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F1, Gp Monaco: Hamilton e la vittoria ritrovata

F1, Gp Monaco: Hamilton e la vittoria ritrovata

Redazione

30.05.2016 ( Aggiornata il 30.05.2016 09:00 )

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La rabbia e l'orgoglio. Non ci sono altri modi per sintetizzare l'atmosfera percepita sul podio del Gp di Monaco di Formula 1 se non riprendendo il titolo del celebre pamphlet di Oriana Fallaci. Da una parte la gioia di Lewis Hamilton che, dopo le difficoltà patite ieri in Q3 con una probabile pole position persa per un problema tecnico alla sua power unit e il clamoroso harakiri dello scorso anno (con una sosta inspiegabile a pochi giri dal termine che gli privò il successo dopo una gara nettamente in testa) conquista a Montecarlo la sua 44° vittoria (la prima dopo aver vinto ad Austin nell'ottobre dello scorso anno il titolo mondiale). Dall'altra parte la profonda rabbia di Daniel Ricciardo verso il proprio team per il pit stop che di fatto ha deciso la gara accusandolo di averlo danneggiato per la seconda volta consecutiva dopo aver perso la vittoria in Spagna a causa di una strategia rivelatasi errata.

Pit stop Ricciardo Gara

L'episodio decisivo al 32° giro, quando in occasione della sosta ai box per passare dalle gomme intermedie alle gomme soft, il pilota australiano della Red Bull arriva nella piazzola senza che la squadra abbia già disponibili le gomme per la sosta. Una circostanza quasi fantozziana che ricorda molto il pit stop occorso alla Ferrari di Irvine in occasione del GP d'Europa disputato al Nürburgring il 26 Settembre 1999, anche se a dire il vero, in quell'occasione fu solo una gomma (la posteriore destra per la precisione) a mancare. Passano così una decina di secondi, prima di poter montare le gomme supersoft, e di tornare in pista subito dopo il passaggio di Hamilton, che per pochissimo prende la testa della corsa. Un vero peccato, in quanto nella prima fase di gara era stato proprio Ricciardo a montare un passo di gara veramente interessante, agevolato anche da un Rosberg,autore di una gara a dir poco opaca nonostante le tre vittorie consecutive qui ottenute dal 2013 al 2015 e giunto solamente settimo al traguardo.

Un errore del quale Helmut Marko, braccio destro del patron Mateschitz, nelle ore immediatamente successive alla gara, ha poi chiesto scusa al pilota.

Con Hamilton in testa, e autore di una seconda parte molto buona (per non parlare di un'ottima strategia con un pit stop in meno degli altri, essendo passato dalle gomme full wet alle gomme ultrasoft, saltando così il passaggio alle gomme intermedie), al pilota australiano non è rimasto altro che tentare degli attacchi in pista prima al 37° giro (con un doppio attacco all'uscita del tunnel e alla chicane delle Piscine, con Hamilton che salta la chicane e chiude poi la porta al rivale), e poi al 53° giro sempre usciti dal Tunnel, ma con Hamilton, che, prevedendo le intenzioni del rivale, prende la traiettoria interna prima della chicane, neutralizzando così l'attacco.

Una cosa, comunque, il Gp di Montecarlo, in attesa di ulteriori indicazioni nei GP successivi, lo ha evidenziato: la Red Bull è tornata, e già in Canada potrebbero esserci ulteriori conferme, a dimostrazione della bontà della power unit evo Renault, portata in soli due esemplari e montata dallo stesso Ricciardo in Red Bull e in Renault da Kevin Magnussen.

Chi ha un po' deluso nelle file della scuderia di Milton Keynes è stato Max Verstappen, il quale dopo esser stato grande protagonista di gara arrivando fino al 10° posto (era partito dalla pitlane), in gara replica l'errore fatto durante la FP3 di ieri mattina, andando a toccare le barriere all'altezza del Massenet. Gara finita per lui.

Perez Gara

Chi invece ha motivo di festeggiare oggi è sicuramente la Force India, che con un ottimo Sergio Perez porta a casa un prestigiosissimo terzo posto (il primo qui a Monaco nella storia della scuderia). Non è la prima volta che il pilota messicano riesce a saper gestire con maestria le gomme Pirelli. Qui c'è riuscito molto bene, e nel finale di gara, approfittando della lotta tra Hamilton e Ricciardo, ha provato nei limiti del possibile ad avvicinarsi ai due.

