Continuiamo a commentare il Gp di Singapore soffermandoci sul momento difficile riscontrato a sorpresa dalla Mercedes e soffermandoci anche sugli altri team.
Come dicevamo, chi sicuramente ha deluso è stata la
Mercedes, la quale a nostro giudizio, oltre a non aver trovato i giusti assetti in pista per qualifiche e gara, deve un po' interrogarsi sulla power unit mandata in pista a Monza e su cui ha utilizzato tutti e 7 i gettoni rimanenti. Vero, contrariamente alle prime voci che giravano nel paddock, la perdita di potenza che ha portato al ritiro di
Hamilton (il quale con gomme soft per la prima volta dall'inizio del weekend dopo la prima safety car riusciva a girare con il passo dei primi) è stata generata dalla rottura della fascetta di serraggio tra l'intercooler e il propulsore, ma se a questo aggiungiamo il problema occorso durante la FP3 di Monza a Rosberg (che costrinse il team a montare sulla Mercedes di Nico la specifica precedente, rottasi poi nei giri finali), e le difficoltà riportate dallo stesso pilota tedesco nel giro di schieramento in griglia pochi minuti prima che venisse chiusa la pit lane, tutto questo fa capire come tutto non stia proprio filando come l'olio nel team campione del Mondo.
Passando brevemente agli altri team sicuramente la gara di domenica è stata un'occasione persa per la
McLaren-Honda. In una pista dove il motore non conta molto, e in cui entrambi i piloti potevano andare a punti, le monoposto anglo-nipponiche sono state entrambe costrette al ritiro per via di un problema al cambio. Dimostrazione che oltre alla tanto ciriticata power unit Honda anche la monoposto forse non è esente da colpe.
Tra le altre note di giornata, come possiamo vedere dalla tabella riepilogativa del GP, se
Bottas è riuscito pur con 34 secondi di ritardo a riportare la
Williams al quinto posto in una pista scarsamente congegnale alla monposto di Grove, due parole le merita sicuramente
Max Verstappen, al debutto su questa pista ed autore di una gara assolutamente da incorniciare. Partito in fondo a tutti a causa dello spegnimento del motore al termine del giro di ricognizione, il giovane pilota della
Toro Rosso è riuscito a portare a casa un ottimo ottavo posto in una pista dove sorpassare è a dir poco impossibile. Chapeau!
Due parole, infine, sulla
Federazione. La FIA per via di un protocollo francamente discutibile, non ha consentito a Vettel di portare sul podio la bandiera della Ferrari con raffigurato il Cavallino Rampante, ha richiamato gli uomini in Rosso perchè alcuni meccanici volevano correre sotto al podio per festeggiare la vittoria conseguita da Vettel tentando di superare degli steward che non volevano farli passare pretendendo anche una lettera di scuse dal Team Principal Ferrari, Arrivabene, ma poi non è stata in grado di garantire la sicurezza in pista quando, come possiamo vedere dalle immagini, un 27enne sconsiderato è entrato in pista attraversandola ben due volte, e poi camminando sui bordi. Cose che fanno assai riflettere.
Domenica la Formula 1 torna in pista con il Gp di Giappone a Suzuka (diretta SKY, differita RAI): capiremo in quell'occasione su un circuito tecnicamente completo se la crisi evidenziata a Singapore dalla Mercedes sia stata solo passeggera e cercheremo di scoprire i progressi della Ferrari di Vettel, con l'auspicio di poter assistere a una gara veramente spettacolare.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold