo al via della Safety Car in caso di gara bagnata (con la possibilità di fare una partenza da fermo a pista asciugata) dopo le critiche riscontrate a Monaco e a Silverstone, e l'eventuale introduzione del sistema Halo a partire dalla prossima stagione.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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