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Serie A, fatti e personaggi della 17ª giornata

Serie A, fatti e personaggi della 17ª giornata

Redazione

19.12.2016 ( Aggiornata il 19.12.2016 09:49 )

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Potenza, determinazione, grinta. La Juventus ha vinto da Juventus il big match di giornata e ha allungato il passo sulla Roma battuta nello scontro diretto e sul Milan, impantanato con l’Atalanta. Campione d’inverno a inverno non ancora iniziato. Un amaro boccone per la Roma, reduce da sei punti ottenuti nelle delicate sfide con Lazio e Milan, e arrestata sul più bello, in quello Stadium dove perde sempre. Sette punti a dicembre non sono incolmabili, ma contro questa Signora, che non cede di un millimetro e che continua a far puntualmente sue le partite in bilico, rischiano di essere troppi. Serviva non perdere ulteriore terreno per l’attore e cantante Spalletti. Invece è arrivato proprio il ko a sancire una dura lezione, come ammesso anche da alcuni elementi giallorossi. Il tecnico: «Ne usciamo malissimo». Szczesny: «In campo dobbiamo essere più uomini». Sembra quasi una resa. Il gol di Higuain non rappresenta ancora la pietra tombale sul campionato, ma di certo segna uno dei passaggi-chiave di questa Serie A. Il Pipita è arrivato a quota dieci reti, tutte decisive. Dieci, come i gol di Mertens, di cui sette negli ultimi sette giorni. Dopo la tripletta al Cagliari, il “falso 9” napoletano non si è “limitato” a ripetersi, ma ha addirittura fatto meglio, rifilando un poker al malcapitato Torino di Sinisa Mihajlovic. Il Napoli si rammarica del tempo perduto, ma si gode la lena del suo attaccante e si stropiccia gli occhi per la gemma del quarto sigillo del belga: un pallonetto delizioso. Un colpo sotto che può essere usato come cartolina d’auguri per i tifosi del San Paolo. È stata poi la domenica del ritorno alla vittoria esterna per l’Inter, dopo tre mesi di digiuno. Contro l’incerottato Sassuolo, Pioli si è fatto bastare il gol di Candreva e ha goduto di una rinnovata solidità difensiva (retroguardia schierata a tre questa volta, dopo aver giocato a quattro con il Genoa) anche quando il Sassuolo ha provato a scardinarla con 4-2-4. È la prima volta in stagione che i nerazzurri rimangono con la porta inviolata per due turni consecutivi. Troppo presto per parlare di cura-Pioli, ma i segnali sono incoraggianti. È stata poi la domenica di Thereau, autore di due gol al Crotone e firmatario della terza vittoria consecutiva dell’Udinese; la domenica di Meggiorini, che ogni volta che vede il blucerchiato si scatena (quarto gol ai liguri): ringraziando le scelleratezze difensive della Sampdoria (in particolare di Puggioni, Regini e Sala), l’attaccante clivense ha segnato il primo gol del Chievo e si è procurato il rigore del raddoppio; la domenica del Bologna, al primo successo esterno in campionato, al cospetto di un Pescara alla deriva; la domenica di Marchetti, che parando il rigore di Ilicic (secondo errore dagli undici metri in stagione) ha tenuto la Lazio a debita distanza dalla Fiorentina; la domenica di Corini e del suo Palermo, che nel posticipo ha ripreso con orgoglio una partita ormai persa, capovolgendo il punteggio, lanciando un messaggio alla concorrenza e rendendo vana la doppietta di un altro protagonista di giornata, quella del Cholito Simeone; ed era stato il sabato di Mchedlidze, altro doppiettista di questo turno: battendo due volte il cagliaritano Storari, il georgiano ha portato all’Empoli la macchina dell’ossigeno: +5 sulla terzultima. Giovanni Del Bianco

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