Raikkonen Gara

Capitolo Ferrari. Non c'è dubbio che il bilancio in terra monegasca possa venir considerato assai deludente, con Vettel giunto al traguardo solamente 4° e con Raikkonen ritirato nella prima parte di gara per aver sbattuto al tornatino del Loews, e successivamente messo sotto inchiesta dai commissari per aver ostacolato Grosjean, il quale tentava di superarlo, e per aver al contempo fatto una parte di giro con l'ala fortemente danneggiata in condizioni di scarsa sicurezza in pista.

Comunicazione commissari Raikkonen

In serata poi, come possiamo vedere, i commissari hanno assolto il pilota finlandese della Ferrari in quanto il suo comportamento era mirato a portare la propria monoposto, ormai irremediabilmente danneggiata, nella prima via di fuga utile, e cioè in fondo alla staccata del porto, alla curva 10.

Massa Vettel Hulkenberg

Tornando a Vettel, il campione tedesco di Heppenheim ha cercato di fare quello che poteva, disputando tutto sommato una gara accettabile e anche facendo segnare dei buoni rilievi cronometrici, ma perdendo purtroppo il podio a causa dell'impossibilità in pista a poter superare la Williams di Felipe Massa, decisamente più lento di lui con le gomme full wet.

Purtroppo anche in questo caso la Ferrari ha pagato a carissimo prezzo la difficoltà a mandare in temperatura le gomme nel corso della Q3. Un problema già evidenziato nelle precedenti gare (e in particolare a Barcellona), ma che su un circuito come quello di Montecarlo alla fine diventa profondamente penalizzante. Probabilmente, potendo partire più avanti in griglia, anche la gara di Seb sarebbe stata decisamente diversa.

Da sottolineare la gara di Fernando Alonso, che porta la sua McLaren-Honda addirittura al quinto posto. Vero, a Montecarlo non si supera, ma la gara del pilota asturiano ci conferma come, con una monoposto maggiormente competitiva, anche lui potrebbe essere senza alcun dubbio in lotta per il Mondiale, e al contempo come in McLaren piano piano qualche piccolo passo si stia cominciando a fare.

Due parole, infine, sulle numerosi sanzioni comminate a fine gara. Detto di Raikkonen, assolto dai commissari,  non altrettanto bene è andata al finlandese della Williams Valtteri Bottas (4 punti in meno in patente, e 10 secondi in più sull'ordine di arrivo finale) per esser entrato in contatto alla Rascasse con la Haas del messicano Gutierrez (il quale, in virtù della penalizzazione, ha superato il finlandese nell'ordine di arrivo finale); allo svedese della Sauber Marcus Ericsson (tre posizioni in meno in griglia in Canada), per aver causato l'incidente con il compagno di squadra, il brasiliano Felipe Nasr sempre alla Rascasse; al russo della Toro Rosso Daniil Kvyat (tre posizioni in meno in griglia in Canada e altri due punti in meno nella patente) in quanto nel tentativo di restituirgli la posizione dopo un sorpasso in regime di Safety Car ha finito inavvertitamente per toccarlo e farlo sbattere contro le barriere; e infine al giovane pilota tedesco della Manor, Pascal Wehrlein (due sanzioni di 10 secondi sull'ordine di arrivo) per aver prima sforato il tempo minimo consentito nel settore durante la Virtual Safety Car, e per non aver rispettato le bandiere blu, ostancolando il doppiaggio alla Ferrari di Sebastian Vettel, facendogli perdere in un solo giro circa 1 secondo e mezzo. 

Riepilogo Gara

Questo il riepilogo della gara, con l'ordine di arrivo finale, uscito prima delle penalizzazioni sopra accennate.

In classifica Rosberg con il settimo posto odierno sale a 106 punti, seguito dal compagno di squadra Hamilton a quota 82. Ricciardo sale al terzo posto a 66 punti, precedendo così i due piloti della Ferrari, con Raikkonen (61) davanti a Vettel (60).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 il prossimo 12 Giugno con il GP del Canada (diretta SKY, differita RAI), con Mercedes, Red Bull e Ferrari pronte, ancora una volta, a darsi battaglia.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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